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Lutto nel mondo della politica per la scomparsa di Guido Pollice

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È morto Guido Pollice, ex deputato e senatore e presidente nazionale dell’associazione Verdi Ambiente e Società. Si è spento all’ospedale milanese Niguarda dove era stato ricoverato nei giorni scorsi.

Era nato il 1° ottobre 1938 ad Avellino e ha dedicato la sua vita per un mondo migliore e la tutela dell’ambiente. Era stato eletto alla Camera dei deputati nel 1983 nelle file di Democrazia proletaria e nel 1987, candidato al Senato, risultò l’unico eletto della X Legislatura di Dp a Palazzo Madama (oltre che unico senatore nella storia ad essere eletto nelle file di Dp). Nel 1989 Pollice ha fatto parte della minoranza di Dp che abbandonò il partito per aderire ai Verdi Arcobaleno, soggetto politico che poi alla fine del 1990 darà vita alla Federazione dei Verdi, formazione ecologista che Pollice ha rappresentato in Senato fino al 1992. Dagli anni Duemila è presidente nazionale dell’associazione Verdi Ambiente e Società (VAS).

Rubano (FI): “L’autorevolezza di Tajani e l’impegno dei ministri azzurri sono fattori di crescita del partito”

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La scelta degli italiani, rilevata dall’Istituto Piepoli, di assegnare ad Antonio Tajani il primo posto tra i politici più affidabili del governo, conferma ancora una volta l’intuito e la lungimiranza del presidente Berlusconi che da sempre ha individuato nel nostro coordinatore nazionale indiscutibili doti di leadership. L’autorevolezza e la rappresentatività di Antonio Tajani in Italia e all’estero,unite agli straordinari risultati conseguiti dai rappresentati berlusconiani al governo, sono certo che consentiranno a Forza Italia di crescere ancora confermandosi unico punto di riferimento per chi si riconosce nei valori delle tradizioni democratiche liberali, cattoliche e riformiste d’Europa.” Così in una nota il deputato di Forza Italia, Francesco Maria Rubano.

Mare Fuori, il regista: “La quarta stagione sarà cupa e piena di demoni”

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Mare fuori, prodotta da Rai Fiction e Picomedia, serie dell’anno ai Nastri d’argento Grandi Serie, premiata ieri sera  a Napoli, è un vero e proprio tsunami mediatico. Ascolti monstre, quarta serie sul set (e a seguire quinta e sesta stagione), un film spin off e anche un musical e altro ancora, è quanto è emerso oggi in un incontro stampa, organizzato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici e Film Commission Campania, con regista, produttori e parte degli adulti del cast. E intanto è al primo posto tra le serie più viste su RaiPlay dove sarà disponibile fino al 26 luglio, mentre a fine luglio (dal 27) la terza sarà su Netflix. Dice il produttore Picomedia Roberto Sessa: “Il futuro è roseo, ci sono diverse attività in cantiere oltre la quarta serie cui seguiranno la quinta e la sesta che definiremo in Rai nel prossimo futuro. C’è poi il musical grazie ad un accordo con una compagnia teatrale con alla regia Alessandro Siani e poi, infine, lo spin off cinematografico che non si chiamerà – ci tiene a ribadire più volte – Mare fuori, non si girerà nel carcere ed è ancora tutto in una fase embrionale. Non posso aggiungere molto altro”.

Più che la trama rivela qualcosa del climax della quarta serie il regista Ivan Silvestrini: “La terza stagione è stata calorosa nel bene e nel male e con un impianto shakespeariano, questa quarta che stiamo girando vede lati più oscuri, personaggi alle prese con demoni profondi. E questo vale anche per i personaggi più inaspettati”. E ancora il regista: “Il problema vero – scherza – è se i napoletani ci lasceranno davvero girare questa quarta serie. Ad ogni scena ti applaudono, spero che la apprezzino in silenzio calcolando anche che, in genere, ogni scena é una scena madre”.

Del fenomeno Mare Fuori, Sessa dice: “In Germania c’è stato un fenomeno simile con Sissi. Anche lì c’è stato un accumulo di ascolti su tutte le piattaforme che hanno distribuito proprio come è accaduto per Mare fuori. Facendo così un record di ascolti nel loro segmento aggregato complessivo”. Da qui anche l’idea del film spin off. Spiega ancora Sessa considerando la fascia di età rivelata dagli ascolti: “Forse questa volta riusciamo a portare il pubblico giovane anche in sala, anche se si parla in caso di uscita a fine 2024”.

Carolina Crescentini che interpreta il personaggio di Paola Vinci, direttrice dell’Istituto penitenziario minorile (Ipm) di Napoli non ci sarà nella quarta serie e questo, sottolinea Sessa, per “sua volontà e con nostro grande dispiacere”. Dice l’attrice oggi a Napoli: “Quello di Paola è un personaggio meraviglioso. Questi ragazzi mi hanno insegnato molto: alcuni erano minorenni e siamo cresciuti insieme”. I detrattori della serie? “Meno male che ci sono, nulla può compromettere il fatto che ormai siamo quasi parenti con il pubblico”. Infine Sessa precisa che la serie Nate Libere “è un progetto che abbiamo in testa da tempo, non c’entra con Mare Fuori, ma si ispirerà piuttosto a un carcere femminile, ma siamo ancora alle fondamenta del progetto”, mentre su un possibile remake americano di Mare fuori dice: “Tutto si è fermato per lo sciopero degli sceneggiatori, Beta Film è la società che ci rappresenta e tra i soggetti interessati c’è anche HBO”.

Mercato San Severino, un intervento chirurgico innovativo salva la vita a una 90enne

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Salerno – Un nuovo importante traguardo è stato raggiunto dall’equipe del dottore Attilio Maurano, Direttore del reparto di Endoscopia dell’Ospedale G. Fucito di Mercato San Severino. Una paziente novantenne di Marcianise con diagnosi di tumore pancreatico ed invasione duodenale, è stata trattata con una procedura altamente innovativa, per la prima volta effettuata in Campania e nel sud Italia.

Il tumore ostruiva la via della bile e la prima  parte dell’intestino e di conseguenza era impossibile agire secondo le tecniche tradizionali. L’alternativa è stata quella di ricorrere alla guida ecografica endoscopica, escludendo quindi un’invasiva e non opportuna operazione chirurgica, e dopo aver introdotto lo strumento dalla bocca, i medici hanno provveduto quindi ad individuare dall’alto, il punto della via biliare e della parete del duodeno da poter pungere. In seguito, tramite una protesi ad ‘ombrellino’, le due strade sono state unite e collegate, affinché la via biliare fosse disostruita, agevolando il drenaggio di quest’ultima direttamente nell’intestino, ed evitando così problemi di ittero. Questa tecnica oltre ad aver scongiurato l’operazione chirurgica ad una paziente in età avanzata, ha allontanato la possibilità di un drenaggio esterno, e tutte le complicazioni che ne derivano. Il Direttore Generale, Dottore Vincenzo D’Amato, si è complimentato con il dottore Attilio Maurano e la sua equipe medica, costituita dai dottori Mariano Sica, Claudio Zulli, Mario Gagliardi, Michele Fusco e Carmelina Abbatiello, “per la professionalità e l’eccellenza che continuamente dimostrano”. 

“Francesco vive”, Montoro saluta un figlio volato troppo presto in cielo

Francesco vive
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“Ciao Francesco. Sarai la nostra stella più luminosa”. E’ questo lo striscione firmato dalla terza A all’esterno della chiesa di San Leucio a Borgo di Montoro. Nella mattinata l’ultimo saluto a Francesco, il 14enne che ha compiuto l’insano gesto tra la notte di venerdì e sabato nella frazione di Montoro.

“Non c’è un perché – così di Don Aniello  Del Regno, parroco della chiesa di San Leucio a Borgo di Montoro – Siate forti anche quando le luci si spegneranno la comunità resterà vicina a voi. Cristo si fa carico degli sfinimenti delle folle”. Messaggio lanciato alla famiglia del giovane Francesco. Chiaro anche il messaggio lanciato ai tanti giovani presenti nel giorno dell’ultimo saluto al 14enne: “Prendete in mano la vostra vita, inseguite sempre le vostre passioni, usate di meno i cellulari ma soprattutto dialogate di più“. Un ragazzo descritto da tutti come solare, romantico con il sogno di diventare un giorno un informatico. All’uscito del feretro palloncini bianchi liberati al cielo, prima di un lungo applauso. L’ultimo salute sulle note dei compagni di scuola che avevano delle magliette con su scritto, “Francesco vive”.

Montoro, domani l’ultimo saluto al piccolo Francesco

Mataluni: “Dalla Benevento-Caserta dipenderà il futuro della Valle Caudina”

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La Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di Biagio Flavio Mataluni, presidente di Confindustria Giovani Benevento. Di seguito il testo: 

“Caserta è vitale per la Valle Caudina: lo dico in maniera chiarissima. Per formazione mentale e deformazione professionale sono abituato ad entrare subito nel merito delle questioni, anche per una certa idiosincrasia verso una tendenza, che ahimé si va diffondendo sempre di più, a mettere la forma prima della sostanza.
E probabilmente la situazione che viviamo oggi è figlia di troppi anni in cui la forma ha sostituito la sostanza: la nostra comunità, la nostra Valle Caudina, che per posizione geografica sarebbe baricentrica all’interno della Campania e non solo oggi è isolata. Molto semplicemente. E questo isolamento ha portato tutte le conseguenze nefaste cui oggi assistiamo: ci andiamo via via spopolando, gli universitari si stabiliscono altrove perché altrimenti costretti a viaggi insostenibili, le attività industriali di fronte a spese esorbitanti legate alle difficoltà nei trasporti vanno via, non si insediano qui o chiudono.
Francamente non mi interessa nulla fare un excursus di cosa abbia portato alla situazione attuale, delle colpe, delle responsabilità: è un esercizio vano e sterile.
La realtà è che oggi, come mille anni fa praticamente, l’Appia è l’unica strada che collega l’area casertana con Benevento: due capoluoghi collegati da una strada statale che attraversa i centri urbani dei paesi, che passa tra le case, tra le scuole. Un ragazzo che deve andare a scuola a Benevento deve partire due ore prima per un viaggio di una quindicina di chilometri, un lavoratore che in periodo natalizio termina il proprio turno alle 17 tornerà a casa anche alle 20: tre ore per 15 chilometri. Inutile che vi dica quali sono le ricadute per un’azienda di tutto ciò in termini di costi e di mancata competitività. Un’arteria che passa nei centri urbani percorsa da 18mila veicoli al giorno: il limite dovrebbe essere a 10mila.
Comprendo le perplessità dei cittadini: un’opera ha un impatto, il tragitto di una strada prevede delle modifiche…ma esistono compensazioni, ristori, che rendono una strada infinitamente più conveniente rispetto al non averla.
E non avere infrastrutture vuol dire non capire che il discorso infrastrutturale per la Valle Caudina non è importante: è vitale. Semplicemente vitale. Su questo le nostre comunità si giocano l’alternativa tra l’esistere e il non esistere. Sono abituato ad essere franco e le cose stanno esattamente così.
Montesarchio, Airola, Paolisi, Moiano, senza un’alternativa all’Appia che permetta condizioni e tempi di percorrenza accettabili e non da paese del terzo mondo, sono condannate.
Ed è inaccettabile, lo dico da dirigente della nostra Confindustria e da imprenditore che tra mille sacrifici non ha mai abbandonato la Valle Caudina, che questa esigenza vitale non trovi la sponda della nostra politica e della nostra deputazione: dovrebbe essere una battaglia di campo condotta pancia a terra e coltello tra i denti.
Ora fate una cosa semplice, chiudete gli occhi e immaginate tra trent’anni le nostre piazze vuote, i nostri parchi senza un bambino che gioca, i locali senza nessun ragazzo e paesi solo di anziani (se stanno bene, perché visti i chiari di luna che passa la nostra sanità non è detto): ecco questa non è un’immagine che ho inventato io, ce la suggerisce l’Istat…ed è esattamente quello che accadrà se al posto delle chiacchiere non mettiamo infrastrutture che rompono questo isolamento che viviamo.
Chi piuttosto che condurre questa battaglia, e mi riferisco a tutti, di ogni colore, dai parlamentari ai consiglieri regionali ai sindaci a noi imprenditori, per logiche di convenienza che guardano solo al presente andrà a parare su piccoli interessI di bottega si assumerà la responsabilità precisa di aver condannato queste comunità agli scenari che elencavo prima, passando alla storia come chi ha negato il futuro alla Valle Caudina”.

Spari nella notte in centro, identificato l’autore del gesto

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Si fa luce sull’identità del ragazzo che, nella notte di ieri, ha fatto esplodere dei colpi di pistola a salve presso viale Italia seminando panico e paura. 

Si tratterebbe di un 24enne originario di Atripalda che era in possesso di un arma da fuoco del modello semiautomatico in dotazione alle forze dell’ordine.

Il motivo del suo gesto sembra essere uno scatto di rabbia, scaturito dalla vista della sua ex-fidanzata insieme al nuovo compagno in un bar della zona.

Dopo aver sparato i colpi, il giovane è salito a bordo della sua vettura ed è stato subito inseguito da una volante della polizia che, però, ha dovuto rinunciare all’inseguimento per tutelare l’incolumità di centinaia di persone che affollavano le strade.

Grazie al servizio di telecamere si è risalito subito all’identità del soggetto da parte dei carabinieri di Avellino.

Maltratta la madre e la colpisce con un coltello: uomo finisce in manette

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La scorsa notte gli agenti del commissariato di Acerra, durante il servizio di controllo del territorio, su disposizione della centrale operativa, sono intervenuti presso il pronto soccorso di Villa dei Fiori per una segnalazione di una persona giunta con una ferita da arma da punta e taglio. Gli agenti hanno accertato che la donna, poco prima, mentre si trovava a casa, come già accaduto in precedenti occasioni, era stata aggredita dal figlio con un coltello per essersi rifiutata di consegnargli del denaro. I poliziotti hanno raggiunto l’abitazione e sono entrati con le chiavi fornite dalla donna trovando l’uomo; quest’ultimo li ha minacciati puntando contro di loro una pistola ma, dopo una colluttazione, è stato disarmato e trovato in possesso anche di due coltelli.

Gli agenti, dopo aver identificato l’uomo per un 26enne napoletano con precedenti di polizia, hanno accertato che l’arma era una una pistola replica priva di tappo rosso; inoltre, hanno trovato nella sua camera da letto altre 4 pistole, tutte repliche prive di tappo rosso, ed un porta placca come quello in uso alle Guardie particolari giurate. L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e tentata estorsione nonché denunciato per detenzione di armi od oggetti atti ad offendere e per divieto di strumenti trasformabili in armi.

Ristorante cinese in fiamme, i vigili del fuoco mettono in salvo la chef

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Eboli (Sa)- Attimi di paura ieri sera, al ristorante cinese “Fusion Restorant” sito in via Vittorio Emanuele di Eboli, distrutto dalle fiamme.
L’incidente è avvenuto ieri sera,in tarda nottata quando il ristorante era chiuso e al suo interno vi erano gli stessi dipendenti. Ancora da chiarire le cause che hanno provocato il rogo nel ristorante che, non si esclude, possa essere partito dalla stessa cucina.

Sul posto, i vigili del fuoco del distaccamento di Eboli che hanno tratto un salvo la chef che stava cucinando, hanno domato le fiamme e hanno affidato la donna alle cure sanitarie del 118. Ad allertare i soccorsi era stata un’altra dipendente del ristorante cinese.

Spari a Viale Italia, lo sdegno di Festa: “Un episodio che mi indigna profondamente”

Gianluca Festa
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“Quello che è successo la scorsa notte a viale Italia è inaccettabile e mi indigna profondamente. Ad Avellino non può e non deve accadere“. E’ il monito che arriva dal sindaco, Gianluca Festa, relativo all’episodio di violenza registrato nelle scorse ore in centro ad Avellino (leggi qui).

“Anche grazie alle telecamere ed ai sistemi di video sorveglianza, che questa Amministrazione sta costantemente implementando, il responsabile di questo gravissimo gesto è stato identificato. Ma la forte presenza dello Stato non può rappresentare l’unico deterrente – continua Festa – Faccio un appello a tutti i ragazzi e a tutte le famiglie della mia comunità. Isolate e denunciate chi getta fango e discredito sulla nostra città, che per la stragrande maggioranza è composta da gente per bene e che ripudia la violenza. Le Istituzioni sono e saranno sempre presenti sul territorio, al vostro fianco, per contrastare ogni fenomeno di questo tipo”.

Basta minimizzare, l’emergenza sicurezza è reale: servono soluzioni

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