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Il racconto reso finora circa quello che è successo oggi in Tribunale non è corretto”. Lo evidenzia, in una nota, il deputato Francesco Emilio Borrelli che spiega: “Essendo sotto scorta ho chiesto agli uomini della polizia che erano con me di fare una relazione scritta sull’accaduto al Questore e al Presidente del Tribunale. Io e l’attivista ambientalista Alessandro Cannavacciuolo siamo andati a chiedere accompagnati anche dalla polizia del tribunale se era stata emessa la sentenza prevista per oggi“.
Mentre stavamo chiedendo informazioni – dice ancora Borrellisi è alzata una donna che solo dopo ho scoperto essere Maria Laudando, moglie di Salvatore Pellini, anche lei coinvolta nel processo. La donna ha cominciato a inveire contro Cannavacciolo chiedendogli di fare i nomi degli altri colpevoli. Cannavacciolo ha risposto che lui ha denunciato tutti e che lei e la sua famiglia dovrebbero spiegare come mai sono stati condannati e come mai avevano un patrimonio di circa 220 milioni di euro che gli è stato sequestrato“.
A quel punto – sottolinea il deputato – la donna si è scagliata verbalmente contro di me dicendo che mi dovrei vergognare di fare il parlamentare facendo battaglie contro una famiglia perbene come la sua e io le ho risposto che combatto da sempre chi ha inquinato e devastato il nostro territorio. Gli uomini delle forze dell’ordine già presenti sul posto hanno chiesto a me e Cannavacciuolo di evitare tensioni con la famiglia Pellini e a quel punto siamo usciti anche se l’udienza non era iniziata. La signora Pellini e poi anche il marito ci hanno seguito anche fuori dall’aula e hanno continuato a inveire contro me e Cannavacciuolo“.
Personalmente non ho riscontrato alcun pentimento rispetto a quello che hanno fatto e per cui sono stati condannati e ho notato un’arroganza e una violenza verbale impressionante“, conclude il parlamentare.
Manifestazione oggi davanti al Palazzo di Giustizia di Napoli, in occasione dell’udienza sull’istanza presentata dai legali dei fratelli Pellini, imprenditori di Acerra (Napoli) condannati alcuni anni fa, in via definitiva, per disastro ambientale, finalizzata a impedire la confisca multimilionaria, da 222 milioni di euro, risalente al 2018.
Oggi siamo qui per chiedere giustizia per il nostro popolo e la nostra terra e siamo fiduciosi che i giudici si adoperino per far sì che ciò avvenga“, ha detto Alessandro Cannavacciuolo, portavoce degli ambientalisti di Acerra, la città degli imputati.
Anche don padre Maurizio Patriciello, da sempre in prima linea contro i reati ambientali, ha espresso il suo commento: “Non possiamo accettare che questi soldi vengano restituiti per un ritardo della sentenza, per un cavillo burocratico. Ma abbiamo fiducia nella magistratura. Oggi siamo qui per dare voce alla gente della nostra terra che soffre“.
I fratelli Pellini – ricorda deputato Francesco Emilio Borrelli – già sono stati più volte scarcerati nonostante riconosciuti colpevoli di reati ambientali gravissimi. Se ora il patrimonio sequestrato dovesse essere restituito, parleremo di una grandissima ingiustizia, un insulto, uno spunto in faccia ai tanti morti nella terra dei fuochi. Questi soldi dovrebbero essere utilizzati per la bonifica dei territori contaminati e/o come risarcimento alle famiglie delle persone ammalatesi o morte“.
Sulla vicenda – ha concluso il parlamentare – ho aggiornato Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin che mi ha assicurato massima disponibilità anche a verificare un intervento legislativo“. Al sit-in hanno preso parte il deputato Francesco Emilio Borrelli, padre Maurizio Patriciello, istituzioni e tante realtà del terzo settore tra cui Libera, Legambiente, Greenpeace, Federconsumatori Campania, StopBiocidio, Volontari Antiroghi di Acerra, Isde Campania, Le Mamme di Miriam, Noi Genitori di Tutti, Rete Cittadinanza e Comunità, Lello Volpe con i Bambini, Comitato Donne del 29 Agosto, Città Visibile, Agenda 21 Carditello e Regi Lagni, Guardie Ambientali Acerra, Pro Natura Campania, Per Le Persone e la Comunità, Aisa Sicurezza Ambientale, Amici della Terra, Agriambiente Campania, Collettivo Popolare di Acerra, Forum Ambientalista Campania.

Terra dei fuochi, tensioni al processo: battibecco tra deputato e familiare di un imputato