- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – Le scuole sono chiuse e le lezioni proseguono a distanza, nei parchi è possibile passeggiare ma non giocare sulle giostrine. Questo è il triste destino dei bambini in epoca di covid che allontana poco a poco quella libertà e felicità che ha sempre contraddistinto il mondo dell’infanzia.

I più piccoli infatti dovrebbero pensare solo a divertirsi, a giocare, ad imparare, a stare all’aria aperta in compagnia dei loro coetanei. Tutte cose che da un anno a questa parte sono diventate difficili, se non impossibili.

Ci troviamo infatti in un delicato periodo storico dove i bimbi non hanno più il contatto diretto con i loro coevi, né tra i banchi di scuola né al di fuori. In  parte è come se la loro crescita umana si fosse rallentata. Un fattore molto importante che stava venendo già a galla con l’uso smoderato delle tecnologie e che si è amplificato ancora di più con il covid.

Ma al di là di questi aspetti molto delicati ce ne sono altri molto più concreti. In particolar modo sono i bambini della 1ª e della 2ª elementare a soffrire della pandemia da covid. Avendo studiato per un intero anno da casa, senza il contatto diretto con gli insegnanti, senza rigorosi controlli dei professori, molti di questi non si sono applicati al massimo ed hanno tante difficoltà nell’apprendimento. Situazione molto grave di cui risentiranno certamente in futuro.

Al danno poi si aggiunge la beffa. I bambini sono costretti a guardare i più grandi che escono di casa senza le mascherine, che fanno assembramenti senza alcun rispetto per le regole mentre loro non possono giocare neanche con le giostrine in zona arancione. Un aspetto che più di limitare i contagi sembra un vero e proprio accanimento verso i più piccoli che non sanno più cosa sia la libertà, o ancora peggio, di questo passo non sapranno mai apprezzare il vero significato di questa parola.

Foto di Valentina Cadavero
Foto di Valentina Cadavero