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Napoli – Approfondimento oggi in commissione Trasparenza sulla situazione delle piscine e degli altri impianti sportivi della legge 219, una vicenda con molti punti da chiarire, ha detto in apertura il presidente Palmieri, e che vede l’Amministrazione comunale parte di contenziosi aperti con il Coni, federazioni e associazioni sportive prima formalmente assegnatari e poi possessori dopo la scadenza, già prorogata, della convenzione risalente al 1997. Chiarimenti necessari che accomunano altre situazioni come quella della struttura sportiva per il tennis di viale Giochi del Mediterraneo già oggetto di un’apposita riunione della commissione e ancora in attesa di risoluzione.

La sede deputata alla discussione, ha ricordato il consigliere Lebro (La Città), ossia la commissione Sport, non ha dato seguito alla richiesta presentata a dicembre di discutere dell’argomento. Un tema “caldo”, già ampiamente approfondito dalla commissione competente nel corso della precedente consiliatura e che portò al ritiro di una delibera presentata dall’allora titolare della delega allo sport per errori tecnici nelle schede allegate dei singoli impianti sportivi. Da criticare, secondo Lebro, la visione sottesa alla valutazione dell’Amministrazione, che nella determinazione dirigenziale che prende origine dalla delibera  275/2016 fa riferimento, nelle valutazioni economiche, allo stesso canone annuo per strutture poste al centro della città, come la Poerio del Corso Vittorio Emanuele, e impianti di periferia, come la piscina di via Monfalcone a Poggioreale, dimenticando la funzione primaria dello sport di prossimità che dovrebbe essere assegnata a questi impianti. Va chiarito, inoltre, come sono stati spesi i fondi per la manutenzione straordinaria negli ultimi venti anni e i motivi per cui solo alcuni impianti hanno fruito di tali interventi.

Le considerazioni di natura meramente tecnica nella determinazione dei canoni non sono assolutamente condivisibili, secondo il consigliere Arienzo (Partito Democratico) che ha invitato a considerare prevalenti gli aspetti sociali e culturali legati allo sport, specialmente nei territori periferici, sottolineando l’assenza dei consiglieri di maggioranza ad una discussione così importante. Un giudizio critico condiviso dal consigliere Brambilla (Movimento 5 Stelle) che ha chiesto di ricostruire l’attività di controllo e di vigilanza sugli impianti da parte dell’Amministrazione, ente proprietario, a partire dal 2009, scadenza della convenzione prorogata. La mancanza di tale attività potrebbe infatti avere peggiorato lo stato delle strutture esponendo l’ente a maggiori oneri, così come vanno forniti gli atti relativi ai contenziosi tra l’Amministrazione e il Coni. La maggioranza si sottrae al confronto, secondo il consigliere Moretto (Prima Napoli), che si è associato alla richiesta di tutti gli atti utili a ricostruire la vicenda a partire dal 2009, esprimendo dubbi sugli schemi tipo dei bandi futuri, in particolare sull’aspetto che prevede per i soggetti partecipanti l’assenza di morosità nei confronti del Comune, e preoccupazioni per gli impianti che ospiteranno le gare delle Universiadi.

Il tema, ha concordato l’assessore Borriello, è molto delicato, e vede per questo un lavoro importante dell’Amministrazione a partire dal 2015 per cercare di recuperare le difficoltà organizzative. Si tratta di impianti costruiti con materiali molto scadenti e quindi diventati di difficile gestione dopo pochi anni, anche se in molti casi è mancata la manutenzione ordinaria che avrebbe potuto evitare danni maggiori, come accertato dallo stesso magistrato nel caso del Palavesuvio che ha accertato il mancato rispetto delle norme minime di sicurezza. Bisogna, quindi, ipotizzare modelli diversi di gestione e su questo si sta lavorando insieme alla Napoli Servizi con cui è stato elaborato il piano per la valutazione delle strutture, mentre parallelamente ci si confronta con la Borsa immobiliare di Napoli e con le Federazioni per il recupero dei canoni non riscossi.

La dirigente Vaccaro ha spiegato che il valore del contenzioso per canoni arretrati relativamente alle piscine ammonta a settecentomila euro e che l’intento è di mettere a bando tutti gli impianti per i quali è in corso la valutazione dei canoni. Nella loro determinazione, sicuramente, sarà valutato non solo l’aspetto economico ma anche quello sociale delle attività svolte. Una volta pronti i bandi, e nell’attesa dello svolgimento delle procedure, sarà garantita la prosecuzione delle attività, mentre le strutture che saranno utilizzate per le Universiadi, il Palavesuvio e il Dennerlein, andranno a gara in un momento successivo.