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Napoli – Il mercato rionale del quartiere Savorito, a Castellammare di Stabia, popoloso Comune vesuviano sciolto per mafia, giovedì non si è svolto in concomitanza di un lutto del clan Imparato, per la morte del cognato del boss. Della vicenda sono stati informati i carabinieri della Compagnia di Castellammare che stanno verificando se è vero, come sostenuto da diversi clienti e residenti, che agli ambulanti è stato intimato di tornarsene a casa per ‘rispetto’ del lutto della cosca camorristica. L’alternativa è che sia stata una decisione volontaria dei commercianti, ma “in entrambi i casi – scrive il giornale di Castellammare Metropolis – è un episodio grave, perchè certificherebbe ancora il controllo del clan sull’intero quartiere, nonostante inchieste, arresti e condanne degli ultimi anni”. Dai primi accertamenti, però, sembra che effettivamente qualcuno abbia avvicinato all’alba i primi ambulanti mentre stavano sistemando le bancarelle, chiedendogli di non allestire il mercato perchè c’era un lutto da rispettare. “Invito” che è stato subito recepito dai commercianti. Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura antimafia, puntano ad accertare cosa è effettivamente avvenuto, partendo dal dato di fatto che il mercato non si è tenuto, senza alcun avviso ai cittadini del mancato svolgimento. A Castellammare di Stabia – Comune sciolto per infiltrazioni mafiose e attualmente guidato da una commissione anti-camorra – il clan degli Imparato, detti anche i ‘paglialoni’, è attivo da decenni soprattutto nel traffico di droga, in combutta con la famiglia D’Alessandro. Negli ultimi tempi, però, come ricorda ancora Metropolis, la cosca è stata fortemente indebolita da una serie di inchieste e blitz delle forze dell’ordine, grazie anche al contributo di alcuni collaboratori di giustizia che hanno alzato un velo sui rapporti tra gli Imparato e i D’Alessandro. Tra questi l’ex killer Renato Cavaliere, il quale – per far capire l’influenza del clan sul quartiere – disse che le famiglie del rione Savorito “avevano dedicato la statua di Padre Pio al boss Salvatore Imparato”. E a proposito di riferimenti religiosi, fece scalpore a Castellammare anche l’affissione di uno striscione contro i pentiti di camorra sul falò dell’Immacolata, l’8 dicembre 2018. Episodio che ebbe una vasta eco mediatica e che impresse un’accelerazione all’azione di contrasto alle cosche.