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TORRE ANNUNZIATA – C’è un nuovo indagato per il crollo del palazzo di rampe Nunziante che il 7 luglio scorso provocò la morte di otto persone. Si tratta di un architetto che aveva redatto, secondo la Procura, relazioni urbanistiche alterate, false, così da far passare come legittime alcune trasformazioni edilizie che in realtà non potevano esserci. Forse non sarebbe mai stato scoperto se il 7 luglio dello scorso anno una parte dell’edificio di rampe Nunziante a Torre Annunziata non fosse crollata e avesse provocato otto morti. Nell’ambito delle indagini dirette dalla procura di Torre Annunziata sono stati scoperti delle dichiarazioni illecite da parte di un architetto, Massimo Bonzani, che questa mattina ha ricevuto una misura cautelare del divieto di dimora nel territorio della regione Campania. Dalle indagini per disastro colposo sono emerse una serie di falsità in atto pubblico e nelle istanza urbanistiche, commesse dall’indagato, per fornire agli enti pubblici una rappresentazione dei luoghi non corrispondente allo stato reale dell’edificio poi crollato, così da nascondere l’illegittimità delle trasformazioni edilizie invece effettuate. Secondo i pm l’architetto avrebbe riportato false attestazioni indirizzate al comune di Torre Annunziate all’Agenzia delle Entrate, consentendo così ai proprietari dello stabile la realizzazione di a ubusi edilizi e, addirittura, di comprare quegli edifici, pur se totalmente abusivi.