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Napoli – “A ottobre 2016 l’autorità di gestione del programma operativo Campania 2007-2013 del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) ha scritto alla Commissione ritirando il grande progetto ‘Riqualificazione urbana area portuale Napoli Est’ che non prevedeva alcuna bonifica. Solo quattro dei progetti precedentemente compresi nel grande progetto beneficeranno ancora dei finanziamenti UE”. 
 
E’ la risposta che la Commissione europea ha fornito a una serie di interrogativi posti dall’eurodeputato e portavoce M5S Piernicola Pedicini, relativamente allo stato di utilizzo dei fondi europei per il recupero dell’area orientale di Napoli. La Commissione ha chiarito l’entità degli importi finanziati, ma nulla ha aggiunto sulle operazioni di bonifica che nei fatti risultano inesistenti, sebbene l’intera area sia da oltre vent’anni un sito di interesse nazionale (SIN). 
 
La Commissione ha spiegato che dei 4 progetti compresi nel piano generale – ora ritirato – due riguardanti le reti fognarie sono stati trasferiti nell’ambito del programma operativo 2014-2020. Il progetto di riqualificazione della rete fognaria di Volla ha ricevuto 48 mila euro (48.103,16) dai fondi del FESR per il periodo 2007-2013 e  2milioni di euro (2.081 103,63) per il periodo 2014-2020. Il progetto di riqualificazione del sistema fognario di San Giovanni ha ottenuto invece 63 mila euro (63.784,47 EUR) dai fondi del FESR per il periodo 2007-2013, ma i lavori della seconda fase (2014-2020) non sono ancora iniziati. Il progetto di riqualificazione urbanistica e ambientale di Via Ferraris e Via Nuova delle Brecce è stato finanziato con quasi 2 milioni di euro (1.857 199,76), cifra non dissimile è quella concessa per la riqualificazione urbanistica e ambientale del tratto costiero di Napoli tra via Amerigo Vespucci e via Ponte dei Francesi che ha ottenuto 1.875 740,81 di euro dai fondi del FESR per il periodo 2007-2013.
 
Questi progetti sono ora in via di completamento con fondi nazionali, il termine per il completamento era il 31 marzo 2019. L’autorità di gestione, l’Agenzia per la Coesione Territoriale e la Commissione – scrivono – stanno seguendo con attenzione il completamento di questi due progetti, che sono al momento solo parzialmente attuati, mentre si prevede che saranno pienamente funzionanti nel corso del 2019.
 
“In nessuno dei progetti finanziati dall’Unione Europea – evidenzia Pediciniè stata mai contemplata la bonifica della zona. Come se i problemi di Napoli est risiedessero nell’assetto urbano piuttosto che  nell’inquinamento, cui è invece certamente collegato il triste record che detiene l’intera provincia di Napoli, quello del più alto tasso di incidenza di tumori del Paese. Se ciò non bastasse, risulta ancor più inspiegabile il motivo per cui il Comune di Napoli, soggetto responsabile dell’esecuzione del progetto, abbia ritirato il piano di ‘Riqualificazione urbana area portuale Napoli Est’. A questo punto – conclude l’eurodeputato – ci aspettiamo una presa di posizione chiara da parte di chi da anni, a parole, si batte per il bene della città, ma nei fatti asseconda logiche che sono per noi incomprensibili”.