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Fondine e pistole sequestrate e immagini delle telecamere di videosorveglianza acquisite per chiarire la dinamica di quanto accaduto venerdì pomeriggio all’interno della Questura di Trieste dove due poliziotti sono stati uccisi e una terzo agente è ricoverato in condizioni non gravi. “L’aggressore -spiega il questore Giuseppe Petronzisi è avvalso della facoltà di non rispondere e si trova in ospedale in stato di fermo, è piantonato. Non solo sono state sequestrate le fondine ma anche le armi di tutti i poliziotti. Oggi la Squadra Mobile sta facendo tutte le indagini del caso sotto coordinamento autorità giudiziaria. Stiamo seguendo i poliziotti sotto il profilo psicologico, come potete immaginare e’ una giornata provante per le persone coinvolte“.

Intanto sulla strage e sul presunto difetto delle fondine è intervenuto Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap) che in una nota afferma: “Sarebbe stato un difetto nelle fondine in dotazione al personale della Polizia di Stato a costare la vita ai due agenti uccisi oggi a Trieste. Uno dei due agenti aveva già avuto problemi con la fondina rotante e gliene era stata data un’altra di vecchio tipo che non permette di bloccare l’arma al suo interno. All’altro collega che invece aveva la nuova fondina rotante – spiega Paoloni – è stata sfilata l’arma insieme al dispositivo di contenimento, poiché il supporto ha ceduto rompendosi. Questo è un difetto che come Sap stiamo denunciando da circa un anno con continue note al Dipartimento, il quale giorni fa ci ha anche risposto dicendo che sono in corso verifiche volte alla ricerca di soluzioni per le criticità rilevate. Abbiamo sempre denunciato questa anomalia che stavolta si è rivelata fatale. Se la dinamica dovesse essere confermata – conclude – sarebbe di una gravità inaudita e qualcuno dovrà assumersene la responsabilità”.