- Pubblicità -
Tempo di lettura: 5 minuti

Napoli – Numerose sono state le segnalazioni arrivate alla commissione, ha spiegato in apertura il presidente Simeone, in merito alle difficoltà che gli utenti del trasporto pubblico stanno trovando per le lunghe file alle macchinette, spesso guaste e che non danno resto, e per l’impossibilità di trovare i biglietti, nelle ore serali, presso gli esercenti, tabaccai e giornalai, che tra l’altro protestano per la riduzione unilaterale dell’aggio sulla vendita dei titoli di viaggio attuata dalla società che si occupa, per un appalto con il Consorzio Unico Campania, della distribuzione. Nella riunione, alla quale hanno partecipato anche l’assessore al Bilancio Panini e l’amministratore unico di Anm Pascale, sono state esposte da tutti i soggetti coinvolti le rispettive ragioni.

Il presidente del Consorzio Unico Campania, Gaetano Ratto, ha spiegato che il Consorzio è il terminale, per la vendita dei biglietti, di tutto il trasporto locale della regione; da oltre 20 anni la distribuzione dei titoli viene affidata ad un soggetto terzo, e dallo scorso maggio è partito l’appalto che ha conferito l’incarico sulla distribuzione alla società Giraservice. Non va sottovalutata la svolta epocale degli ultimi anni, rappresentata dal fatto che il Consorzio, che prima si limitava a gestire in pratica un solo titolo, oggi ne gestisce molti, e tra questi i titoli delle singole aziende, e dalla spinta ad utilizzare sempre più le nuove tecnologie, come le smart card. In questo scenario, ha continuato Ratto, è stata chiesta all’azienda che gestisce la distribuzione e che per contratto ha un aggio di 6,99%, maggiori servizi e flessibilità. il presidente del Consorzio ha nel corso della riunione anche precisato che nel complessivo sistema tariffario regionale, gli introiti, che avevano subito cali sensibili fino al 2013, hanno poi visto una crescita costante a partire dal 2014 quando, con un +5,7%, si è avviata l’inversione di tendenza. Se sul piano contrattuale, ha concluso, il Consorzio non può incidere nella trattativa tra la società di distribuzione e gli esercenti, tuttavia, è tenuto ad attivare tutte le leve che il contratto prevede per ritornare alla regolarità in quanto il servizio deve essere garantito.

I problemi della società Giraservice sono stati esposti dall’amministratore della stessa Errico Ricci, e dal consulente Eraldo Turi che hanno fatto presente che il taglio dell’aggio per gli esercenti, dal 3,5 al 3%, è stato determinato dalla condizione di difficoltà della società che si è vista ridurre i servizi in conseguenza delle condizioni previste dal nuovo contratto; questo ha determinato una diminuzione degli introiti sia per gli abbonamenti studenti che per la base stessa di gara scesa da 240mila a 210mila euro. Già la società è dovuta ricorrere ai contratti di solidarietà, e attualmente quasi tutti i 150 dipendenti lavorano part time al 70%. La conclusione è che l’aggio per gli esercenti, mantenuto al 3,5%, si tradurrebbe in licenziamenti.

Il punto di vista dell’Azienda Napoletana Mobilità è stato espresso dal suo amministratore unico Nicola Pascale. Anm ha demandato al Consorzio la vendita commerciale dei biglietti e la gestione delle emettritrici, e da questa crisi sta ricevendo un danno di immagine, fatto particolarmente grave nella fase delicata che l’azienda sta vivendo con il concordato preventivo; Anm ha l’esigenza imprescindibile che la distribuzione sia efficace e capillare.

E’ preoccupante, per l’assessore Panini, che ha già ricevuto le parti in due occasioni, l’attuale situazione sia per le ricadute negative che il blocco della distribuzione potrebbe avere su Anm, che è in concordato preventivo per evitare il fallimento, e che vedrebbe così messo in discussione il lavoro che sta facendo per contrastare l’evasione, ma anche per le ricadute sul tessuto economico della città, nel quale gli edicolanti, in particolare, pagano un prezzo alto. Accanto al ritorno ai livelli precedenti dell’aggio, occorre, ha concluso, e l’amministrazione ci sta lavorando con Anm e Consorzio, aumentare le macchine distributrici.

I rappresentanti di categoria di edicolanti e tabaccai hanno sottolineato che: è irrinunciabile l’aggio al 3,5 %; con un taglio dello 0,50, alcuni punti vendita avrebbero perdite fino a 1000 euro al mese (Gargiulo della Confesercenti); è irrinunciabile anche una presa di posizione dell’amministrazione, e ciò perché edicolanti e tabaccai ascoltano quotidianamente il disagio dei cittadini (Esposito della SINAGI); non è accettabile che problemi strutturali si affrontino in modo semplicistico, e se non verrà ripristinato l’aggio agli iscritti della categoria sarà comunicato la non convenienza della vendita dei biglietti (Russo di Confcommercio); in altre città, come Roma, che non è meno complessa, l’aggio per gli esercenti arriva al 4% (Marigliano della federazione tabaccai).

Tra i consiglieri della commissione sono intervenuti: Brambilla (Mov. 5 Stelle) per sottolineare che la crisi della rete di distribuzione si scarica di fatto su chi fornisce il servizio (gli esercenti) mentre grandi sono le responsabilità di Anm che non diversifica i titoli di viaggio, non dematerializza i biglietti, non vigila sull’evasione, consente che i biglietti siano venduti ad 1,50 euro per il mancato funzionamento delle macchinette, non attua misure minime e moderne che aiuterebbero il trasporto pubblico, come il biglietto integrato metro-parcheggio di interscambio; Venanzoni (PD) per sollecitare una riflessione approfondita su un tema che solleva molte proteste tra i cittadini che si vedono costretti a pagare, quando edicole e tabaccai sono chiusi e le macchinette non funzionano, ben 40 centesimi in più del dovuto; Frezza (Riformisti democratici con de Magistris) per ricordare le condizioni difficili in cui lavorano gli addetti della società di distribuzione, per i quali va assolutamente scongiurata la prospettiva del licenziamento.