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Beni per circa un milione di euro sono stati sequestrati dal Gico del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli a Ciro Naturale, 47 anni, ritenuto dalla Dda al vertice del clan napoletano dei De MiccoDe Martino.
Le Fiamme Gialle hanno messo i sigilli a un’abitazione con box auto, a due vetture e a quanto trovato sui conti correnti riconducibili al 47enne. Secondo gli inquirenti si tratta di beni frutto dello spaccio di droga. Il sequestro è frutto di indagini delle fiamme gialle scaturite dai provvedimenti di fermo notificati dalla Polizia di Stato lo scorso 14 settembre a Ciro Naturale, al figlio e al cognato, tutti accusati di detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico e tentata estorsione, aggravati dal metodo mafioso.
Indagini legate all’agguato di stampa camorristico (maturato nel quartiere Ponticelli nell’ambito di scontri armati tra clan rivali) che l’8 luglio 2023 ha visto vittima proprio Naturale: il 47enne rimase ferito da numerosi colpi d’arma da fuoco all’addome, alla clavicola e all’orecchio sinistro. Dopo il ricovero in ospedale, Ciro Naturale è tornato in azione con il figlio e il cognato: è lui, secondo gli inquirenti, il responsabile di alcuni raid a colpi d’arma da fuoco ai danni di persone colpevoli di non avere pagato decine di migliaia di euro per partite di droga.
Le misure restrittive emesse nei confronti di tre hanno poi trovato conferma davanti al Tribunale del Riesame lo scorso 2 ottobre. I successivi accertamenti economico-patrimoniali del Gico hanno fatto emergere significative incongruenze – tra il 2010 e il 2023 – tra il valore dei beni nella disponibilità di Naturale (attualmente detenuto ad Avellino) e del suo nucleo familiare e, i redditi dichiarati o le attività economiche svolte.