Meret: “Mai persa la fiducia tra noi. Contro il Milan senza ripetere gli errori”
Di Lorenzo: “Vittoria importante e difficile. Dedico il gol ai miei compagni”
Calci e pugni contro gli agenti, ancora violenza nel carcere di Avellino
Ancora violenza nella Casa Circondariale di Avellino ai danni della Polizia Penitenziaria. A dare la notizia il Segretario Regionale Osapp, Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, Vincenzo Palmieri. Protagonista dell’ennesima brutale aggressione un detenuto napoletano, finito in carcere per reati comuni.
Per futili motivi l’uomo si è rivoltato contro il personale incaricato di tradurlo all’esterno dell’istituto per una visita ambulatoriale ospedaliera, svincolandosi con violenza dalla scorta cercando di allontanarsi.
Nella azione di contenimento l’energumeno ha aggredito gli agenti con calci e pugni. Un Sovrintendente è stato colpito da un violento calcio al volto che gli causa diverse ferite sanguinanti e traumi contusivi tanto da essere trasportato al pronto soccorso Ospedaliero per le cure del caso.
Interviene sul caso il Consigliere Nazionale Osapp, Emilio Fattorello che esprime solidarietà al collega ferito in servizio. Il sindacalista ricorda tutte le criticità che vive la Casa Corcondariale di Avellino prima tra tutte la Carenza di organico “Che rende impossibile qualsiasi programmazione dei regolari servizi. Da ben quatto mesi aspettiamo unità di personale di rinforzo che ancora non si vedono. Abbiamo chiesto all’amministrazione l’assegnazione di un Comandante Titolare assegnato definitivamente. È proprio di ieri un nostro documento alla Direzione che rappresenta la criticità della situazione e con il quale si richiede un dovuto urgente incontro tra le parti per cercare di trovare soluzioni definitive e soprattutto condivise, prima che la situazione della Casa Circondariale di Avellino degeneri ulteriormente sfuggendo di mano a tutti“.
Spalletti: “Vittoria fondamentale. Lo Scudetto al momento resta ancora un sogno”
VIDEO/ Il Venerdì Santo in processione, il Vescovo Aiello: la Pasqua ci purifichi, ci rimetta a nuovo
Domani, sabato 8 aprile la veglia solenne, alle 22.00, mentre il 9 aprile, nel giorno della Santa Pasqua, sarà celebrata la Resurrezione con le Sante Messe in programma alle 8.30, 11.00 e 19.00.
Di Lorenzo e un pò di fortuna: Napoli a meno quattro allo scudetto
ai quattro gol subiti al Maradona contro il Milan all’ennesima vittoria in trasferta al Via del Mare. Ora ne mancano solo quattro alla matematica per lo Scudetto. Quattro vittorie, dodici punti. Potrebbero bastarne anche meno, ma dipende tutto da Lazio-Juve. A Lecce il Napoli di Spalletti riscatta lo scivolone rimediato contro i rossoneri vincendo una partita complicata. Avanti all’intervallo grazie ad un colpo di testa di Di Lorenzo, su assist di Kim, ad inizio ripresa subisce il pareggio dei leccesi (che non segnavano da cinque turni) con Di Francesco, ma al 64′ con un pizzico di fortuna trovano l’autogol di Gallo che decide il match. Falcone non riesce a trattenere il pallone, mentre i 2500 del settore ospiti (compresi i gruppi ultrà della Curva A, con bandiere e vessilli al seguito) non trattengono l’entusiasmo. E tornano a cantare “Vinceremo il tricolore” e “Oje vita, oje vita mia” (al netto dei soliti cori di contestazione contro De Laurentiis). Ma quello che è più importante è che il Napoli sia passato dallo 0-4 al -4. Manca poco e sarà (finalmente) Scudetto.
A disp: Bleve, Brancolini, Romagnoli, Colombo, Tuia, Ceccaroni, Lemmens, Cassandro, Pezzella All. Baroni
A disp: Marfella, Gollini, Demme, Juan Jesus, Bereszynski, Zielinski, Zedadka, Ostigard, Gaetano All. Spalletti
Rete: 18′ Di Lorenzo (N), 52′ Di Francesco (L), 64′ aut. Gallo (N)
Ammoniti: Gendrey, Umtiti (L), Ndombele (N)
Note: 25.799 spettatori circa di cui 2500 ospiti. Angoli: 5-4. Recupero: 3′ pt, 5′ st
La Salernitana acciuffa l’Inter al 90′: punto d’oro per i ragazzi di Paulo Sousa
L’Inter spreca l’impossibile e, al 90′ viene acciuffata dalla Salernitana. All’Arechi termina 1-1 il match tra granata e nerazzurri che ha aperto il 29/o turno del campionato di serie A. Sousa non cambia modulo ma, inizialmente, rinuncia a Dia e Sambia, che vengono sostituiti da Kastanos e Bronn. Inzaghi si affida al turnover e lancia Correa accanto a Lukaku. L’avvio dell’Inter è sprint e, dopo nemmeno sei giri di lancette, la squadra nerazzurra sblocca il punteggio: Lukaku appoggia di testa per Gosens che s’inserisce dalla sinistra prendendo il tempo a Bronn e deposita la palla alle spalle di Ochoa. Tre minuti e la squadra di Inzaghi va vicina al raddoppio ma il tiro ad incrociare di Lukaku esce di un soffio.
La Salernitana è in crisi e fa fatica a contenere le avanzate dell’Inter: Dumfires e Gosens cercano spesso la giocata sulle fasce ed i pericoli arrivano soprattutto sulle palle alte. Ochoa (32′) prima dice di no a Correa, deviando sulla destra un colpo di testa dell’attaccante nerazzurro; poi (43′) si esalta su di un colpo di testa ravvicinato di Lukaku che viene respinto sulla linea di porta. Nel secondo tempo Sousa gioca subito la carta Dia, abbassando Kastanos sulla corsia di destra. Ma a rendersi pericolosa è ancora l’Inter: la Salernitana commette un errore in uscita, la palla arriva a Barella che tenta la conclusione dal limite, Ochoa devia con le dita e la palla si stampa sul palo. Il portiere messicano è determinante in almeno altre tre circostanze: prima salva su Mkhitaryan, poi con un balzo felino leva la palla dalla porta su di un colpo di testa di De Vrij dopo la traversa centrata da Lukaku.
E nel finale salva sul tiro dell’attaccante belga. L’Inter spreca tantissimo e nel finale la Salernitana sale di giri. L’occasione per il pari capita a Dia che, servito da Candreva, centra in pieno la traversa. All’ultimo respiro la fortuna, però, premia la Salernitana: Candreva dalla destra tenta un tiro-cross che s’insacca alle spalle di Onana. È il gol che fa esplodere l’Arechi, regalando alla Salernitana un punto d’oro e, per certi versi, insperato. L’Inter mastica amaro per aver perso una grande occasione, e ora già pensa alla Champions e alla doppia sfida con il Benfica: se andrà male, su Inzaghi si allungherà sempre più l’ombra di Christian Chivu.
Salernitana-Inter 1-1
Reti: 6′ Gosens, 90′ Candreva
Salernitana (3-4-2-1): Ochoa; Daniliuc, Gyomber, Pirola (20′ st Troost-Ekong); Bronn (1′ st Dia), Coulibaly (20′ st Nicolussi Caviglia), Vilhena (34′ st Bohinen), Bradaric, Candreva, Kastanos (40′ st Botheim); Piatek. (33 Sepe, 1 Fiorillo, 6 Sambia, 9 Bonazzoli, 14 Valencia, 39 Iervolino, 66 Lovato). All.: Paulo Sousa.
Inter (3-5-2): Onana; Darmian, De Vrij, Acerbi (20′ st Gagliardini); Dumfries, Barella (20′ st Brozovic), Asllani, Mkhitaryan, Gosens (30′ st Dimarco); Lukaku (40′ st Dzeko), Correa (20′ st Lautaro Martinez. (1 Handanovic, 40 Botis, 12 Bellanova, 32 Dimarco, 45 Carboni, 46 Zanotti, 95 Bastoni). All.: S.Inzaghi.
Arbitro: Fabbri di Ravenna Angoli: 8-2 per l’Inter Recupero: 2′ e 4′ Ammoniti: De Vrij, Coulibaly, Nicolussi Caviglia per gioco scorretto Spettatori: 23.100.
Foto profilo social US Salernitana 1919
Massacro del Circeo, due consulenti irpine valuteranno la personalità di Angelo Izzo
Una delle pagine di cronaca tra le più buie della storia italiana: il massacro del Circeo. Una storia di atroci crudeltà, sevizie, dolore e morte, che scuote l’intero paese e che negli anni rimane incollata addosso a chi l’ha vissuta e a chi ne è stato testimone. Dopo 36 ore di inferno, la diciannovenne Rosaria Lopez rimane uccisa, mentre la diciassettenne Donatella Colasanti si finge morta, salvandosi. Gli aguzzini Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido, tre ragazzi di buona famiglia e un odio malcelato nei confronti delle donne. Il primo è detenuto nel carcere di Velletri, nel braccio di massima sicurezza.
Izzo è difeso dall’avvocato Rolando Iorio da circa 12 anni. Il penalista irpino ha nominato due consulenti irpini, la psicologa Rosa Bruno e la psichiatra Enrichetta Fotino. Entrambi avranno il compito di effettuare un approfondimento clinico su Izzo che sta mostrando, ultimamente, criticità di natura psicorganica
Aggressione al 118: “Mio fratello etichettato come carnefice ma è stato lasciato solo. Ascoltate la nostra verità”
“Mio fratello ha una infermietà mentale totale certificata, tanto che nel 2014 il Tribunale di Avellino ha emesso una sentenza di non luogo a procedere proprio per la sua condizione clinica”.
Parte da questo assunto G.S, fratello dell’uomo che mercoledì scorso è balzato al centro delle cronache locali per aver aggredito i sanitari del 118 fino a sfasciare l’ambulanza.
A seguito dell’accaduto, il terzo episodio in pochissimi giorni nella provincia di Avellino con persone che si sono scagliate contro il personale sanitario, si è alzato un coro unanime di solidarietà verso i medici e di condanna con tutte le varie persone che si erano rese protagoniste dei fatti.
Ma il fratello del 44enne di Solofra protagonista dei fatti del 5 aprile, non ci sta ad essere buttato “nella mischia”, men che meno a sentire dire che suo fratello fosse “un carnefice”.
“Al contrario è vittima di un sistema sanitario che lo ha lasciato solo”, rilancia G. S. che, referti medici alla mano intende chiarire quando successo in particolare nell’ultimo mese, fino ad arrivare al fatto “incriminato”.
“Parliamo di un uomo che, ribadisco, dal 2014 ha visto riconosciuto una infermità mentale totale. E, non a caso, il Giudice lo ha affidato al primario del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) e necessita di un tutore. Chi soffre di questi gravi distrubi psichiatrici è chiaro che vive momenti di scompensi e in particolare periodo il suo quadro clinico mentale. Per questo circa un mese fa i miei genitori hanno portato mio fratello dello specialista che lo aveva in cura. In una fase acuta è stato cacciato dallo studio con l’invito dell’ospedalizzazione”.
Passando altri giorni, sempre come racconta G.S, è nella Domenica delle Palme il fratello L. accusa un’altra crisi: “Nel palazzo dell’abitazione dei miei genitori, a Solofra, succede il putiferio. L. non sta bene, ha una crisi, inizia a sfasciare estintori tanto che i miei genitori, preoccupati, chiamano il 118. Arrivano prima i Carabinieri, poi mio fratello si calma ma comunque ha biosgno di essere portato in ospedale perchè nella furia si è rotto una gamba. Ed ecco in ospedale un altro picco psichico e mio fratello che minaccia di mettere bombe e altre cose farteticanti, segnale evidente di uno stato confusionale”.
Nel referto di Pronto Soccorso che G.S.ci mostra viene indicata: “riferita agitazione psicomotoria in paziente psichiatrico noto, riferita docenza piede destro, ipertensione arteriosa, Dm patologia psichiatrica non meglio definita”. Ed ancora “riferito comportamento aggressivo a dominio, Carabinieri sul posto, paziente aggressivo, minaccia verbalmente il personale sanitario”.
“Dinanzi ad una situazione simile percè mio fratello non è stato ospedalizzato e condotto in un CSM (centro salute mentale) che tutti i Comuni per legge devono avere? – domanda l’uomo – arrivando poi a raccontare la giornata di mercoledì.
“Anche in quel caso – dichiara ancora il fratello- è stato chiamato il 118 perchè L. aveva biosgno di ricoverarsi. Gli operatori sono saliti a casa, neel frattanto lui è sceso perchè+ aveva capito che nemmeno in quel caso lo avrebbero ricoverato, ed è cosi che è andato di nuovo in escandescenza iniziando a colpire l’ambulanza. Poi è stato bloccato dai Carabinieri e, finalmente, sono in quel momento è stato stato finalmente ricoverato presso la SPDC”.
Di qui le domande che G.S. rivolge a quanti hanno accusato suo fratello di essere un ‘carnefice’.
“A quelli che hanno generato una tragedia annunciata che si potrebbe verificare in qualsiasi altro momento – dice ancora– Come è possibile con una sentenza di non luogo a procedere per totale infermità di mente emessa dal Tribunale di Avellino 2014 a suo carico sia ad oggi sprovvisto di Csm e tutore? E lo stesso SPDC al quale era stato affidato con sentenza si rifiuti ad oggi -dopo innumerevoli ricoveri- di trasferire il paziente, come previsto per legge della sentenza emessa, al Csm e nominare il tutore a suo carico? Di chi è la responsabilità dell’accaduto? E adesso il primario del Spdc assegnerà definitivamente il ragazzo al Csm per evitare che accade quello che e accaduto? Se nessuno sa rispondere a questi interrogativi, allora è meglio si dimettano tutti”, conclude.
Ennesima aggressione ai medici in pochi giorni: a Solofra 44enne sfascia anche ambulanza