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Napoli – Napoli ha ricordato oggi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta in occasione del 30esimo anniversario della strage di Capaci, del 23 maggio 1992. In piazza Municipio, lì dove è piantato l’Albero della Legalità e dove è apposta la lapide, il sindaco Gaetano Manfredi e le istituzioni cittadine hanno deposto fiori. Una cerimonia che ha visto la partecipazione di una rappresentanza degli studenti delle scuole Ristori, Confalonieri, Casanova Costantinopoli, Foscolo Oberdan, De Amicis, Piscicelli, Tito Livio, dei licei Genovesi, Vittorio Emanuele e Margherita di Savoia, del Convitto Vittorio Emanuele, e degli Istituti Elena di Savoia, Isabella D’Este, Marie Curie.
Gli studenti hanno affidato all’Albero della Legalità i loro pensieri sulle mafie e in memoria di quel 23 maggio 1992. La cerimonia si è svolta con la partecipazione del prefetto, Claudio Palomba, dei vertici delle forze dell’ordine, del vicesindaco di Napoli, Mia Filippone, dell’assessore alla Sicurezza e legalità della Regione Campania, Mario Morcone, e del presidente della Fondazione Polis, don Tonino Palmese.
“‘Trenta anni fa – ha detto don Tonino Palmesec’era una grande distanza tra la società civile e la mafia al punto che la gran parte delle persone pensava che la mafia fosse un’invenzione o un’esagerazione dei media o dei magistrati.
Penso che invece dopo 30 anni oggi possiamo dire che Falcone e tutte le vittime innocenti ci hanno preso per mano e ci hanno accompagnato a rivisitare le categorie dell’antimafia e ad abitare l’antimafia attraverso il nostro impegno”. Durante la cerimonia è stato letto un messaggio inviato da Maria Falcone.