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Walter, o dello sconforto. “Dispiace per tifosi, dobbiamo stare zitti e pedalare”. Mazzarri a muso lungo, nel dopo Napoli-Genoa. Lo sguardo tradisce tristezza. Le parole, ai microfoni di Dazn, provano una ripartenza. “I giocatori fanno quel che possono, si fa tutti quello che si può”. Ma un fatto è certo: “Gira male”. Tutto sta a capire perché. “Dobbiamo stare attenti perché al primo sbadiglio prendiamo gol”. Incoraggiante. Ma più degli sbadigli, dietro preoccupano le dormite. “Ci dispiace per il pubblico eccezionale, meriterebbero vittorie continuamente”. La sviolinata riesce male.

Walter, lo “zio buono”, doveva aggiustare i pezzi. Finora non c’è riuscito. E i tifosi adesso fischiano, senza remore. Impietosa la contestazione a fine gara. “Non è facile dare spiegazioni per nessuno” si schermisce il tecnico azzurro. Ma lui tenta lo stesso. “Nel primo tempo non abbiamo creato tante occasioni pulite da gol, ma ci sono state quelle due o tre che potevano cambiare la partita”. E come avrebbe detto monsiuer de La Palice: “Se il Genoa fosse andato in svantaggio si sarebbe visto un altro Napoli”. Del resto, ne converrete, “non è facile giocare contro squadre sempre chiuse in area di rigore”.

A Mazzarri tocca pure fare il pompiere, per spegnere il caso Osimhen. Il nigeriano non era nemmeno in panchina. “A detta sua e dei medici – spiega il mister – era ai minimi termini con diverse contratture”. E dunque “dopo la Coppa d’Africa non era il caso di rischiarlo per farlo giocare 20 minuti”. Tanto malconcio il centravanti, da essere in dubbio per la Champions. “Speriamo – dice Mazzarri – di averlo ristabilito per la partita con il Barcellona”. Magari è pretattica. Ma intanto, già: mercoledì ci sono i blaugrana. “Sono fortissimi” osserva Walter. E lo spirito lapalissiano aleggia ancora. “Il Barcellona non verrà qui a fare le barricate – pronostica Mazzarri – , non dovremo fare un assalto come succede spesso”. Però il tecnico promette: “Ce la giochiamo”. E un lampo scuote il volto abbacchiato.