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NAPOLI – A microfoni spenti, sorridendo, lo rivendica eccome: “Io quando prometto, faccio. Che avevo detto? Che avrei riaperto il molo San Vincenzo? Ed eccoci qui. C’è tanto da fare, ma ci stiamo facendo un m… così”.

Gaetano Manfredi, un anno fa, in piena campagna elettorale, a chi gli chiedeva cosa volesse chiudere lui dopo la chiusura di piazza Plebiscito di Bassolino e del lungomare di de Magistris, rispondeva così: “Io non voglio chiudere nulla. Io voglio aprire. Voglio aprire il molo San Vincenzo”.
 
Al che le reazioni erano due.
 
La prima: dov’è il molo San Vincenzo? “La maggior parte dei napoletani nemmeno è a conoscenza di questo molo bellissimo che inizia dai giardini del Molosiglio e ti fa vedere tutta Napoli da mare, come una tavola Strozzi aggiornata”,  era (ed è) cosciente il sindaco.
 
La seconda: campa cavallo, sai quanti sindaci l’hanno promesso ma non sono mai riusciti a restituirlo ai napoletani?
 
E invece, passo dopo passo, come direbbe un suo illustre predecessore sullo scranno di Palazzo San Giacomo, la promessa, la prima promessa che Manfredi fece ai napoletani si sta realizzando.
 
Oggi ha firmato un accordo con la Marina Militare, il ministero della Difesa (accanto a Manfredi, il ministro Lorenzo Guerini), l’Autorità Portuale e il Demanio per azzerare le chiacchiere e le malelingue.
 
Dal primo sabato di agosto, a gruppi di 25, ogni fine settimana, all’ora del tramonto, si potrà cominciare a visitarlo.
 
Ma la passeggiata, per la quale il Comune investe 5,7 milioni di euro, sarà fruibile liberamente entro 2 anni.
 
Per farne uno dei luoghi più suggestivi di Napoli, invece, “all’altezza delle promenade di Baltimora e San Diego”, buono per un “turismo di qualità più elevata” (leggi, di persone ricche), con il “completo restauro della banchina e delle botteghe borboniche, gli spazi per servizi e divertimento e l’elettrificazione per i grandi yacht”, ci vorrà ancora qualche altro annetto.
 
Ma magari, entro la fine del mandato, nel 2026, Manfredi potrà portare a casa un progetto destinato a “rivoluzionare la movida, alleggerendo Mergellina e Chiaia, dare lavoro, avvicinare il porto storico alla città” (anche se l’idea di fare un parcheggio sotto ai giardini del Molosiglio avanzata dall’assessore Edo Cosenza qualche mese fa sembra accantonata).
 
“E’ dalla seconda guerra mondiale che se ne parla”, scherza Andrea Annunziata, il presidente dell’Auutorità Portuale che, a tal proposito, denuncia un pressing asfissiante proprio dell’assessore ai lavori pubblici.
 
E comunque: con il Governo Draghi, si stava per chiudere un accordo da 100 milioni di euro per il restyling completo del molo San Vincenzo.
 
Se il giorno dopo il 25 settembre avremo un Governo che la pensa diversamente si buttano a mare (è il caso di dire) soldi e fatica?
 
“Non penso che possano essere mai sottratti a Napoli finanziamenti così importanti da qualsiasi tipo di Governo. Io – è la risposta di Manfredi – vorrò per la nostra città la stessa attenzione che ha dato a noi e al Sud il Governo Draghi”.
 
Sul ponte sventola la bandiera della speranza.