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Napoli – L’ex pm sogna in grande e mette nel mirino la presidenza del Consiglio. «Se per le politiche si dovesse votare l’anno prossimo e noi dal primo dicembre riusciamo a far crescere un fronte popolare democratico, una coalizione civica nazionale in grado di rappresentare un’alternativa politica a quest’onda nera che avanza, io potrei esserci, potrei candidarmi alla guida del Paese».

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris lancia l’annuncio intervenendo ai microfoni di Un giorno da pecora” su Rai Radio 1. Il primo cittadino ha poi aggiunto: «Sarei un premier così come mi vedete, sarei il contrario di quelli che ci sono oggi. Ritengo che le alternative più convincenti vengono dal basso, da chi amministra sui territori, da chi li difende con associazioni, comitati e reti civiche, persone che hanno dimostrato in modo credibile di non tradire i valori costituzionali. Credo che mettendo insieme queste alternative dal basso si possa governare».

Ma il numero uno di Palazzo San Giacomo è anche tornato a lanciare bordate ad alzo zero contro l’attuale Esecutivo: «Vorrei essere l’anti Salvini. Siamo due modelli completamente diversi perché lui ama costruire il suo consenso sul rancore e sull’odio verso gli altri mentre io credo che si debba lavorare sulla coesione, sulla solidarietà, sull’amore e non sull’odio». Una tirata di orecchie è stata poi riservata anche alla compagine grillina: «Penso che il Movimento 5 Stelle debba assolutamente lasciare Salvini. Dopo il voto enorme che il M5s ha preso al Sud si è poi trovato a governare con Salvini che ha fondato da sempre la sua politica contro il Mezzogiorno. Dopo quel voto – ha aggiunto de Magistris – il Movimento si è trovato dentro il sistema e quel sistema li sta fagocitando».

Tuttavia il sindaco ha sottolineato che «l’alternativa per rafforzare un progetto di cambiamento non sta nel mettere insieme il M5s con il Pd. Piuttosto se i 5 Stelle volessero tornare alle origini credo ci siano tante opzioni con cui lavorare insieme per produrre un governo che sia di rottura e abbia le capacità di governo».