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Claudio Monforte e Anna Pezza nominati in Camera di Commercio Irpinia-Sannio

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Sono Claudio Monteforte, già Presidente della Piccola industria Confindustria Benevento e amministratore unico dell’azienda IDNAMIC Italia srl  e Anna Pezza, Amministratore Unico di Unindustria Servizi srl , società partecipata al 100% da Confindustria Benevento e direttore di Confindustria Benevento, i  componenti designati a rappresentare Confindustria Benevento all’interno della Camera di Commercio Irpinia – Sannio.

A deliberarlo il Consiglio di Presidenza di Confindustria Benevento riunitosi questo pomeriggio. Nel corso della riunione è stata, tra l’altro, più volte rivolta l’attenzione all’ottimo lavoro svolto da  Filippo Liverini, che non ha più fornito la propria disponibilità a ricoprire il ruolo in Camera di Commercio a causa di  indisposizioni personali.

A Port’Alba, sotto l’arco di Maria la Rossa, si è sfiorata una tragedia

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NAPOLI – Oggi pomeriggio, alle cinque, in una delle strade più popolate e frequentate del centro storico di Napoli, Port’Alba, si è sfiorata la tragedia.

Proprio sotto l’arco che divide la strada dei librai da piazza Bellini, infatti, si è staccato un grande calcinaccio che non ha procurato danni a persone e cose solo perchè sorretto dalla rete di protezione che, per fortuna, è stata sostituita da poco e ha retto all’urto.

A denunciare il fatto su Facebook con tanto di foto, il libraio Pasquale Langella: “Adesso basta, è ora di intervenire. Bisogna provvedere e ridare quest’arco storico alla città in sicurezza, senza più reti di protezione che tamponano ma non risolvono il problema”.

Port’Alba, oltre ad essere conosciuta come la zona delle librerie, tra l’altro, è molto frequentata dai turisti perchè costituisce anche uno dei punti della Napoli esoterica più famosi, con la leggenda della strega Maria la Rossa, ad esempio, condannata a morte e rinchiusa in una gabbia penzolante proprio sotto l’arco. Ma un fantasma che oggi, in ogni caso, si è dimostrato benevolo. Più di ogni altro bonus edilizio sicuramente. 

 

A Telese Terme torna la festa patronale: l’annuncio del sindaco

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Dopo due anni di pandemia e conseguenti limitazioni, parroci e amministratori si sono incontrati e hanno deciso di far ripartire l’appuntamento con la festa patronale a Telese Terme.
“In tanti ci hanno sollecitato – ha spiegato il sindaco Giovanni Caporaso – La comunità telesina è molto legata al suo patrono Santo Stefano e alle tradizioni, per cui insieme a don Gerardo e don Giammaria ci siamo attivati per reperire i fondi necessari”. Come sempre la festa si svolgerà nell’ultima settimana di giugno.  “E’ la prima festa patronale da sindaco per me – ha aggiunto Caporaso -, per cui la vivrò con una emozione particolare. Ringrazio i nostri parroci e tutti coloro, imprenditori e cittadini, che con il loro contributo consentiranno la buona riuscita dell’evento seppur in un clima di sobrietà”. A breve sarà ufficializzato il programma completo religioso e civile.

Sfregiate con l’acido, il raid scattato dopo mesi di ‘guerra’ sui social

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Napoli – Vecchi rancori familiari, mai sopiti e ravvivati a Natale, in questi mesi degenerati sui social, in particolare a causa di un video costellato di offese su Tik-Tok, fino a sfociare nell’aggressione con l’acido: è maturata in un contesto familiare definito degradato e promiscuo l’agguato subìto dalle due sorelle di Napoli, all’una di notte di lunedì scorso, nel quartiere Sanità, a Napoli.

Un vero e proprio raid, premeditato, con tanto di pedinamento, scattato dopo che gli aggressori, in sella a tre scooter, hanno accerchiato le vittime, anche loro su un motociclo. Secondo quanto si è appreso gli inquirenti sono riusciti a ricavare immagini eloquenti dell’accaduto e ad accertare che alla base del grave gesto ci sarebbero recondite vicende affettive che non vedono direttamente collegate le tre giovani. La zia delle vittime, praticamente coetanea delle ragazze, che non ha ancora compiuto vent’anni (le vittime hanno 17 e 23 anni, quest’ultima anche madre di una bambina di pochi anni), subito dopo l’agguato compiuto forse con una bottiglia contenente liquido per sturare lavandini, si è resa immediatamente irreperibile. Sembra che l’obiettivo fosse la 17enne, che doveva essere punita per le sue esternazioni sui social. E’ lei quella che ha riportato lesioni più gravi, soprattutto sul viso e sulle gambe. La più grande ha riportato ustioni più lievi, ma che hanno interessato anche il viso. La ventenne si è recata ieri in Questura, accompagnata dal suo legale: ha rilasciato dichiarazioni spontanee che, al momento, non trovano riscontro con il quadro probatorio acquisito dagli investigatori della Squadra Mobile, i quali stanno cercando di delineare gli ultimi dettagli ancora oscuri dell’accaduto sotto il coordinamento della sezione “Fasce deboli” della Procura di Napoli.

Agli agenti ha detto anche che la bottiglia con il liquido era in possesso delle vittime. Nel tardo pomeriggio di ieri, è stata sottoposta a fermo, provvedimento in cui si ipotizza il reato di “deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso”, contestato in concorso. Gli inquirenti sono ancora al lavoro per dare un nome anche agli altri assalitori. La ventenne da ieri sera è chiusa nel carcere femminile di Pozzuoli, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip di Napoli.

“A Napoli un minorenne denunciato o arrestato ogni 36 ore”

Storie di degrado, dunque, ma non solo. Nei primi 5 mesi del 2022, i carabinieri di Napoli e provincia hanno sequestrato 365 armi di varia natura: 158 da taglio, 123 da fuoco e 78 di quelle definite improprie, vale a dire mazze, tirapugni, nunchaku ed altre. Conti alla mano si parla di quasi 3 armi sequestrate al giorno. Non a caso, oggi, nel corso del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica ci si è confrontati anche con il mondo della scuola. “Abbiamo concordato un piano di comitati nelle scuole – spiega il prefetto – e nei prossimi giorni ci sarà un tavolo tecnico che definirà le modalità di intervento. Stiamo assistendo a sintomi di un malessere complessivo e abbiamo concordato tutta una serie di interventi di rafforzamento di controlli”. E qui c’è uno dei punti dolenti: poche forze dell’ordine. Il sindaco, Gaetano Manfredi, lo ripete senza se e senza ma. “Da soli non possiamo dare una risposta alle problematiche: ci vuole un grande impegno collettivo e un maggiore impegno a livello governativo”, dice.

Il prefetto conferma: “Abbiamo avuto una prima tranche di rinforzi estivi che riguardano tutta la città metropolitana, circa 80-90 unità, ma sono insufficienti, chiederemo ulteriori rinforzi”. Controlli, dunque, ma anche un dialogo serrato con le famiglie, con i ragazzini. Non a caso proprio a loro rivolge un appello il comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, generale di brigata Enrico Scandone: “Un coltello ferisce, un coltello uccide, un coltello provoca lesioni che possono essere permanenti. La vita non è un videogioco”.

Qui Rotterdam: c’è un napoletano che festeggia Tajani numero 2 del Ppe (con un babà)

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NAPOLI – Qui Rotterdam, congresso del Partito Popolare Europeo: il bavarese Manfred Weber è stato eletto presidente del partito. Tra i suoi 10 vice è stato scelto anche il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.
 
Qui Rotterdam. Nella platea congressuale, c’è un napoletano che ha ancora nelle orecchie i cori di 10 giorni fa per Berlusconi alla Mostra d’Oltremare. E, sull’onda di questi, è il primo a festeggiare il braccio destro del Cavaliere. Prima offrendogli il suo dolce preferito: il babà. Poi mettendo a verbale queste parole:
 
“La conferma con 309 voti di Antonio Tajani alla vicepresidenza della Ppe rappresenta la giusta gratificazione per una delle personalità più autorevoli del panorama internazionale: un vero uomo delle istituzioni oltre che una figura che si distingue per competenza, maturità ed equilibrio”, commenta il vice coordinatore campano di Forza Italia, Franco Silvestro.
 
“Tutti noi – fa sapere dall’Olanda il numero 2 di Fulvio Martusciello non possiamo che essere fieri del lavoro che ha svolto Tajani in questi anni, sempre volto all’esclusivo interesse della collettività”.
 
Come dire: col babà nun se pazzea.

I contratti in bianco, il rigore parato a Baggio e l’amore per il Napoli: Batman si racconta (VIDEO)

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Pino Taglialatela, ex portiere del Napoli, si racconta ai microfoni di Starcasinò Sport ripercorrendo le principali tappe della sua avventura con la maglia azzurra. 17.940 minuti, 203 presenze, 63 clean sheet: Taglialatela è uno dei giocatori della storia partenopea che più ha amato giocare per la squadra e indossare la maglia azzurra.

Il portiere nativo di Ischia si è raccontato a StarCasinò Sport, sponsor istituzionale della SSC Napoli, per ripercorrere le tappe della sua intensa esperienza napoletana, che lo ha reso un idolo dei tifosi.

Da Ischia al San Paolo

Ischitano di nascita e tifoso del Napoli fin da bambino, Pino ha ricordato la prima volta allo stadio San Paolo, ora Stadio Maradona: “Il mio primo giorno a Napoli è stato nel 1978, quando sono andato allo stadio con mio padre: è stata la prima partita che ho visto, c’erano circa 80.000 persone. Avevo 10 anni e parlando con mio padre dissi: ‘Papà io voglio giocare al San Paolo, anche solo un minuto”.

Il suo amore per la squadra andava oltre le cose puramente materiali, come soldi o trofei, come ha raccontato: “Quando andavo a rinnovare i contratti, io li firmavo in bianco, mettendo solo gli anni: 5. Ogni due anni mi chiamava la dirigenza, io scrivevo 5 anni e me ne andavo. Non badavo alla cifra”.

“L’amore della gente, il trofeo più importante”

Per diverse cose è stato molto apprezzato dalla gente, che a distanza di anni non ha dimenticato l’amore di Pino per la squadra: ci sono stati momenti in cui poteva prendere decisioni diverse per la sua carriera, come confermato: “Tra il ‘94 e il ‘96 ho avuto richieste importanti da Inter, Milan e Roma però ho sempre preferito rimanere a Napoli: per me giocare qui era tutto, era come la nazionale. Ma riconosco che questo è stato sicuramente un limite. Però il fatto che ancora oggi a distanza di tanti anni quando vado a Napoli i tifosi e le persone normali mi fermano per strada è come vincere mille scudetti, mille trofei”.

Un portiere para-rigori

Dopo diversi anni di gavetta e prestiti nelle serie minori, all’inizio degli anni ’90 inizia a difendere i pali della porta del Napoli come portiere titolare della squadra allenata da Marcello Lippi. Si è contraddistinto per la sua abilità nel parare i rigori, storico quello intercettato a Roberto Baggio in una partita al Meazza. Riguardo questa particolare abilità, ha sottolineato: “Non sono riuscito a fare il record di presenze, ma ho quello dei rigori parati: 12 su 26. È un piccolo orgoglio che tengo nel mio cuore”.

Il suo amore per il Napoli era speciale, unico e grande: “La maglia del Napoli è bellissima: c’è il colore del mare e del cielo. Che cosa volete di più? Credo che non ci sia colore più bello. Sono appassionato di maglie ma questa credo sia la più bella”.

VIDEO

La Forza e Coraggio ‘habla’ spagnolo: accordo di collaborazione con la Fundacion Real Madrid

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Come riporta il profilo ufficiale della compagine sannita della Forza e Coraggio, si apprende che “Forza e Coraggio e Real Madrid, non è una favola ma una realtà. Chiuso un importante accordo di collaborazione tra la società beneventana e quella madrilena per un clinic della durata di cinque giorni che si terrà a settembre all’ocone di ponte di fronte agli emissari della Fundación Real Madrid.
 
Accordo chiuso questa mattina dal responsabile del settore giovanile Yuri Dell’Atti dall’amministratore delegato Massimo Taddeo con un referente della fondazione madrilena, Massimo Borneo, responsabile Sud area Fundacion Real Madrid. A breve tutte le novità, ma il primo tassello è stato posizionato”.

Paziente psichiatrico morto per malasanità, la denuncia dei familiari

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Napoli – Sarebbe morto a causa di una massiccia dose di tranquillante, in quella che secondo i familiari è stata una vicenda di malasanità. Antonio, di Melito (Napoli) era in cura presso un centro di salute mentale per schizofrenia paranoide, dopo aver fatto uso di eroina per più di 20 anni: la figlia, Giuseppina, si è rivolta al consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, per rendere noto l’accaduto.

Il decesso è avvenuto nell’ospedale di Frattamaggiore, dove il paziente era stato condotto per un trattamento sanitario obbligatorio. Antonio infatti aveva smesso di assumere farmaci da almeno otto mesi. I familiari avevano deciso di condurlo in una struttura privata,.ma all’arrivo dell’ambulanza lui si è agitato rifiutandosi di seguire gli infermieri. Così, su richiesta del medico del centro mentale che lo seguiva, si è optato per un TSO. L’arrivo di ulteriore personale medico e dei carabinieri ha ulteriormente fatto agitare il paziente cui sono state somministrate “quattro dosi di calmante”, raccontano i familiari. Poi Antonio è stato condotto nell’ospedale di Frattamaggiore dove è deceduto l’indomani. “Abbiamo inviato una comunicazione alla direzione dell’ospedale e al centro di salute mentale perché venga avviata un’indagine interna, affinché siano ricostruiti tutti i passaggi per capire se vi siano state delle responsabilità”, dice il consigliere Borrelli. La Asl Napoli 2 Nord, da cui dipende l’ospedale di Frattamaggiore, in una nota “esprime il proprio cordoglio ai familiari del paziente deceduto nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Frattamaggiore. Il paziente era seguito da molti anni dai servizi di Salute Mentale dell’Azienda che avevano con lui e con i familiari un rapporto continuo, conoscendo a fondo la sua storia clinica. Al momento del ricovero non vi erano condizioni sanitarie particolari che avevano allertato i sanitari”, sottolinea l’Azienda.

Covid in Campania, giù ricoveri intensive: aumentano quelli ordinari

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Il tasso di positività resta sostanzialmente stabile, calano i ricoveri in terapia intensiva mentre aumentano quelli nei reparti ordinari. E’ il quadro che emerge dal bollettino Covid di oggi in Campania. I positivi del giorno sono 1.947 su un totale di 14.809 test effettuati, per un tasso del 13,14 rispetto al 13,66 di ieri. I malati in intensiva sono passati da 19 a 17, quelli nei reparti ordinari da 382 a 404. Nessuna nuova vittima ma 7 nei giorni precedenti e registrati ieri.

Questo il bollettino di oggi:
(dati aggiornati alle 23.59 di ieri)

Positivi del giorno: 1.947

di cui:
Positivi all’antigenico: 1.758
Positivi al molecolare: 189Test: 14.809
di cui:
Antigenici: 10.604
Molecolari: 4.205
Deceduti: 0
nelle ultime 48 ore; 7 deceduti in precedenza ma registrati ieri.
 
 
Report posti letto su base regionale:
Posti letto di terapia intensiva disponibili: 585

Posti letto di terapia intensiva occupati: 17

Posti letto di degenza disponibili: 3.160 (*)

Posti letto di degenza occupati: 404

(*) Posti letto Covid e Offerta privata.

I dati sulle vaccinazioni sono disponibili al link: http://vaccinicovid19.regione.campania.it/e_vaccini-anti-covid.html

 
 
 

Materiale pedopornografico, Don Nicola De Blasio condannato a 3 anni e 6 mesi

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Don Nicola De Blasio, 56 anni, ex parroco della Chiesa di San Modesto ed ex direttore della Caritas diocesana di Benevento, è stato condannato – con rito abbreviato – a tre anni e sei mesi di reclusione perché accusato di detenzione e scambio di materiale pedopornografico. La sentenza è stata emessa oggi dal Tribunale di Napoli. Il giudice ha anche deciso, come chiesto dai difensori, la scarcerazione, disponendo i domiciliari in una struttura del Beneventano.

De Blasio, 56 anni, sacerdote molto conosciuto per il suo impegno sociale nel Rione Liberta’, tre giorni dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta della procura di Torino su un giro di pedopornografia on line si era dimesso da tutti i suoi incarichi. 

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