Il deputato Francesco Maria Rubano, figlio della Valle Telesina, è provato da tutto ciò che la sua terra sta vivendo in questi giorni: “Prima Emily, poi Giuseppe, un filo conduttore che li univa: l’attaccamento alla propria terra ma anche la forza d’animo di lasciarla per cercare fortuna altrove. Un destino beffardo, ma anche il grande senso di appartenenza di una popolazione che si è stretta e unita ancora di più dopo l’ennesimo evento luttuoso. Ci piace credere che si sono incontrati e riconosciuti all’aldilà, perché la tempra telesina la riconosci subito. Ai familiari rivolgo la mia sentita vicinanza”.
Era stato accusato di violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per essersi associato ed aver frequentato noti pregiudicati della città, tra il 2017 ed il 2019 con conseguente rinvio a giudizio. Oggi il Tribunale di Benevento, dr.ssa Telaro, all’esito della discussione della difesa rappresentata dall’avvocato Antonio Leone ha emesso sentenza assolutoria per Corrado Sparandeo ritenendo insussitente l’ipotesi accusatoria.
Non si contano più sulle dita di una mano e forse nemmeno di due, tutte le volte che il sindaco di Avellino, Gianluca Festa o l’assessore delegato ai lavori pubblici, Tonino Genovese, hanno annunciato l’apertura del tunnel.
Si tratta di una delle più “famose” incompiute della città di Avellino, mangiatoia di fondi pubblici, circa 30 milioni in oltre un ventennio, la cui utilità complessiva è stata anche più volte messa in discussione.
Una galleria lunga 480 metri per collegare Piazza Garibaldi e Contrada San Leonardo, a ridosso dell’ex Mercatone oggi centro Vivendi che dovrebbe servire a decongestionare il traffico nel centro cittadino e agevolare l’ingresso in città dalla periferia cittadina.
Non a caso uno tra i vari annunci di Festa dell’imminente apetruta dell’opera, balza alla mente quello del luglio scorso, in concomitanza della pedonalizzazione del centro storico per i mesi estivi.
E proprio in previsione dell’entrata in vigore della misura ztl dal prossimo 1 giugno, il sindaco si sarà ricordato che un altro anno è passato e il tunnel resta chiuso, seppur non con l’immagine di eterno cantiere a cui ci ha abitati nei decenni.
E’ di queste ore la notizia ai fini della complessiva collaudabilità tecnica/amministrativa dell’opera, nelle uffici comunali è emerso che manca all’appello un certificato da depositare presso il Genio Civile della Relazione a struttura ultimata con riferimento all’avvenuta esecuzione della porzione di muro di sostegno in cemento armato per il collegamento a rampa dei due livelli di parcheggio nell’area esterna dell’ex Mercatone .
Si tratta di un intervento disposto ed eseguito nel 2009. “La Direzione dei lavori per la realizzazione del predetto muro-si legge in una determina firmata dal dirigente ai lavori pubblici Filomena Smiraglia– fu affidata al Direttore dei Lavori dell’intervento complessivo, Ing. Pasquale Pierro, mentre il collaudo statico fu affidato al medesimo incaricato sempre per l’intervento principale ing. Duilio Ronconi. Dalla verifica documentale è emerso che il Direttore dei Lavori Ing. Pasquale Pierro, nonostante l’opera fosse stata completata e resa fruibile, non ha mai ottemperato a quanto disposto da norma Art. 6 Legge 05/11/1971 n° 1086 in relazione alla presentazione presso il Genio Civile della Relazione a Strutture Ultimate”.
Lo scorso 19 aprile da parte dell’Ente comunale l’intimazione al Direttore dei lavori ad adempiere entro i successivi 7 giorni quanto disposto dalla citata normativa, posta “l’impossibilità per l’Amministrazione di procedere al collaudo complessivo tecnico-amministrativo e quindi all’apertura all’esercizio del sottopasso”.
Arriviamo a quasi un mese, ai giorni nostri, con la revoca definitiva dell’incarico al suddetto professionista e la contestuale nomina di un nuovo tecnico, il dipendente interno all’Ente Diego Mauriello, in qualità di direttore dei lavori, valevole per la sola presentazione al Genio Civile della richiamata Relazione.
Di cavillo in cavillo, si spera sia davvero l’atto finale per aprire il nemmeno tanto atteso tunnel.
La Presidenza e il Consiglio regionale delle Acli, tenutosi ieri a Benevento in modalità mista, tramite il suo presidente Filiberto Parente, augurano buon lavoro a sindaci e amministratori eletti negli 84 Comuni campani chiamati al voto il 14 e 15 maggio. In alcuni centri superiori a 15.000 abitanti il responso è rimandato al secondo turno.
“Nonostante il calo dei votanti e le liste civiche abbiano caratterizzato quest’ultima tornata elettorale, auspichiamo che le neo-elette municipalità e amministrazioni comunali mettano in agenda programmi e azioni di co-progettazione e co-programmazione in sinergia con gli enti di Terzo Settore per il bene delle nostre Comunità. Rinnovando la totale disponibilità delle strutture provinciali delle Acli Campania, formuliamo ancora auguri di buon lavoro”. Così il presidente regionale Filiberto Parente.
L’assessore al Traffico e Parcheggi, Attilio Cappa, rende noto che in occasione dei festeggiamenti in onore di S. Rita vigerà il seguente dispositivo del traffico:
– istituzione del divieto di sosta con tabellina aggiuntiva “rimozione coatta” dalle ore 16:00 a fine manifestazione dei giorni 21 e 22 maggio sul lato sinistro di via Perlingieri;
– chiusura al traffico, dalle ore 18:00 del 21 maggio in poi, al passaggio della processione sul seguente percorso: piazza S. Rita, via T. Pellegrini, corso Garibaldi, viale Atlantici, via R. Delcogliano, via A. Moro e via C. Ricci.
Giovedì 18 maggio, alle ore 17:00, nell’aula consiliare del Palazzo di Città ad Atripalda, si terrà un evento straordinario. Sarà infatti presente il prof. Heikki Solin, illustre storico dell’antichità e docente emerito dell’Università di Helsinki.
Lo studioso, tra i più importanti epigrafisti del nostro tempo, interverrà nel convegno “Le epigrafi cristiane di Abellinum”, affiancato dalla dottoressa di ricerca dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, Paola Caruso.
Nel merito, si discuterà sugli studi effettuati dall’insigne docente universitario, così come ci illustra il consigliere comunale con Delega alla Cultura ed ai BB.CC., Lello Barbarisi:“Il Prof. Solin, anni fa, fu affidatario dello studio di un’importante quantità di epigrafi di Abellinum recanti anche data consolare. Si trattava principalmente di quell’enorme patrimonio proveniente dal sottofondo della Basilica Paleocristiana di Capo la Torre. A distanza di anni avremo la possibilità di conoscere anche fatti nuovi che ci riguarderanno, o che almeno avranno a che fare con le nostre radici, e che naturalmente sono il frutto dell’analisi operata dal Prof. Solin. Si tratta senza dubbio di un incontro memorabile per la nostra comunità che peraltro arriva dopo un mio lungo inseguimento allo scienziato. Per le ragioni su esposte il mio invito a tutti a partecipare”.
In ragione dell’allerta gialla diramata dalla Protezione civile regionale, a partire dalle ore 21:00 di martedì 16 maggio e fino alle ore 21:00 di mercoledì 17 maggio, il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha diramato un avviso per le avverse condizioni meteorologiche; in particolare per il Sannio sono previsti precipitazioni locali, anche a carattere di rovescio o temporale.
Il Sindaco, pertanto, invita la popolazione tutta ad attenersi alle norme comportamentali di prudenza e cautela previste in caso di avviso di allerta meteo per rischio idrogeologico localizzato:
– evitare di frequentare locali interrati o posti a pian terreno, principalmente se lungo assi stradali notoriamente interessati da grossi deflussi idrici e comunque a tenere costantemente monitorato il livello delle acque di deflusso. In caso di allagamento staccare subito l’energia elettrica;
– procedere con molta cautela, in caso di necessità di attraversamento in auto di un sottopasso stradale, sito critico in occasione di allerta meteo, verificandone la praticabilità e, in caso contrario, darne immediata comunicazione ai numeri di emergenza 112, 113, 115;
– prestare la massima attenzione nei siti già segnalati per il rischio idrogeologico (versanti e pendii per possibili frane e smottamenti) e idraulico (sottopassi e aree di collettori fognari per possibili allagamenti);
– osservare particolare prudenza negli spostamenti limitandoli a quanto strettamente necessario.
È ormai risaputo che investire nel fotovoltaico conviene. Anche se c’è un costo iniziale importante da sostenere, tutto viene ripagato nel tempo grazie al notevole risparmio di denaro che si inizierà a rilevare nelle bollette dell’energia elettrica. Ovviamente l’entità del risparmio dipende dalla produzione energetica annuale del pannello, correlata alle sue caratteristiche e dimensioni, ma a livello generale si parla di un’ammortizzazione dei costi che può superare il 20%. Andiamo allora a presentare alcune soluzioni per sfruttare lo spazio in balcone per dare vita a una piccola centrale di energia rinnovabile.
Il fotovoltaico da balcone
Negli ultimi tempi, visto il grande successo del fotovoltaico, stanno prendendo piede nuovi sistemi volti a permettere l’applicazione di questa tecnologia anche in spazi più ridotti. È il caso dei pannelli solari da balcone, che replicano i pannelli fotovoltaici classici in kit di dimensioni ridotte, che oltre a occupare molto meno spazio sono anche più economici e di semplice utilizzo. Sul piano tecnico il funzionamento è lo stesso delle altre installazioni: abbiamo le celle in silicio del pannello che assorbono la luce del sole e convertono l’energia termica in energia elettrica. Questa energia viene prodotta sotto forma di corrente continua, e viene trasformata in corrente alternata da un apposito dispositivo, chiamato inverter, grazie al quale la corrente può essere immessa in rete. Infine, c’è la batteria di accumulo, che immagazzina l’energia prodotta che può essere prelevata all’occorrenza, ad esempio quando non c’è il sole o quando si devono alimentare i dispositivi in bassa tensione.
Risparmio
Un impianto fotovoltaico da balcone è una soluzione per risparmiare denaro e produrre energia pulita alla portata di tutti, in primo luogo perché il processo di montaggio è molto semplice e nel migliore dei casi può anche essere eseguito in autonomia, evitando la spesa dovuta a interventi esterni. Per esempio, di solito l’inverter si può fissare dietro uno dei due pannelli con delle viti che si possono serrare anche a mano. Poi è sufficiente collegare l’impianto alla rete elettrica utilizzando la presa dedicata, una volta fatto questo basterà far recapitare un avviso al proprio fornitore di energia elettrica così da permettere la riprogrammazione del contatore con la misurazione dell’energia elettrica immessa e prelevata dalla rete. Fare una stima precisa del risparmio a cui si va incontro non è semplice, ma un impianto fotovoltaico base per il balcone può comprendere due pannelli da 350 Watt che, posizionati sul balcone secondo l’orientamento corretto, possono produrre fino a 800 kWh di energia in un anno. Questo valore si traduce in un risparmio in bolletta di circa il 25%: in pratica, un pannello di 350 Watt può produrre una quantità di energia sufficiente ad ammortizzare i consumi di un climatizzatore, per fare un esempio.
La pensilina fotovoltaica da terrazzo
Se si ha un terrazzo abbastanza grande e orientato in una posizione favorevole, un’ottima soluzione per risparmiare in bolletta può essere coprire il balcone con una pensilina fotovoltaica. Trasformare il balcone in quest’ottica presenta diversi vantaggi:
si abbattono i consumi di energia a pagamento, di conseguenza si riducono i costi della bolletta elettrica;
è possibile immagazzinare l’energia prodotta ma non autoconsumata, questo garantisce di avere sempre delle scorte di energia da usare all’occorrenza;
aumenta il valore dell’immobile, con miglioramento della classe di efficienza energetica;
è possibile ottenere un possibile guadagno grazie al meccanismo dello scambio sul posto, rivendendo l’energia in surplus al GSE.
Nel caso delle pensiline fotovoltaiche, però, bisogna fare attenzione a fare in modo che la realizzazione rimanga nell’ambito dell’edilizia libera. Generalmente l’installazione di un impianto fotovoltaico rientra di default nell’edilizia libera e in quanto tale non necessita permessi, ma possono esserci delle eccezioni. Per esempio, una pergola fotovoltaica può rientrare nel regime di nuova costruzione/ampliamento nel momento in cui la struttura è tale da modificare in maniera significativa l’assetto esistente. In tal caso, non si parla più di pensilina ma di tettoia vera e propria, che in quanto tale richiede il Permesso di Costruire. Per valutare questo aspetto si considera l’impermeabilità: se l’acqua piovana penetra fra un pannello e l’altro, la struttura può considerarsi una normale pensilina per la quale non occorrono permessi.
Nella mattinata odierna, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Salvatore Minale, ha ricevuto, presso la Caserma di via Ernesto Pontieri, la visita dell’avvocato Girolamo Pettrone, recentemente nominato Commissario straordinario della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Irpinia Sannio, dopo lo scioglimento del Consiglio della suddetta Camera.
Nel corso della visita, le Autorità si sono intrattenute in un cordiale colloquio soffermandosi anche sugli accordi operativi recentemente sottoscritti, presso le Prefetture di Avellino e Benevento, per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità economica nella provincia irpina.
In tale circostanza, è stata ribadita la necessità di dare immediato avvio a un’ampia collaborazione per rafforzare le attività di prevenzione antimafia, a tutela dell’economia legale con l’utilizzo di procedure operative volte ad intercettare, tempestivamente, quegli elementi che possono fungere da indicatori sintomatici dei tentativi di infiltrazione della criminalità nel circuito economico, in una fase caratterizzata da ingenti investimenti previsti per la realizzazione dei progetti finanziati dal Pnrr.
Il Col. Minale, nell’assicurare la disponibilità del Comando Provinciale ad ogni proficua forma di reciproca collaborazione istituzionale, finalizzata al contrasto delle diverse forme di illegalità, ha formulato al Commissario gli auguri per il mandato ricevuto. Al termine della visita, il Dott. Pettrone ha rivolto al Comandante Provinciale un sentito ringraziamento per la calorosa accoglienza ricevuta.
Sono trascorsi 24 anni da quando, proprio grazie ad una galoppata delle sue che quando partiva sulla fascia destra nessuno lo riusciva a prendere, contribuì in maniera determinante a regalare ai tifosi del Benevento quella serie C1 che tanto desideravano riconquistare dopo anni di purgatorio spesi tra serie D e C2.
Mario Massaro con il figlio Riccardo grande tifoso dei giallorossi
Mario Massaro, all’epoca noto come la ‘Freccia di Maddaloni’ per sottolinearne la provenienza, al 4’ del secondo tempo supplementare di una finale playoff infinita giocata il 13 giungo del 1999, partì in solitaria sull’out destro del rettangolo verde dello stadio ‘Via del Mare’ di Lecce per poi gettare il pallone sul versante opposto dove un accorrente Rosario Compagno, con la forza della disperazione, gettò il pallone alle spalle del portiere del Messina Manitta, ultimo baluardo che si frapponeva tra il Benevento e la serie C1.
Da quell’istante scattò il delirio giallorosso di marca sannita che ebbe il suo apice nella notte di festeggiamenti nell’allora ‘Santa Colomba’. Mario Massaro, sabato pomeriggio si è venuto a riaffacciare in quel che è diventato il ‘Ciro Vigorito’, proprio nel giorno che ha riportato la squadra sannita laddove lui insieme ai suoi compagni con sacrifico l’avevano portata. Ma gli stati d’animo nel Sannio calcistico, con un quarto di secolo in mezzo, sono diametralmente opposti. Allora per la C1 festeggiamenti inebrianti, oggi, sempre per la C1 delusione e rabbia. Il primo a vivere male quanto matematicamente sancito dalla vittoria del Benevento contro il Modena è stato proprio Mario Massaro.
“Sto soffrendo troppo per questa retrocessione – esordisce l’ex calciatore giallorosso – Benevento doveva proseguire a stazionare tra serie A e B. Questa realtà, dalla società passando ai tifosi non doveva ritornare in C. Non riesco a capire cosa sia potuto accadere sino a far strapiombare il Benevento all’ultimo posto. Ancora non ci credo. Una idea me la sono fatta, ma ormai che importanza può avere”. Quale è? “Penso che l’errore più grande sia stato quello di scegliere prima Cannavaro e poi Stellone”. Perché? “Il primo non andava scelto perché la serie B non perdona chi si affaccia senza esperienza. Cannavaro ha un grande passato da calciatore ma non era in Cina che poteva farsi le ossa da tecnico per capire quanto sia difficile la cadetteria. La sua è stata una scelta d’apparenza e non di sostanza. Fatta la prima frittata, non bisogna farne un’altra”. In che senso? “Stellone non era l’allenatore giusto in quel momento. Il Benevento poteva ancora salvarsi. Ma serviva un vecchio marpione di categoria, per intenderci uno alla Agostinelli che diceva alla squadra: “Signori, qui c’è da salvarsi. Dobbiamo accontentarci e quando non riusciamo a vincere lottare per la conquista del punticino. Ma soprattutto non dobbiamo perdere. Sacrificio, copertura e palla in tribuna”. Stellone è un bravo allenatore, ma vuole un calcio propositivo, palla a terra, gioco manovrato. I giallorossi avevano un piede nel fossa, erano già a pezzi per poter imparare e mettere in pratica tali indicazioni”. Adesso quale potrà essere il futuro? “Non saprei, bisognerà aspettare le decisioni del patron Vigorito, ma non credo che abbandonerà la sua creatura. Però, deve fare ammenda dei suoi errori. Non c’è da recriminare con il pubblico, perché i tifosi non scendono in campo a giocare e non scelgono i giocatori. Il presidente deve guardare al suo passato e ricordarsi che in C spendere tanto non significa vincere. I soldi contano di più in A e in B e nemmeno tanto, come si è visto. Ma in serie C sono relativi, se non si hanno dirigenti e allenatori capaci di costruire le squadre e soprattutto capaci di gestirle. Il campionato di C è un labirinto inestricabile pieno di insidie. Per non parlare del girone C pieno di derby, campi ostici, e condizioni ambientali difficili da reggere. Serviranno uomini con attributi e umiltà, prima ancora che di piede fino e ingaggi altisonanti”.
Non trova tregua la questione 'terzo mandato'. Dopo la bocciatore della Consulta alla manovra campana 'salva De Luca' si era aperto uno spiraglio con...