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Napoli – Commozione e dolore questa mattina al funerale di Thomas, il cittadino liberiano di 41 anni morto sul lavoro insieme a un altro operaio in un cantiere abusivo a Pianura, nella periferia occidentale di Napoli, il primo giugno scorso.

La funzione è stata celebrata nella piccola chiesa di Pescopagano, frazione del comune di Mondragone in provincia di Caserta. Cinthia, la moglie di Thomas, non è riuscita a trattenere le lacrime. I due erano arrivati in Italia nel 2002 dopo un lungo viaggio dalla Liberia, passando per il Ghana e la Libia. Poche parole rivolte al suo Thomas: “Siamo una bella coppia. Mi aveva solo salutato per andare al lavoro. E non è più tornato. Se Dio ha voluto così, non ho nulla da dire. Lo affido allo stesso Dio. Buon viaggio, marito mio”.

Nell’incidente, avvenuto il 1 giugno, oltre a Thomas morì anche Ciro Parrucci, un napoletano di 61 anni. Insieme ad altri due colleghi, anch’essi extracomunitari, furono travolti dal crollo di un muro di contenimento. Alla funzione religiosa di questa mattina ha partecipato anche una delegazione di parlamentari: Sandro Ruotolo, Erasmo Palazzotto, Paola Nugnes e Gennaro Migliore.

Le indagini per l’incidente al momento contano un solo indagato, ossia il presunto committente del cantiere abusivo, un assicuratore del luogo che possedeva il fondo agricolo dove si è poi costruito l’edificio. Ma ormai la tragedia è consumata e il dolore insanabile: “Voglio andare via dall’Italia. Voglio tornare in Africa, dalla mia famiglia”, sussurra Cinthia tra le lacrime.