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A margine della manifestazione di protesta contro l’Autonomia differenziata, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a Montecitorio assieme a due sindaci campani, si è fermato in Transatlantico a conversare con alcuni giornalisti, lamentandosi per non essere stati ricevuti da nessuno nei ministeri.

“Siamo arrivati davanti al Ministero della Coesione, dove sono degli stakanovisti: non c’era nessuno. Non c’era il ministro, non c’era un sottosegretario, non c’era un funzionario che stava giocando a tennis. Ci hanno spintonato, poi hanno detto che una delegazione poteva salire, ma sopra non c’era nessuno. Allora sono andato verso Palazzo Chigi, ma una barriera di polizia ci ha bloccato. Hanno detto che poteva passare solo il Presidente, e così sono andato io. Ma a Palazzo Chigi, non c’era Mantovano, non c’era nessuno. Ecco come trattano i sindaci della Campania. Sono 12 giorni che li avevamo avvisati che saremmo venuti”.

De Luca ha raccontato con dovizia di particolari i meccanismi con cui, a suo giudizio, il governo blocca i Fondi di coesione verso la Campania. “Quando si violano le regole – ha proseguito – è a rischio la democrazia. Fanno questo contro la Campania che è la regione a maggior sofferenza sociale d’Europa. Senza soldi non puoi fare programmazione, le imprese culturali non possono fare programmazione”.

Alla domanda se a suo giudizio ci fosse un elemento personale nei suoi riguardi o un elemento politico, De Luca ha replicato: “Non c’entra destra e sinistra. C’entra il fatto che la Campania è una Regione che non si piega. Non ci resta che la battaglia sociale, sperando che basti”.