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Caserta – Dopo la grande festa di primavera, per il direttore della Reggia Mauro Felicori è tempo di bilanci.

Escludendo gli oltre 11 mila visitatori registrati a Pasqua e i 9 mila totalizzati a Pasquetta, Felicori fa i conti con i dati di afflusso alla Reggia fino a fine marzo, ritenendoli “buoni ma non eccezionali“.

Perchè, nonostante siano ampiamente consolidati i risultati straordinari registrati ne 2016 e nel 2017, quel risicato +533 visitatori totalizzati quest’anno rispetto allo scorso anno (+ 0,89%) disturba il fulgore del direttore abituatosi agli applausi per la repentina risalita ottenuta in termini di presenze alla Reggia negli ultimi due anni.

“Il rallentamento del trend della crescita è dovuto probabilmente alle condizioni metereologiche negative del periodo – spiega Felicori sulla sua pagina facebook dettagliando che gli ingressi sono stati 60.554, cioè 533 in più dell’anno scorso, e che l’aumento si è registrato tra gli adulti paganti (+2,87%) e i giovani (+4,64%) mentre il calo ha riguardato i minorenni non paganti (-0,53%), per un totale di incassi in aumento dell’11,72%.

E dopo il meteo, Felicori punta il dito anche sulla città: “Confermo però quanto scrissi fin dai primi mesi del mio impegno a Caserta: la comunicazione che facciamo noi, pur con evidenti meriti, non basta, per crescere nel medio e lungo periodo occorrono una vera promozione turistica, una accessibilità più confortevole (a cominciare da quella ferroviaria), una accoglienza più gradevole“.

Nonostante sembrerebbero non valutate affatto da Felicori le tante lamentele che pure affollano siti e social da parte dei turisti “delusi” da servizi scadenti e condizioni di degrado e incuria in cui versa il monumento, nonostante i finanziamenti ottenuti per lavori ed interventi solo annunciati, la risposta al direttore arriva da Vincenzo Moriello, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Caserta.

“Non c’è dubbio che, con gli imprenditori del territorio, stiamo lavorando a quell’accoglienza e promozione che giustamente il direttore Felicori rimarca – spiega Moriello – fermo restando che il nostro obiettivo è tutto il territorio casertano, ricchissimo di tesori degni del grande pubblico che la Reggia catalizza. Purtroppo, però, bisogna ammettere che questo stesso territorio soffre di una burocrazia assai lenta e di una governabilità politica complessa. Considerato che i prodotti da noi predisposti per il rilancio turistico di Caserta sono pronti da tempo e che il lavoro in tandem con le istituzioni ha favorito la qualità che siamo chiamati a garantire, è evidente che quello che manca è il passaggio alla fase  esecutiva, che detta in parole chiare significa sostegno economico. Noi ci siamo proposti come braccio operativo, in virtù di esperienze maturate in decenni di attività e riscontri locali ed esteri, ma non possiamo e non siamo istituzionalmente chiamati ad accollarci le spese che competono gli enti pubblici del territorio che, al di là di dissesti finanziari e penurie di cassa varie, hanno accesso a Fondi Europei e a tutti quelli dedicati al turismo che pure non mancano”.