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Napoli – Destinare il reddito di cittadinanza alle famiglie povere e a chi non può lavorare e trasformare la misura in un contratto di lavoro aziendale, nelle aziende private e pubbliche, per gli attuali percettori giovani e meno giovani: è il “Patto per il lavoro e contro la povertà” presentato in conferenza stampa dai candidati di FdI al Senato e alla Camera, Gabriella Peluso e Giuseppe Pecoraro, dal dirigente per le politiche attive per il lavoro della Federazione Medie e Piccole Imprese, Giuseppe Fontanarosa, e dal Responsabile dei Caf dei quartieri Stella, San Carlo all’Arena, Ponticelli, Vincenzo Perez. La proposta è emersa a conclusione di un lungo confronto che ha visto la partecipazione di sindacalisti delle imprese, dei lavoratori e dei rappresentati di alcuni quartieri di Napoli, Salvatore Ronghi, Nicola Di Iorio, Pasquale Spina, Antonino Scalesse e Ciro Silvestri.

La povertà è una grave problema che affligge Napoli, ma anche altri territori della città metropolitana, dovuta al fallimento politico amministrativo della sinistra, che ha disastrato la città per oltre quarant’anni e non ha consentito di creare le condizioni per opportunità di lavoro; noi intendiamo proteggere e garantire il sussidio per chi è povero e non può lavorare, ma chi può farlo deve avere una concreta opportunità di lavoro attraverso la trasformazione del sussidio in un contratto di lavoro aziendale stabile sulla scorta dell’esperienza dei lavori socialmente utili“, ha detto Peluso.La povertà non è solo teorica, ma purtroppo molto reale in una città come Napoli dove ogni giorno tremila persone si rivolgono ad una mensa Caritas, per queste persone esso va mantenuto, ma per tutti gli altri occorre ritrovare la dignità del lavoro e soprattutto vere opportunità di lavoro e garantire per esso una retribuzione adeguata. Cosi come va cambiato il Decreto di Luglio che penalizza i nuclei familiari di chi ha commesso qualche reato” , ha sottolineato Perez. “Proponiamo un patto per lavoro tra disoccupati, Stato ed aziende, in particolare piccole e medie aziende, per legare l’erogazione del reddito di cittadinanza alla formazione e al lavoro nelle aziende senza alcun costo per queste ultime, ciò consentirà al percettore del reddito di cittadinanza di formarsi, di riqualificarsi e di ottenere un contratto stabile di lavoro presso piccole e medie imprese senza alcun costo aggiuntivo per l’impresa. Il ruolo di raccordo tra il cittadino percettore del reddito e le imprese potrebbe essere svolto dalle Associazioni Datoriali, oltre alle Agenzie per il Lavoro ed il Centro per l’impiego” ha aggiunto Fontanarosa.Da decenni Napoli è stata penalizzata da un’amministrazione di sinistra fallimentare e demagogica che ha impedito il nascere di ogni opportunità di sviluppo e di lavoro ed ha creato le condizioni della povertà, le quali sono state aggravate dalle crisi economiche e dall’emergenza pandemica, ma la scelta non può essere quella del mero assistenzialismo ma quella del lavoro vero, senza lasciare indietro nessuno. Cosi come va rivisto il Decreto di luglio, non è pensabile, infatti, che c’è chi paga per colpe commesse da altri sulla base del desueto istituto della responsabilità oggettiva. Assistere è più facile che creare lavoro ma ha durata breve per una questione di risorse mentre il lavoro stabile e di qualità e la vera dignità e garanzia per la vita” , ha concluso il prefetto Pecoraro.