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Napoli – La nuova fiction di Rai Uno ‘Le indagini di Lolita Lobosco‘, con Luisa Ranieri, trasmessa domenica scorsa in prima serata e interamente ambientata a Bari e dintorni, non ce l’ha fatta a convincere la maggior parte dei baresi. Nonostante abbia riscosso un successo incredibile sul piccolo schermo con ben 7.5 milioni 535mila spettatori pari al 31.8% di share, parecchi sono rimasti sì incollati a vedere la serie tv, firmata dal regista napoletano Luca Miniero e liberamente tratta dai romanzi di Gabriella Genisi, ma anche un po’ delusi. 

“Mi sono infastidita, mi sembra di essere derisi dalla nostra cadenza”, “A Bari non parliamo così. Che vergogna!”, “Non mi sono riconosciuto il quel modo quasi caricaturale di esporre la nostra cadenza o dialetto e confesso di essermi sentito abbastanza irritato”, “L’unica nota stonata è proprio quel dialetto appartenente ai paesi limitrofi”: questi sono solo alcuni dei commenti postati a caldo sui social. Già, perché a irritare il pubblico è stata proprio la trasposizione dell’accento dialettale barese. Sono tanti, infatti, coloro che hanno segnalato il modo in cui parla la protagonista della miniserie. Un accento surreale, troppo marcato che non ha fatto riconoscere i baresi nel linguaggio andato in onda in tv. 

Sicuramente non è stato facile per la Ranieri, napoletana doc, calarsi nei panni di una barese. Lo ha dichiarato recentemente la stessa attrice in una intervista, precisando però di aver fatto un buon lavoro: “E’ stato duro ma è andata bene. Il barese mi si è attaccato addosso, tipo una cantilena. Ho fatto fatica a staccarmene e a un certo punto in testa avevo un macello”.
Ho avuto un bravissimo coach – ha spiegato – con il quale ho lavorato per e mi sono preparata un mese prima dell’inizio delle riprese. Mi sono esercitata con il dialetto, la cadenza e con i modi di dire. È stata un full immersion totale”. Un duro lavoro che, in ogni caso, non ha convinto i cittadini baresi.