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Napoli – Capire la situazione attuale della Regione Campania non deve essere semplice neanche per i carabinieri del Nas, autori, nei giorni scorsi, di ispezioni nei principali ospedali di Napoli. Al centro del lavoro degli uomini dell’arma c’è la situazione di enorme difficoltà che vive la sanità regionale, in particolare nel capoluogo campano. File di auto ed ambulanze, lunghe attese per pazienti con difficoltà respiratorie, bombole d’ossigeno che iniziano a scarseggiare.

L’operazione era già stata annunciata da Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, che, nonostante abbia validato i dati provenienti dalla Regione Campania, ha specificato che gli “approfondimenti sono in atto per cogliere aspetti che potrebbero completare una analisi che è in corso”.

I Nas hanno concentrato la propria attenzione soprattutto negli ospedali del Cardarelli, Monaldi, Cotugno e Ospedale del Mare, le strutture in prima linea nella lotta al Covid-19. Necessari alcuni accertamenti, in particolare per tentare di capire come mai i numeri dei posti letto siano incoerenti con le scene a cui si è assistito negli ultimi giorni, con personale sanitario costretto a prestare soccorso alle persone direttamente nelle proprie auto, magari restando per ore in attesa di un posto libero. I carabinieri del Nas hanno quindi svolto degli approfondimenti, confrontandosi con i dirigenti e acquisendo tutti i dati necessari.

Nello specifico, martedì gli ispettori hanno visitato il Cardarelli e l’ospedale del Mare, dove sono stati accompagnati nei reparti Covid dal direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva. Ad attendere i Nas per le ispezioni del Mondali e del Cotugno c’erano invece Maurizio Di Mauro e Rodolfo Conenna, rispettivamente direttore generale e il direttore sanitario degli ospedali dei Colli. Anche in questo caso sono stati consegnati ai carabinieri dei Nas tutti i documenti che testimoniano le procedure adottate e le riconversioni dei posti letto.

Gli agenti si sono concentrati soprattutto sulle verifiche al personale sanitario per accertare l’effettiva presenza in servizio di medici, infermieri e tutti i lavoratori delle strutture ospedaliere. Particolare attenzione anche alla fornitura di bombole d’ossigeno dal momento che, negli ultimi giorni, si sono rincorse voci, poi smentite, che parlavano di ospedali oramai sprovvisti delle scorte necessarie per far fronte alla crisi

Tutti gli elementi acquisiti dovranno essere elaborati per presentare al ministro della Salute, Roberto Speranza, una relazione che illustri in maniera più chiara la situazione del capoluogo campano. Mentre viene confermata la decisione di lasciare la Campania in zona gialla, al ministero attendono tutti gli elementi utili per decidere se predisporre misure più stringenti per la sola area metropolitana di Napoli, l’osservata speciale per quanto riguarda la situazione epidemiologica della città