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“Questa volta è stato diverso”. A Pozzuoli in questi giorni lo dicono tutti. Le oltre 170 scosse che si sono alternate dalla serata del 20 maggio alla giornata di ieri, hanno messo a durissima prova chi da una vita ha a che fare con il bradisismo. Ma l’apice del terrore alle 20,10 di lunedì con la scossa di magnitudo 4.4 (la più forte degli ultimi 40 anni) avvertita in diversi comuni della provincia di Napoli e alcuni quartieri della città, ha aperto la strada a incubi e foschi scenari.

In piazza a Pozzuoli ci sono giovani con i loro amici, ci sono anziani, ci sono famiglie. Hanno il volto segnato dalla paura, dalla rabbia prima ancora che dalla stanchezza. I palazzi portano i segni delle ultime scosse dello sciame sismico che ha colpito l’area dei Campi Flegrei. Le immagini mostrano i danni evidenti agli edifici. In tanti hanno trovato riparo nelle due piccole tendopoli allestite dalla Protezione civile rapidamente nella zona del porto e in quella di lungomare Pertini. Poco sonno comunque per tutti e non sono mancati momenti di rabbia.

Quarantasei le famiglie che sono state sgomberate a Pozzuoli, 37 gli edifici dichiarati inagibili con un oltre 250 persone coinvolte. Attualmente gli sfollati sono ospitati presso il Palatrincone, il palazzetto dello sport di Monteruscello, con vitto alloggio, pasti, acqua, bagni e brandine per dormire. Niente scuola, a scopo precauzionale, per migliaia di alunni, stop al mercato ittico all’ingrosso e al cimitero. 

Sul territorio le istituzioni sono mobilitate, con la Protezione civile a coordinare gli interventi di assistenza.  Mario Iervolino, Direttore Generale dell’A.S.L. Napoli 2 Nord rassicura i cittadini. La Croce Rossa Italiana è attiva al fianco del Dipartimento Regionale della Protezione Civile a Napoli per fornire assistenza alla popolazione e supporto alle persone ospitate all’interno delle tendopoli e delle strutture allestite.