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E’ durato circa nove anni ma si è concluso con l’assoluzione, a Napoli, il processo di primo grado nel quale i 57 imputati erano accusati di riciclaggio, intestazione fittizia di beni e, soprattutto di presunte collusioni con i clan Nuvoletta e Polverino di Marano e dei casalesi del Casertano. Lo rende noto Repubblica. Tra gli imputati figurava anche Angelo Simeoli, 83 anni, difeso dagli avvocati Vincenzo Maiello e Silvio Auriemma che esprimono soddisfazione per la sentenza emessa ieri dalla quinta sezione penale del Tribunale di Napoli (collegio C, presidente Dario Gallo). Insieme con Simeoli, accusato di riciclaggio e concorso esterno in associazione mafiosa, erano imputati anche la moglie e i figli Carlo e Renato, con le rispettive consorti, difese dall’avvocato Auriemma, anche loro tutti assolti. Dichiarata la prescrizione per gli imputati accusati di intestazione fittizia di beni per i quali è stata esclusa l’aggravante mafiosa. Il tribunale ha anche disposto la restituzione dei beni sequestrati agli imputati il cui valore ammonta a 100 milioni di euro.