Un 27enne napoletano è stato arrestato dopo che non era rientrato in carcere in seguito ad un permesso premio. I fatti risalgono a ieri mattina quando gli agenti del Commissariato San Giovanni-Barra hanno controllato l’abitazione di un uomo in via Taverna del Ferro accertando che questi, dopo aver beneficiato di un permesso premio di 5 giorni, non era rientrato nella casa circondariale di Carinola dove è detenuto per reati contro il patrimonio. Il giovane è stato arrestato per evasione.
Paulo Sousa: “Per la Salernitana a Torino sfida difficile”
“Tutte le partite sono importanti, il Torino è una squadra costruita sull’immagine del suo allenatore. Hanno una grande organizzazione difensiva, grande intensità, pressano a tutto campo e sono un avversario difficile da battere. Dobbiamo cercare di fare la nostra partita per essere fieri di noi stessi”. l’allenatore della Salernitana, Paulo Sousa, ha presentato in conferenza stampa la sfida di domani alle 15 a Torino. “Stiamo costruendo la nostra identità cercando di fare risultato ogni partita. Dobbiamo essere determinati nel poter creare difficoltà ai nostri avversari. Ci sarà bisogno di uno sforzo fisico importante per contrastare i loro punti di forza. Dobbiamo essere bravi a mantenere intensità alta, creare spazi e arrivare al terzo uomo che possa portare avanti la nostra squadra”.
Per Sousa “tutte le squadre hanno dei punti deboli ma bisogna analizzare anche noi stessi, chi siamo e dove siamo. Stiamo valutando le scelte migliori da fare per la formazione iniziale, possiamo utilizzare diverse strategie. Contro l’Inter abbiamo fatto un secondo tempo importante mettendo in difficoltà una squadra di grandi campioni e abbiamo chiamato la fortuna dalla nostra parte. Bisogna sentire i momenti della partita per fare male ai nostri avversari. Stiamo lavorando bene per conquistare il nostro obiettivo, dobbiamo essere aggressivi e saper difendere sia alti che bassi“.
“La squadra lavora per vincere, ci manca qualche punto perché avremmo meritato qualcosa in più in qualche occasione – ha concluso il tecnico della Salernitana -. Mancano nove gare e dobbiamo dare tutto per ottenere i punti che mancano per la salvezza. Sappiamo che sarà difficile fino alla fine perché in questo campionato c’è molta competitività. Kastanos è un giocatore tecnicamente evoluto, può fare ancora meglio nell’ultimo passaggio e nelle conclusioni. Ha grande predisposizione al lavoro, si mette sempre al servizio della squadra e può giocare in diversi ruoli. Credo che Botheim sta lavorando molto bene e se continua così ci sarà d’aiuto per la salvezza”.
Avellino, Rastelli: “Contro l’Andria per noi sarà una finale da non sbagliare”
Avellino – “La squadra si è allenata bene, abbiamo recuperato qualche uomo. Rispetto alle ultime settimane abbiamo sicuramente delle alternative in più. Siamo pronti ad affrontare questa gara difficile, non ci aspettavamo che potesse diventare così decisiva a questo punto della stagione però dobbiamo essere realisti e sapere che bisognerà affrontarla come una finale”. Così il tecnico dell’Avellino, Massimo Rastelli alla vigilia della sfida contro la Fidelis Andria.
“Dal ritorno di Mirko Cudini è una squadra molto viva, ha ritrovato fiducia e convinzione anche con gli acquisti di gennaio che gli hanno dato ulteriore forza – dice – Giocano a calcio, hanno delle idee e delle individualità importanti. Bisogna avere grande rispetto al di là della classifica“. “I nostri tifosi per noi sono molto importanti, soprattutto fuori casa dove si fanno sentire e tanto volte è sembrato come se giocassimo tra le mura amiche – conclude il tecnico – Dispiace ma credo che ci daranno una grande spinta anche da lontano e noi ci sentiremo più responsabilizzati cercando di ritornare da Andria con un risultato positivo”.
Piano paesaggistico della Campania, De Luca: “Sarà adottato entro il 2024”
Il piano paesaggistico regionale della Campania sarà adottato entro il prossimo anno “e se possibile anche prima”. Lo ha detto, parlando con i giornalisti a margine della giornata di studio a Villa Pignatelli, a Napoli, il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca. L’obiettivo è comunque quello di superare “quel quadro di vincoli che in buona sostanza paralizzano l’attività di trasformazione del territorio” Per De Luca è necessario “capire che c’è un paradosso: l’Italia è il Paese che ha la normativa vincolista più pesante al mondo e contemporaneamente ha il livello più alto al mondo di abusivismo”. Perché, ha avvertito De Luca, “se si immagina di bloccare l’evoluzione di un territorio non è che si difende il paesaggio ma si alimenta l’abusivismo perché la vita delle persone e l’economia vanno avanti. Il problema è mandare avanti gli investimenti, la trasformazione urbana in maniera ordinata e corretta, ovviamente salvaguardando il territorio ma consentendo lo sviluppo dell’economia e del lavoro. Altrimenti non salvaguardiamo niente”.
In Campania ci sono “80mila alloggi abusivi che sono sorti mentre avevamo le norme più vincolistiche del mondo. Tutto ciò a conferma del fatto che le leggi astratte non difendono il terriorio ma lo condannano a morte”, ha detto il presidente della Giunta regionale della Campania. “Noi dobbiamo rinnovare il piano paesaggistico che attualmente paralizza l’attività economica in un terzo della Regione Campania – ha proseguito De Luca – lo sforzo che dobbiamo fare è quello di garantire e valorizzare il paesaggio ed il territorio, utilizzandoli come grande patrimonio turistico ma trovare il punto di equilibrio rispetto all’attività economica e di trasformazione urbana”.
L’obiettivo dovrà essere “quello di evitare le idee talebane dell’ambientalismo”. Ne è convinto il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca. “Se si fa un intervento sulla fascia costiera, in area demaniale, in costiera amalfitana o in quella sorrentina è chiaro che si compie un delitto e si deve demolire senza pietà – ha avvertito De Luca – ma se si parla di vincoli assoluti in un territorio dove non c’è alcun bene ambientale da tutelare non si tutela davvero niente e spingi verso l’abusivismo senza controllare più niente”.
Sul piano paesaggistico regionale e sull’urbanistica “con l’attuale Governo abbiamo trovato forme di collaborazione molto seria, anche al ministero per i i Beni culturali. E questo va riconosciuto” – dice Vincenzo De Luca – ma avverte che “ovviamente i nostri tempi non sono quelli del ministero. Noi non possiamo aspettare otto anni per approvare un piano paesaggistico perché questo non è più compatibile con i tempi della vita degli esseri e dell’evoluzione dell’economia”. In Consiglio regionale, ha proseguito, “ci sono spinte a fare presto, a muoverci perchè dobbiamo realizzare l’edilizia pubblica. Qui si rischia di non poter fare più niente, neanche le case popolari. Questo non è possibile”.
Giovani, futuro e partecipazione: il confronto della Consulta degli Studenti
Un confronto sul futuro dell’istruzione e sul ruolo degli studenti nei processi di cambiamento si è tenuto questa mattina presso l’Auditorium “Giovanni Paolo II” del complesso De La Salle di Benevento. Ad organizzarlo è stata la Consulta Provinciale degli Studenti di Benevento, che ha inteso coinvolgere gli esponenti istituzionali per aprire un dibattito sull’importanza della partecipazione attiva dei giovani nei processi decisionali e sull’importanza di formare cittadini consapevoli e pienamente capaci di contribuire alla vita politica e civile.
Il dibattito è stato articolato su più panel, ciascuno dei quali orientato ad approfondire una specifica tematica riguardante il rapporto della rappresentanza studentesca con istituzioni, università e associazioni. A introdurre il discorso è stato il presidente della Consulta provinciale degli Studenti, Fausto Desiderio, che ha sottolineato come i giovani debbano essere al centro del sistema scuola e che non si possa prescindere da un dialogo che li veda protagonisti con i vari attori delle istituzioni. I recenti risultati ottenuti dalla Consulta provinciale legati al dossier edilizia, d’altronde, hanno condotto alla creazione di un tavolo permanente di confronto con la Provincia di Benevento.
L’assessore all’Istruzione del Comune di Benevento, Maria Carmela Serluca, ha esposto la sua idea sulla scuola del futuro: “Gli anni della pandemia hanno evidenziato come sia necessario accelerare un processo di digitalizzazione ancora zoppicante. Prima parole come Dad ed l’e-learning erano ancora sconosciute, oggi rappresentano elementi chiave. Lo stesso vale per la partecipazione, l’apertura alla diversità. Le aule sono sempre più multiculturali, questa caratteristica non deve essere interpretata come una minaccia, bensì come un’opportunità di crescita e di confronto. Gli studenti vanno coinvolti nella progettazione e nella co-progettazione del loro percorso di studi e i progetti sul Pnrr – ha concluso Serluca – dovranno dare impulso a quello che deve essere un sistema educativo e di formazione che privilegi i bisogni degli studenti”.
 Luca Cavalli, presidente del Forum dei Giovani di Benevento, ha focalizzato l’attenzione sul tema della rappresentanza: “Chi rappresenta gli studenti ha il compito di far emergere ciò a cui autonomamente gli stessi studenti non potrebbero dar voce. Le debolezze devono essere colte da chi fa rappresentanza per fare in modo che nessuno venga lasciato indietro affrontando i problemi, ascoltando le necessità dell’altro. Le cronache ci restituiscono episodi drammatici in parte dovuti proprio alla mancanza di ascolto e dunque di una giusta idea di rappresentanza. Solo estendendo quella che è la tenda sotto la quale un’intera comunità può ritrovarsi si possono affrontare lucidamente le criticità di un sistema”.
Luca Cavalli, presidente del Forum dei Giovani di Benevento, ha focalizzato l’attenzione sul tema della rappresentanza: “Chi rappresenta gli studenti ha il compito di far emergere ciò a cui autonomamente gli stessi studenti non potrebbero dar voce. Le debolezze devono essere colte da chi fa rappresentanza per fare in modo che nessuno venga lasciato indietro affrontando i problemi, ascoltando le necessità dell’altro. Le cronache ci restituiscono episodi drammatici in parte dovuti proprio alla mancanza di ascolto e dunque di una giusta idea di rappresentanza. Solo estendendo quella che è la tenda sotto la quale un’intera comunità può ritrovarsi si possono affrontare lucidamente le criticità di un sistema”. 
Altra questione spinosa quella legata all’orientamento. In aula, ad assistere e a partecipare al dibattito con osservazioni e domande, erano presenti diversi studenti che frequentano la scuola secondaria di secondo grado. A tal proposito il Rettore dell’Unisannio, Gerardo Canfora, è stato molto chiaro: “Una delle prime decisioni prese quando ho assunto l’incarico è stata proprio quella di cambiare la metodologia di orientamento. Ritengo inutile fare un elenco di ciò che offre l’Università del Sannio, per quello bastano le brochure. Agli studenti serve un’esperienza diretta e serve farla il prima possibile”, ha dichiarato Canfora.
 “Abbiamo esteso alle terze e alle quarte degli istituti superiori la nostra proposta orientativa attraverso laboratori, open day e summer school in modo che potessero toccare con mano l’esperienza Unisannio”. Poi il Rettore dell’Università del Sannio ha voluto fare una precisazione sul tema spopolamento: “Non è vero che si deve per forza andare via dal Sannio per trovare lavoro, anche le aziende sannite cercano professionisti. Il nostro obiettivo è formare i ragazzi seminando in loro la consapevolezza del ruolo che andranno a ricoprire. Bisogna avere laureati preparati e consapevoli anche umanamente. E’ l’unico modo per evitare che il cosiddetto dominio della tecnica prenda il sopravvento”.
“Abbiamo esteso alle terze e alle quarte degli istituti superiori la nostra proposta orientativa attraverso laboratori, open day e summer school in modo che potessero toccare con mano l’esperienza Unisannio”. Poi il Rettore dell’Università del Sannio ha voluto fare una precisazione sul tema spopolamento: “Non è vero che si deve per forza andare via dal Sannio per trovare lavoro, anche le aziende sannite cercano professionisti. Il nostro obiettivo è formare i ragazzi seminando in loro la consapevolezza del ruolo che andranno a ricoprire. Bisogna avere laureati preparati e consapevoli anche umanamente. E’ l’unico modo per evitare che il cosiddetto dominio della tecnica prenda il sopravvento”. 
Prima che prendessero la parola Pasquale Piantedosi (Senatore Accademico dell’Unisannio) e Stefano Orlacchio (Stegretario di Gioventù federalista Europea Benevento), protagonisti del panel sul rapporto tra rappresentanza studentesca e associazioni, è stato Paolo Palumbo, professore dell‘Università telematica Giustino Fortunato, a chiudere il delicato capitolo sull’orientamento: “Il tavolo di concertazione tra scuole e stakeholder che abbiamo messo in piedi è stato fondamentale per capire le esigenze del territorio. Lo è in misura maggiore l’ascolto destinato agli studenti. Molti dei nostri iscritti sono reduci da esperienze universitarie traumatiche dovute proprio alle mancanze di chi non è riuscito a intercettare le loro difficoltà. Grazie a un sistema capillare tipico dell’università telematica riusciamo a mettere in atto un meccanismo che annulla le distanze – ha specificato Palumbo -. Se uno studente non supera un esame, si procede alla verifica delle specifiche difficoltà incontrate e all’analisi delle stesse da parte del tutor e dello stesso allievo, in modo tale che non resti indietro nell’apprendimento”.
 
  
  
   
 
 
            
 
		



 
 








