- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
Napoli – Festa grande a Bagnoli dopo l’exploit elettorale. L’esponente pentastellato Roberto Fico ha dato appuntamento, ieri sera, agli elettori del Movimento per un brindisi di buon augurio in vista delle prossime tappe: «Adesso è arrivato il momento in cui ognuno dovrà fare la propria parte. Si tratta di un lavoro collettivo e che richiederà il massimo impegno da parte di tutti».
Il presidente uscente della commissione di vigilanza Rai ha incontrato una cinquantina di attivisti del Movimento alla cantina Vineapolis di viale Campi Flegrei. Atmosfera distesa, larghi sorrisi e tanti brindisi. Roberto Fico, nel corso del suo breve intervento, ha provato a dettare la linea che il Movimento dovrà seguire da qui alle prossime settimane: «È arrivato il momento in cui ognuno dovrà fare la propria parte. L’aspettativa è grande e tutti noi abbiamo la responsabilità di questo lavoro collettivo. Dopo 13 anni faticosi oggi possiamo però concederci un momento di umanità senza parlare di politica nazionale. Intorno a noi ci sono delle forti aspettative ed è ora di metterci a lavorare tutti. Ed ognuno deve fare la sua parte».
Roberto Fico ha poi dedicato un passaggio anche al futuro dell’ex area Italsider, ancora in attesa di un serio intervento di riqualificazione dopo un ventennio di impasse istituzionale: «Bagnoli – ricorda – è il simbolo di tante nostre battaglie. Bagnoli è un luogo che grida vendetta perché tradito da 23 anni di cattiva politica. Ora lo sappiamo, è da Bagnoli e dal suo sviluppo che passa lo sviluppo di Napoli». Quanto al rischio crac finanziario che, dopo la recente sentenza delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, potrebbe presto abbattersi sul Comune di Napoli, Fico preferisce invece non alimentare ulteriori polemiche. Con buona pace del sindaco Luigi de Magistris: «Sulla vicenda – commenta Fico – sono già intervenuti con una lettera in questi giorni i nostri consigliere comunali (Matteo Brambilla e Francesca Menna, ndr). Certo, si tratta di debiti vecchi, che risalgono al 1981 e legati al consorzio Cr8. Ma va anche detto che la questione poteva essere affrontata in maniera diversa».