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Non provo nessun sentimento d’odio nei confronti del minore che mi ha sparato, anzi spero che possa essere recuperato. Sono cristiano e credo nella comprensione del prossimo, specie di chi nella vita non ha visto realtà positive.
Magari un pesce del mare riusciamo a salvarlo”.

Nonostante il dolore fisico e mentale che ancora prova dal marzo scorso, quando fu affrontato mentre faceva rifornimento ad un distributore da due rapinatori – uno dei quali, di 17 anni, arrestato ieri – e ferito con due colpi di pistola perché si era rifiutato di consegnare lo scooter, Fabio Varrella, ingegnere di 32 anni, pronuncia parole prive di risentimento, di chi a Napoli, nonostante tanti episodi violenti che vedono sovente coinvolti minori, vuole restarci, e ha la speranza che le cose possano cambiare e migliorare anche perché le istituzioni ci sono.

È la mia città e la amo – dice Fabio – e poi dopo quello che mi è successo ho sentito vicine le forze dell’ordine, oltre alla mia famiglia e alla mia compagna, che mi hanno permesso di andare avanti. L’arresto del minore purtroppo mi ha fatto rivivere quanto accaduto a marzo, non credo che dimenticherò mai la paura e il dolore provati. Ancora mi devo curare, sono tornato a camminare ma dopo un po’ mi stanco e la gamba si gonfia, tanto che mi porto appresso una calza contenitiva per la circolazione. Però sono tornato anche a lavorare, a vivere una quasi normalità”.

Fabio, che come ingegnere si occupa di manutenzioni meccaniche, non cerca vendetta. “Sono troppo gli episodi violenti che coinvolgono minori, ma la colpa non è solo loro; purtroppo crescono in realtà diverse da quella in cui sono cresciuto e vivo io, in cui fare una rapina o sparare è quasi normale. Basta vedere ciò che è accaduto con l’omicidio di piazza Municipio. Ma nonostante tutto, non credo che il carcere possa servire a riabilitare minorenni che commettono reati; loro hanno ancora una vita davanti e vanno recuperati”. In questi mesi di dolore una delle esperienze più belle per Fabio è stata quella di incontrare l’Arcivescovo Battaglia, “una persona dalla grande umanità e comprensione“. E anche l’incontro con Battaglia ha alimentato in Fabio la fiamma della vocazione sociale; il 32enne ingegnere frequenta il Lions Marigliano Castello Ducale e presto inizierà ad andare nelle scuole per parlare con i ragazzi di legalità, di un’alternativa alla violenza e ai valori negativi, che spesso sembrano caratterizzare la vita di tanti ragazzi a Napoli.

È giusto che i ragazzi, specie quelli che vivono in quartieri difficili, conoscano la bellezza di stare insieme agli altri in pace, che conoscano che esiste una società diversa, non basata solo sulla violenza ma sulla comprensione è la condivisione” conclude Fabio Varrella.

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