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Caserta – Tra servizi fermi e non rifinanziati, altri rifinanziati ma non attivati perché mancano i voucher o le gare d’appalto procedono con lentezza da lumaca e in alcuni casi non vengono proprio avviate, il 2017, per i servizi sociali erogati dal Comune di Caserta e dai tre centri – Casagiove, San Nicola la Strada e Castel Morrone – che con l’ente capoluogo compongono l’Ambito C1, rischia di essere l’annus horribilis; quello in cui centinaia di ragazzi svantaggiati o con handicap, di anziani non autonomi, si vedono negare diritti costituzionalmente garantiti, restando così isolati dal resto della società. Certo, il Welfare non è mai stato un banco di prova dell’efficienza amministrativa comunale, ma per molti politici ha rappresentato il miglior strumento per “acchiappare” voti e alimentare clientele, perché girano tanti soldi; basta ricordare che a Caserta l’ex vice-sindaco Enzo Ferraro, appena nel maggio 2016, è finito in carcere proprio per un appalto relativo ad un servizio di carattere sociale, quello per il trasporto di disabili e anziani, finito secondo la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ad una coop riconducibile all’imprenditore Angelo Grillo, ritenuto legato al clan Belforte di Marcianise. Vicende di malagestione politica che si ripercuotono puntualmente sui cittadini, che non ricevono alcun servizio, e sui lavoratori delle coop sociali che non vengono pagati per mesi arrivando ad avanzare anche oltre dieci mensilità. Tutte le coop che lavorano per l’Ambito C1 non hanno infatti ricevuto alcun pagamento per le annualità 2015-2016 e per l’anno 2017. Eppure quasi tutti i quattro Comuni dell’Ambito pagano le loro quote: Casagiove è in regola, Castel Morrone ha un debito di poche decine di migliaia di euro, San Nicola La Strada deve saldare una somma di circa 800mila euro relativi agli anni precedenti al 2016, ma negli ultimi mesi sta iniziando a rientrare dall’esposizione.

Del Comune di Caserta si sa invece davvero poco, solo che dovrebbe avere un debito con l’Ambito di due milioni di euro, ma sulla cifra non vi è alcuna certezza. Il dirigente responsabile dell’Ambito C1 Marcello Iovino, che è anche un funzionario di vertice al Comune di Caserta, parla di “disinformazione sullo stato dei servizi sociali”, e se la prende con l’Ugl, unico sindacato che sembra aver preso a cuore i disagi lamentati da centinaia di cittadini e lavoratori dimenticati. Iovino spiega che “se qualche servizio finito a luglio non è ancora ripartito, è perché attendiamo che la Regione emani le linee guida del piano annuale, che aggiorna quello triennale 2016-2018. La Regione dovrebbe emanarle la prossima settimana, poi partiremo con i bandi”. L’assessore regionale alla Pubblica Istruzione e alle Politiche sociali Lucia Fortini, conferma che “nei prossimi giorni, forse già lunedì, sarà pronto il decreto con le linee guida. I ritardi nell’emanazione dei criteri sono dovuti al fatto che la Regione non può muoversi se prima il Governo non rende noto il riparto dei fondi per i servizi sociali, cosa che è avvenuta solo di recente. Ma i soldi ci sono e i servizi, come accaduto anche negli anni scorsi, possono partire lo stesso anche senza le linee guida; ad agosto, per esempio, la Regione ha anticipato a tutti gli Ambiti del territorio i soldi per il trasporto e l’assistenza scolastica degli alunni disabili delle superiori, per cui anche a Caserta il servizio sarebbe dovuto partire con l’inizio dell’anno scolastico. La questione reale è che gli Ambiti devono organizzarsi meglio, e la Regione deve avere il potere di intervenire se il servizio non parte; per questo metteremo mano alle legge regionale 11 del 2007, prevedendo la nomina di un commissario se i Comuni non ottemperano”. Sergio D’Angelo, segretario generale della Ugl di Caserta, replica a Iovino. “Ma quale informazione falsata – dice – la verità è che la Regione già da mesi ha chiesto ai Comuni di emanare i bandi per garantire la continuità dei servizi, tanto che ha stanziato quasi 200mila euro solo per l’assistenza scolastica. L’Ambito però è in ritardo spaventoso nella pubblicazione dei bandi, con gravissime ripercussioni su tante famiglie. Come Ugl continueremo a seguire con attenzione le problematiche del Welfare”. Alessandra Cirelli, Responsabile Ugl Sanità, dice che “quello delle linee guida annuali è un falso problema, visto che ogni anno la Regione le emana in ritardo, verso ottobre o novembre, ma ciò non impedisce l’erogazione dei servizi, dal momento che c’è un piano triennale perfettamente valido. La realtà è costituita dai ritardi inspiegabili che l’Ambito C1 impiega per riattivare i servizi”. Lo Stato dunque paga per tutti i servizi, magari con ritardo, la Regione emana le linee guida e trasferisce ai Comuni i soldi per le varie attività  da attuare sul territorio; a loro volta i Comuni versano all’Ambito, non sempre con precisione, le proprie quote, che si calcolano sulla base della popolazione; poi però tutto sembra incepparsi. Almeno a Caserta e in parte della provincia. Ma vediamo nel dettaglio quali sono i servizi attualmente fermi che l’Ambito C1 dovrebbe erogare, e i motivi del loro stop, e quanti sono gli utenti danneggiati e gli operatori coinvolti.

Servizio Assistenza Scolastica Alunni Disabili. Il servizio per le Scuole Materne, Elementari e Medie, con 150 studenti assistiti e 50 operatori di tre coop coinvolti, non è ancora partito nonostante l’anno scolastico sia iniziato da quasi due mesi. Anche lo scorso anno partì in ritardo, addirittura a gennaio, terminando poi a giugno con la chiusura delle scuole. L’Ambito non ha pagato le coop mentre gli operatori avanzano tre mensilità arretrate. Il bando è stato pubblicato il 9 ottobre scorso, il 24 l’apertura delle buste è andata deserta, ma il paradosso è che non c’era la commissione di gara, che è stata nominata tre giorni dopo. Diversa la situazione per il servizio di trasporto svolto per le scuole superiori, un’attività che prima era di competenza della Provincia; detto che sono 195 gli studenti disabili assistiti e 20 gli operatori delle due coop sociali coinvolte, in questo caso la gara, ma per l’anno scolastico 2016-2017, è stata fatta e aggiudicata a maggio scorso a due coop per 125mila euro, quando ormai l’anno era finito. Con l’avvio, il 14 settembre scorso, del nuovo anno scolastico, il servizio, aggiudicato, non è stato attivato, e neanche un bando è stato pubblicato. Qui la cosa strana è che la Regione ha stanziato 102mila euro ad agosto, dunque con grande anticipo, proprio per evitare che il servizio partisse in ritardo.

Servizio Trasporto Disabili ed Anziani. Il servizio è fermo da due anni, e i due pullmini attrezzati e utilizzati per il trasporto sono in garage nonostante siano stati forniti all’Ambito dalle aziende che poi rientrano con la pubblicità apposta sulle fiancate del mezzo. L’attività, in cui lavorano circa 10 operatori, è prevista dal progetto Mobilità Gratuita Garantita, e per l’ente pubblico prevede un esborso minimo, relativo solo alla benzina per gli spostamenti. Anche in questo caso però nessun nuovo bando è stato pubblicato, nonostante la Regione abbia già stanziato in estate 96mila euro;  l’ultima procedura di gara indetta nel 2016 poco dopo l’arresto di Enzo Ferraro, e rivolta ad associazioni di volontariato, andò deserta; nessuno si presentò, forse per paura che il servizio potesse finire nuovamente nel mirino della magistratura.

Servizio Tutoraggio Educativo. Si tratta di un servizio fondamentale per togliere dalla strada minori a rischio, che viene svolto nel domicilio dei minori, e che nel tempo ha permesso di salvare almeno 20 adolescenti togliendoli dalla case famiglia, con sostanziosi risparmi per le casse pubbliche, visto che ogni ragazzo ospitato in strutture ad hoc costa 2000 euro al giorno; 12 gli operatori coinvolti, 24 gli utenti assistiti. Come accade per gli altri servizi, anche il Tutoraggio è fermo da due anni, con nessun bando all’orizzonte. Molti ragazzi contattano su whatsapp gli operatori implorandoli di aiutarli e di ripristinare il servizio; è il caso di due minori che, con il tutoraggio fermo, sono stati costretti a tornare in casa famiglia dopo che la madre è morta per overdose.

Centro Polifunzionale Disabili. Sono due le strutture accreditate – entrambe chiuse – che curano l’integrazione e il riadattamento sociale dei disabili maggiorenni, a San Nicola la Strada e a rione Tescione a Caserta, sono gestite da due coop che danno lavoro a 12 operatori e assistono 30 utenti.  Il servizio è stato aggiudicato e scade a novembre 2018, ma servirebbero i voucher per i disabili che l’Ambito però non ha ancora emesso. Nelle due coop i lavoratori avanzano parecchi stipendi: i sei della coop il Faro, che gestisce il Centro di San Nicola, aspettano 12 mensilità, mentre quelli della coop La Fabbrica, che sta a rione Tescione, vengono pagati regolarmente ma non lavorano per lo stop al servizio.

Servizio Assistenza Domiciliare Anziani e Disabili. E’ uno dei pochi servizi attivi, che però va avanti a furia di proroghe, l’ultima risale all’aprile scorso; a maggio è stato pubblicato il bando che però non ha avuto seguito. Gli operatori della coop sociali avanzano sei stipendi arretrati.

Servizio supporto Ufficio di Piano. Si tratta dell’ufficio di staff che supporta il dirigente responsabile realizzando bandi e progetti, affidato ad una coop composta da una psicologa, un avvocato, un esperto in informatica e due progettisti; l’affidamento, che era in scadenza a novembre, è stato prorogato proporio in questi giorni per altri quattro mesi, in attesa che venga pubblicato un nuovo bando, ma intanto gli operatori sono senza stipendio da sei mesi.