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Napoli – Salvatore Cimmino, 56 anni, all’età di 15 anni subì l’amputazione di una gamba, dal femore in giù, per via di un osteosarcoma. Ora per sensibilizzare la società sui diritti dei disabili gira il mondo a nuoto. “Immaginiamo un mondo libero da barriere fisiche e sociali dove ogni persona possa prosperare – scrive Salvatore sui social – . Immaginiamo un mondo accessibile e plurale ad un’educazione e ad un’assistenza sanitaria di qualità, alla protezione sociale dove il benessere venga assicurato”.

Parte sabato prossimo, da Ventimiglia, il Giro d’Italia a nuoto di Salvatore, originario di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ma romano di adozione. L’obiettivo è richiamare l’attenzione sui ritardi nell’applicazione dei Peba, i Piani di eliminazione delle barriere architettoniche e per sensibilizzare l’opinione pubblica verso una politica volta all’inclusione sociale. La partenza è prevista tra le 9 e le 10 (a seconda delle condizioni meteo marine) dalla spiaggia di Nervia, con arrivo previsto tra le 15 e le 16 (o le 16 e 17, dipende dall’ora di partenza) alla banchina del Circolo Canottieri di Sanremo. In questa prima tappa di 23,8 chilometri, Cimmino sarà affiancato da alcune unità da diporto. L’ultima tappa, salvo cambiamenti, sarà l’8-9 ottobre a Trieste.

A 41 anni l’incontro con il nuoto

All’età di 41 anni Salvatore entra per la prima volta in piscina, su consiglio medico, e da lì a breve inizierà la sua sfida col mare. “I primi dispositivi non rispecchiavano quelle che erano le mie esigenze, per cui ho deambulato fino a 20 anni fa con questo dispositivo protesico obsoleto che mi ha causato delle problematiche e delle criticità importanti alla colonna vertebrale. A 41 anni, nel 2005, un carissimo amico medico mi suggerì di fare una attività motoria specifica in acqua. Da allora ho scoperto, entrando in questa vasca a Roma, non solo di saper galleggiare, ma anche di saper nuotare“.

Ed è proprio in vasca che Salvatore decide che dal nuoto sarebbe arrivata un’opportunità di riscatto per tutto il mondo della disabilità: “Andando avanti e indietro per questa vasca ho iniziato ad elaborare questi ponti virtuali per connettere il mondo della disabilità con la società civile”

“La disabilità risiede nella società, non nella persona – afferma -. La mia prima traversata è avvenuta nel luglio del 2006, da Capri a Sorrento, su una distanza di venticinque chilometri. L’anno seguente ho organizzato il primo Giro d’Italia, in dieci tappe, con l’obiettivo sensibilizzare le istituzioni a rispettare i diritti delle persone con disabilità”. Le tappe, in totale, dovrebbero essere quattordici.