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Due sabati – 28 ottobre e 4 novembre – per raccogliere firme, e dire “basta aerei a bassa quota sulle nostre case“. Il Comitato No Fly Zone lancia un appello ai cittadini: “Domani e il sabato successivo, dalle 10 alle 19, venite in via Scarlatti angolo via Merliani al Vomero“. La petizione rilancia il tema dei sorvoli a bassa quota, da e per l’aeroporto di Capodichino. Una questione sollevata, più volte, anche in consiglio comunale. Le firme sono indirizzate al procuratore capo Nicola Gratteri, al prefetto Claudio Palomba e al sindaco Gaetano Manfredi.

La vicenda parte negli anni scorsi. Coincide con l’aumento dei voli in città, legato al boom turistico. Il comitato denuncia, tuttavia, la crescita dell’inquinamento acustico. E sottolinea i potenziali rischi di quello ambientale. Accuse sempre respinte dal gestore dello scalo, che evidenzia le procedure di mitigazione messe in campo. Negli ultimi mesi, intanto, non calano le proteste per i disagi. No Fly Zone e Assoutenti Napoli parlano di “330 aerei al giorno“, davvero “troppi in città“. Alcuni cittadini ricorrono anche al tribunale civile. E c’è un esposto in Procura.

Secondo le stime del comitato, tra Napoli e l’hinterland sono diverse le aree interessate dal fenomeno: Capodichino, San Pietro a Patierno, Fuorigrotta, Soccavo, Arenella, Vomero, Centro Storico – sito Unesco, Colli Aminei, Chiaiano, Piscinola, Miano, Capodimonte e Reggia di Capodimonte, Ponti Rossi, San Carlo all’Arena, Vicaria, San Lorenzo, Stella, Sanità, Avvocata, Mercato-Pendino, San Ferdinando, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Casoria, Casalnuovo. Per questo, i promotori invitano a firmare la petizione, “importante per rafforzare la nostra denuncia” e “la difesa dei nostri diritti“.