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NAPOLI – E no, non c’è solo quella di Berlusconi. In queste ore, è in corso anche un’altra operazione-scoiattolo. A caccia di voti e, prima ancora, di candidati nonché di firmatari per validare la lista elettorale, si è fiondato anche il presidente della Camera Roberto Fico per la Città Metropolitana di Napoli

Per questa partita, il Movimento 5 Stelle è spaccato. Tant’è che martedì sera si doveva tenere una riunione plenaria tra tutti i consiglieri comunali di Napoli e provincia, ma si è ritenuto saggio rinviarla a questo fine settimana sperando di arrivare a un onorevole compromesso. 

Le fazioni in campo sono sostanzialmente due: quella di Napoli-città che vorrebbe far eleggere in consiglio metropolitano il napoletano Salvatore Flocco e quella della provincia che ha pronti almeno due nomi, di un uomo e di una donna rispettivamente della provincia nord e della provincia sud, su cui convogliare le preferenze il 20 febbraio prossimo, quando sono state convocate le elezioni di secondo grado per comporre l’assemblea della fu Provincia di Napoli. 

I provinciali non vogliono che la lista del Movimento ospiti consiglieri di estrazione non grillina. Per questo hanno già bocciato la proposta avanzata da Valeria Ciarambino di comprendere i nomi che fanno riferimento al sindaco di Bacoli Josi Della Ragione. E ora sono determinati a dire no anche a Roberto Fico. Il quale, con l’operazione-scoiattolo, ora sta tentando un approccio addirittura col Pd.

L’idea che fa proseliti nel meet-up napoletano che fa capo al presidente della Camera, infatti, è proprio questa: presentare una lista assieme ai dem. A quel punto, dato che si vota col voto ponderato, non ci sarebbe alcuno spazio per un nome della provincia e Flocco sarebbe blindato.

Ma tant’è: da Alessandro Caramiello a Domenico Avolio (Portici), da Antonio Caso (Pozzuoli) ad Angelo Visone (Cercola), da Domenico Lusciano (Meta) a Salvatore Pezzella (Giugliano), i provinciali non stanno con le mani in mano. E già sono pronti a sabotare l’operazione-scoiattolo di Fico e dei napoletani presentando in tempo per la riunione del fine settimana, la lista bella e fatta dei 24 candidati, tutti 5 Stelle doc.

La loro non è solo una questione di principio, ma politica. I pentastellati della provincia vogliono preservare (e premiare) chi nel Movimento c’è e si batte da sempre. E non vogliono essere nemmeno utilizzati come semplici pedine nella perenne sfida tra fichiani e dimaiani che a Napoli non si è mai fermata nemmeno dopo le elezioni amministrative dello scorso 4 ottobre. Hanno dalla loro il fatto che, per presentare la lista elettorale, bisogna raccogliere ben 77 firme di consiglieri comunali. Se il Movimento non vorrà perdere nè la sua identità nè la sua compattezza, sono convinti che potranno passare solo da loro.