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L’ex calciatore del Napoli Salvatore Aronica ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni della testata News.Superscommesse.it per approfondire l’attuale situazione di crisi dei partenopei e dire la sua sull’utilizzo e l’efficacia del VAR, oggetto di numerose polemiche nello scorso turno di campionato.

Aronica, le chiediamo subito un un commento sulla partita Torino-Napoli 3 a 0.
“La squadra sta attraversando un periodo non felice, la gara di domenica rende testimonianza ad una crisi che sembra non avere fine. Io spero di cuore che, dal derby contro la Salernitana del prossimo turno, la compagine campana metta in atto un filotto di vittorie che le permetta di riagganciare il treno della Champions League”.

I tifosi partenopei hanno contestato la squadra. Tuttavia, all’apertura della vendita dei biglietti per la gara contro la squadra di Filippo Inzaghi, hanno subito preso d’assalto le ricevitorie. Cosa significa il tifo azzurro per chi l’ha vissuto come te?
“Sì, sono stato a Napoli, sostenuto da questa tifoseria per ben cinque anni. In città si vive h24 per la squadra; si parla solo di questo e, quando non vanno bene le cose, si insediano subito depressione, nervosismo e tristezza. La contestazione è giusta, ma i supporter continueranno a dare come sempre il loro contributo di enorme amore. Mi aspetto, quindi, domenica uno stadio gremito”.

Senza volerti mettere in imbarazzo per il rapporto che hai con Walter Mazzarri, col senno di poi la scelta di puntare su un cavallo di ritorno da parte di De Laurentiis sembra non stia pagando. Andava forse concessa maggiore fiducia a Rudi Garcia?
“No, non metto bocca sull’esonero di Garcia perché, a mio modo di vedere, quella di Mazzarri è stata una scelta giusta. I motivi della crisi vanno divisi tra presidente, giocatori ed allenatori. Tra i tecnici, chi entra a stagione in corso può incidere sempre meno rispetto a chi ha contribuito a costruire la squadra. Per la stima e l’affetto che ho per Walter, anch’io avrei puntato senza dubbio su di lui per far riprendere il Napoli”.

Aronica, analizzando le tante polemiche con il Var degli ultimi tempi e quelle degli ultimi giorni, ritieni ci possa essere della sudditanza psicologica anche nell’uso della tecnologia?
“Per quello che si è visto credo proprio di sì. Prima si poteva capire l’errore umano, ma ora con quattro arbitri in campo e due al Var diventa difficile accettare quello tecnologico! È normale, quindi, che si torni all’antico come modo di pensare. Perciò, dico assolutamente sì alla sudditanza psicologica del Var, se non vogliamo utilizzare un altro termine più esplicito e pensare ancora più male”.