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Salerno Pulita, proroga di dieci giorni per le associazioni di volontariato

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Salerno – E’ scaduto ieri, martedì 15 marzo, l’avviso di indagine pubblicato da Salerno Pulita per individuare le associazioni di volontariato da impegnare, per un periodo di due mesi più uno opzionale, nella campagna di comunicazione agli utenti del nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti. In particolare, per l’introduzione della raccolta porta a porta per il vetro, con la consegna di specifici bidoni carrellati e mastelli, e la distribuzione dei nuovi calendari di conferimento.

L’avviso era finalizzato al raggiungimento di un numero congruo di “facilitatori”, stimato in 96 unità. Ciascuna associazione poteva indicare massimo 10 nominativi. All’avviso hanno risposto sette associazioni: Gruppo Comunale Protezione Civile – Salerno; Associazione Quartiere Ogliara; Organizzazione di Volontariato “Viva Sant’Angelo; Opera Nazionale Mutilati Invalidi Civili; Associazione Socio Culturale Jovis Onlus; Ecomondo, Diritto ed Ambiente; Rete dei Giovani per Salerno.

A parte la Jovis Onlus, che non ha indicato il numero di volontari e che sarà chiamata ad integrare la domanda di adesione, complessivamente le associazioni hanno dato la loro disponibilità per 45 facilitatori, di cui solo 40 con i titoli richiesti.

Per questo motivo Salerno Pulita ha deciso di prorogare i termini di pubblicazione dell’avviso per ulteriori 10 giorni, specificando che si darà priorità ad eventuali altre associazioni che vorranno aderire, ed in via residuale e proporzionale alle associazioni che hanno già aderito, con possibile sforamento della soglia di 10 operatori per associazioni.

Per ulteriori notizie sul bando e sulla modulistica per partecipare va consultata la sezione bandi e gare del sito www.salernopulita.it

Ucraina, De Luca: “La priorità è bloccare il bagno di sangue” (VIDEO)

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Salerno – Oggi la priorità è il cessate il fuoco e questo bagno di sangue. A dirlo il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sul conflitto ucraino, a margine dell’inaugurazione, al Liceo “Sabatini Menna” di Salerno, dell’opera di Jorit, “Peace”, che invoca la pace e la convivenza civile tra i popoli, realizzata su una parete di grandi dimensioni del plesso di Via Pietro da Acerno del Liceo salernitano. Una colomba che toglie la A dalla parola War e la trascina verso la parola Peace è il Messaggio di pace che lo Street Artist ha voluto imprimere sulle pareti dell’edificio attraverso il progetto Right between the eyes che ha coinvolto la scuola salernitana così come altri plessi della regione Campania. L’inaugurazione è avvenuta questa mattina alla presenza del governatore della regione Campania che si è soffermato I giornalisti a commentare l’attuale situazione di crisi geopolitica ma anche l’aumento dei contagi chiedendo prudenza e pazienza. De Luca sollecitato dai giornalisti ha commentato anche le difficoltà che si stanno registrando per promuovere i progetti del Pnrr, il governo ha sbagliato scegliendo la strada della centralizzazione che  funzionerà solo per grandi realtà come Ferrovie dello stato ed Anas. Per De Luca però il piano va rivisto alla luce del conflitto

Secondo il governatore “tutte le persone di umanità e di buonsenso sono accomunate da sentimenti di pace. Il problema è che la pace va costruita e non viene costruita con i sospiri e la solidarietà ma creando azioni diplomatiche, equilibri di potere, alleanze. Da questo punto di vista mi pare che siamo molto indietro. Vedo che in questi giorni sta maturando un dialogo tra ucraini e russi. Si sta avviando una trattativa faticosa ma la strada è questa: favorire tutti i momenti di dialogo e poi alla fine credo che l’Europa dovrà pensare ad un grande progetto per tenere Russia e Ucraina dentro l’Europa perché sono parte essenziale della storia, della cultura, dell’umanità dell’Europa. Vorrei evitare di regalare la Russia alla Cina”.

Noi siamo un paese strano, nel quale dire le cose giuste, serie, è sempre difficile. È sempre più facile dire ‘Liberi tutti’, è cominciata la ricreazione.
Vorremmo tutti quanti andare in giro per l’Italia, per il mondo, fare quello che ci piace. Il nostro obiettivo è sempre quello: aprire tutto, le attività economiche, la vita culturale ma aprire per sempre. Non aprire e poi chiudere tra due mesi”
. Con queste parole, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha commentato la situazione pandemica in Italia.
Perché da una settimana stanno aumentando i numeri delle occupazioni delle terapie intensive e dei ricoveri. Almeno l’uso della mascherina deve essere continuo. È un piccolo sacrifico ma un elemento prezioso di prevenzione al quale non dobbiamo rinunciare. Noi ci prepariamo ad accogliere una ondata di profughi dall’Ucraina. Dal punto di vista sanitario è un altro problema in quanto l’80% di loro non è vaccinato. Dobbiamo soprattutto affrontare un altro problema: in quel Paese non c’è la vaccinazione obbligatoria per quanto riguarda i bambini ucraini. Dobbiamo stare attenti a vaccinare tutti i bambini. Ci sono anche molte patologie che li riguardano, di tubercolosi ed epatite. Accanto al dovere assoluto di solidarietà e accoglienza, dobbiamo mettere in campo iniziative di prevenzione, di vaccinazioni di tutti per evitare che si diffondano focolai di contagio nella nostra regione. Sono tempi complicati. Pensavamo di essere usciti dall’emergenza Covid, poi la guerra, i contagi. Bisogna avere pazienza e prudenza. Ne stiamo uscendo. Non dobbiamo drammatizzare. I numeri sono sotto controllo ma ne usciamo se siamo prudenti. Perché in primavera, estate ci sarà, ovviamente, un rimescolamento sociale. Non vorrei poi arrivare ad ottobre e ricominciare la vecchia storia”.

COVID, il punto sui ricoveri al Moscati di Avellino

Alpi
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Al Covid Hospital dell’Azienda Moscati sono ricoverati 31 pazienti: 5 in terapia intensiva e 26 nella degenza ordinaria/subintensiva.

COVID, il bollettino dell’Asl di Avellino: boom di positivi in Irpinia

“Legalità – Antimafia e beni confiscati”, iniziativa tenuta nel salone Luisella Viviani

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Castellammare di Stabia (Na) – Sul filo conduttore della partecipazione, del far prevale il noi all’io e della cittadinanza attiva, si è tenuto l’incontro pubblico organizzato dall’Associazione Socio Culturale l’Incrocio delle idee e dal Comitato Liberazione dalla Camorra Area sud Torrese-Bochese titolato “Legalità – Antimafia e beni confiscati”.

Un’iniziativa, così come ha specificato la presidente dell’associazione Giovanna Massafra, pensata mesi fa e che ha trovato la sua concretezza in questo periodo coincidendo con un fatto grave che ha interessato la comunità, ovvero lo scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni camorristiche.

E’ stata la stessa Massafra, che ha dato il via all’iniziativa, a specificare le finalità dell’evento che non intendeva entrare nel merito di detta questione, perché prematuro e che inevitabilmente porta solo a cercare di identificare i tanti omissis contenuti nella relazione pubblicata sulla gazzetta Ufficiale. Aspetto che inficia e distrae rispetto a quello che è il tema importante, che deve vedere tutti i segmenti che costituiscono la comunità impegnati a illustrare il grave fenomeno, a far si che l’istituzione si riappropri della città, a cercare insieme soluzioni per dare e darci, indicazioni di come porsi senza girare la testa da altre parti.

A moderare il dibattito, la giornalista Giuliana Caso che, prima di presentare i tre ospiti, ha fatto alcune considerazioni sul momento attuale in cui vive Castellammare, il fatto inevitabile che si parli dello scioglimento dell’amministrazione comunale e, come sua considerazione, la difficoltà di superare una cultura radicata e deviante che favorisce le azioni camorristiche.

Antonello Sannino del Comitato Liberazione dalla Camorra, Gianluca Torelli responsabile della CGIL Castellammare e Riccardo Falcone responsabile Beni confiscati Libera Campania, i tre ospiti che sono intervenuti che hanno articolato un interessante dibattito, riflessioni profonde scaturite dal loro essere sul campo ogni giorno, indicazioni possibili e indispensabili azioni sulle quali attivarsi.

Tutti i vuoti – ha affermato Torellivengono occupati dalle mafie che operano in relazione a come sono organizzate le comunità e dunque per l’incapacità delle istituzioni di governare dette questioni”.

Un aspetto determinante è sottrarre beni alla camorra, ha specificato Falcone, riferendosi ai beni confiscati che sono tanti, in prevalenza non gestiti dagli enti locali oltre al fatto che tanti sono occupati dalla stessa camorra.

“Vanno dunque sottratti beni alla camorra – ha aggiunto Falconeche per loro è un grande danno e trasformare detti beni in occasioni di lavoro e di aggregazione sociale”.

Il componente del Comitato Liberazione dalla Camorra Sannino, ha illustrato le tante illegalità presenti sui nostri territori, il lavoro che il comitato sta svolgendo, l’indispensabilità di contrastare le mafie, il come il comitato si sta attivando con gli enti locali rispetto ai beni confiscati.

Presente don Ciro Cozzolino, referente del presidio di Libera di Torre Annunziata, che ha portato il suo contributo evidenziando, tra l’altro, la soggettiva responsabilità sul fatto che il tessuto democratico è minato per l’infiltrazione di alcuni amministratori corrotti e che comunque siamo noi cittadini a votarli. Don Ciro ha annunciato che si sta lavorando per attivare un presidio di Libera anche a Castellammare, che costituisce, insieme a tutto il mondo associativo presente, un pezzo importante.

E’ stata anche annunciata l’iniziativa sulla memoria, che si tiene il 21 marzo di ogni anno di Libera nazionale che quest’anno si terrà a Napoli, con la presenza del fondatore di Libera don Ciotti.

De Magistris: “Stiamo costruendo alternativa dei non allineati”

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Napoli – “Il Ministro della transizione ecologica 5 stelle Cingolani, lo stesso che invece di puntare sul verde vuole ritornare al carbone e al nucleare, ha parlato di truffa colossale a proposito dell’aumento del prezzo del carburante. Il Ministro ha quindi autodenunciato penalmente anche sé stesso ed il Governo perché circa il 50% del prezzo del carburante lo incassa lo Stato con le tasse”. Lo scrive sui social Luigi de Magistris.Perché allora hanno consentito questo salasso economico nelle tasche del popolo nonostante il prezzo del petrolio non giustifichi questi aumenti? Mica sarà che devono finanziare acquisto e forniture di armi in guerra? Cittadini ed imprese stanno pagando un prezzo altissimo anche per una politica economica del Governo inadeguata, che ha prodotto un forte aumento dell’inflazione e dei prezzi, disoccupazione, blocco dei salari e privatizzazioni“, prosegue il leader di demA. “Stiamo costruendo l’alternativa dei non allineati per dimostrare che, uniti, un’altra politica è possibile“, conclude l’ex sindaco di Napoli.

Superbonus, Nocerino (Cna Costruzioni): “Bene la proroga ma devono sbloccarsi le cessioni”

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Caserta – Bene la proroga al 29 aprile per l’invio all’Agenzia delle Entrate delle comunicazioni delle opzioni relative alla cessione dei crediti fiscali, previste per le spese sostenute nel 2021, ma se non sbloccano le cessioni resteremo sempre in grave difficoltà. E venti giorni non serviranno a nulla“. Così il presidente di Cna Costruzioni Campania Sabatino Nocerino commenta l’inserimento nel Decreto Legge Sostegni dell’emendamento approvato dal Senato che sposta la data inizialmente prevista al 7 aprile al 29 aprile per l’invio delle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate. Ieri Nocerino aveva auspicato la proroga del termine, spiegando che l’80% delle aziende edili campane impegnate in lavori concernenti il superbonus è a rischio default per “le rigidità del sistema bancario e delle Poste nell’acquisto dei crediti”.
Un termine maggiore va nella direzione auspicata ma non basta.
“Serve da capire – sottolinea Nocerino – come mai le Banche e le assicurazioni non processano le pratiche e acquisiscono il credito. La posizione di Poste – inizialmente ha incamerato di tutto, e proprio lì stanno quasi tutte le frodi – di rifiutare i crediti prodotti nel 2021 sta trascinandosi dietro infatti tutto il settore finanziario (banche e assicurazioni) che a differenza di Poste e Cassa Depositi e Prestiti si erano organizzati dall’inizio con un loro processo ben collaudato”.

Jorit, la “A” da War a Peace come messaggio per il mondo (VIDEO)

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Salerno – “Un modo per arrivare ai ragazzi in maniera più accessibile e diretta”. Definisce così la Street Art l’artista Jorit che questa mattina al Liceo artistico Sabatini Menna ha consegnato ufficialmente il dipinto realizzato con gli studenti nell’ambito del progetto regionale “Right between the eyes”. Ma il messaggio che il grande occhio che guarda verso il mondo con la scritta Peace lancia dalle pareti della scuola che affaccia sul parco Pinocchio è rivolto certamente ad un pubblico ben più ampio ed arriva in un momento nel quale tutto il mondo invoca  la pace.

”Il mio vuole essere un segnale di pace vera, troviamo una soluzione diplomatica che è il messaggio che invia la colomba strappando la lettera A dalla parola War per portarla alla parola Peace” ha spiegato l’artista. All’inaugurazione questa mattina hanno partecipato anche il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e l’assessore alla formazione Lucia Fortini, il sindaco Vincenzo Napoli e la dirigente scolastica Ester Andreola.

Tentativo di furto in un parco eolico: ladri messi in fuga dall’allarme

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Castelpagano (Bn) – Non è andato in porto un furto di cavi elettrici presso un parco eolico di Castelpagano.
L’attivazione del sistema di allarme e di videosorveglianza ha infatti consigliato agli ignoti che si erano introdotti nell’area recintata di desistere dal proprio intento.
Sul posto sono giunti i carabinieri della tenenza di San Bartolomeo in Galdo e della Stazione di San Giorgio la Molara che stanno avviato le indagini per risalire agli autori dell’incursione.

Agricoltura, Sandra Lonardo: “Ok in Senato a provvedimento utile a coltivatori e consumatori”

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“Ieri, è stato votato all’unanimità un provvedimento molto importante per l’agricoltura italiana, “Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile”, di sicuro aiuto ai coltivatori ed a vantaggio dei consumatori. 
Un plauso agli agricoltori che, con tanti sacrifici e con il loro duro lavoro, non fanno mai mancare il cibo sulle nostre tavole… andrebbero incentivati e ringraziati sempre, e molto di più. Sono due anni che tribolano. La pandemia ha contribuito molto a fare danno anche nel loro settore, ed ora il conflitto di guerra, con tutte le sue conseguenze, caro gas ed elettricità, sta facendo il resto. Mi auguro che ci siano sempre più provvedimenti a loro tutela”. Così la Sen. della componente IDEA-CAMBIAMO!-EUROPEISTI-NOI DI CENTRO (Noi Campani) del gruppo Misto, Sandra Lonardo.
 
Di seguito il testo della dichiarazione di voto della Sen. Lonardo depositato in Senato:
 
“Grazie Presidente, Colleghi, Governo,
 
Oggi, qui, manifesto la mia preoccupazione per le enormi implicazioni che il conflitto fra Russia e Ucraina sta comportando per l’Italia. 
Implicazioni che si riflettono non solo sull’approvvigionamento energetico, ma anche su quello agroalimentare.
Lo scenario che abbiamo davanti ci impone di tenere alta l’asticella dell’attenzione. 
 
Siamo dinanzi a una crisi senza precedenti che sta investendo rapidamente interi settori di primaria importanza.
 
Le conseguenze del conflitto rischiano di essere devastanti e di mettere a rischio i principali comparti produttivi e le famiglie italiane. 
Gli effetti sulla filiera agroalimentare italiana sono già evidenti:  
l’esplosione dei costi di produzione, dall’energia ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi, fino ai mangimi per alimentare il bestiame, stanno già provocando una netta diminuzione delle produzioni agricole e di quelle ittiche.
Un’altra tempesta quindi si sta abbattendo su un comparto che ha dato molto in questi due anni di pandemia. 
 
E’ forte la preoccupazione per le gravi ripercussioni che quanto sta accadendo può avere sulla nostra agricoltura, c’è il rischio reale che le imprese agricole non riescano a reggere a lungo l’urto.
I prezzi del grano sono balzati del 5,7% in un solo giorno raggiungendo il valore massimo, l’aumento delle quotazioni delle materie prime sta interessando anche i prodotti base per l’alimentazione degli animali negli allevamenti, come la soia che ha raggiunto il massimo dal 2012 cosi come pure  il mais.
 
La filiera agroalimentare italiana rischia di essere messa in crisi in modo difficilmente reversibile dalle nuove sanzioni scaturite dal conflitto tra Russia ed Ucraina.
In pericolo ci sono le produzioni e le vendite degli elementi che sono alla base della nostra dieta mediterranea come vino, pasta e olio.
            
I rincari provocheranno impatti pesanti, in particolare sulle fasce più povere della popolazione, per le quali il cibo, le utenze domestiche ed il carburante, incidono fortemente sui loro bilanci familiari.
 
Questi impatti economici negativi sono il prezzo che paghiamo alla guerra e sono sicuramente poca cosa rispetto alla devastazione e alle perdite di vite umane provocate sul terreno di scontro, ma le conseguenze economiche, sociali e culturali, se non controllate, potrebbero essere devastanti.
Urgono interventi di emergenza, nella attesa che la diplomazia riprenda la guida della storia.
 
Quanto sta accadendo, inoltre, deve restituire centralità a una riflessione finora trascurata: 
la globalizzazione e le relazioni commerciali hanno reso la maggior parte delle nazioni, compresa l’Italia, dipendenti dai mercati esteri e dalle importazioni.  
           
La crisi attualmente in atto sta facendo emergere la fragilità di questo modello. 
 
L’intero settore alimentare è in questo momento esposto a diversi tipi di carenze delle materie prime, a maggior ragione quelle che devono compiere lunghe percorrenze prima di arrivare sulle nostre tavole.
 
E’, dunque, doveroso domandarsi quanto l’attuale sistema globalizzato sia affidabile per assicurare l’approvvigionamento, anche in situazioni di crisi ed emergenza. 
Negli ultimi anni il grado medio di auto-approvvigionamento dei prodotti agricoli in Italia è calato a circa il 75%. 
 
Il nostro Paese dipende dalle importazioni per gran parte dei prodotti agricoli come carne, latte, cereali, legumi.
 
L’allarme globale provocato prima dalla pandemia, ora dal conflitto tra Russia e Ucraina deve far emergere una maggior consapevolezza del valore strategico della filiera del cibo. 
La situazione ha messo a nudo tutte le fragilità sulle quali intervenire, con un piano per raggiungere l’autosufficienza alimentare.
 
Ancora di più in virtù di questo nuovo e imprevedibile scenario, il DISEGNO DI LEGGE:
“Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile” 
finalizzato a porre punti fermi in uno dei settori leader della nostra agricoltura, quello legato alla produzione a chilometro zero e a filiera corta, è evidentemente il risultato di uno sforzo di lungimiranza e di una visione che, anche con il senno di poi, è andata nella direzione giusta. 
 
La filiera corta, oltre a rappresentare un elemento di dinamismo per l’azienda agricola e lo sviluppo locale, costituisce un’opportunità per il produttore e per i consumatori. 
 
Ancora di più in questo momento.
 
La promozione del consumo di prodotti a chilometro zero e a filiera corta risponde alla ulteriore necessità di dare una risposta alla domanda di quei segmenti del consumo critico e responsabile che chiede prodotti sani e a minor impatto ambientale.  
      
Del resto, l’Italia è leader in Europa nella produzione di prodotti sani e a basso impatto ambientale con 80 mila operatori e 2 milioni di ettari coltivati, pari al 15,8 % della superficie agricola utilizzabile nazionale.
 
Negli ultimi dieci anni, i terreni coltivati con questo metodo sono aumentati di oltre il 75% e i consumi sono più che triplicati. 
  
Sulla base dei dati dell’Osservatorio “Nielsen Immagino”, nell’anno del Covid, circa 30 milioni di italiani hanno fatto la spesa dal contadino almeno una volta al mese.
Ciò dimostra ancora una volta l’inclinazione dei consumatori ad acquistare sempre più sostenibile, salubre, sicuro e “meno distante”.
 
Con questo intervento legislativo otteniamo una formulazione più esauriente e completa di prodotti a km 0, ricomprendendovi anche i prodotti alimentari locali e quelli trasformati dalle aziende del territorio che costituiscono l’eccellenza dell’alimentare italiano.
 
La finalità è quella di valorizzare e promuovere i prodotti a chilometro zero nonché quelli provenienti da una filiera corta, siano essi agricoli che alimentari.
 
Con l’istituzione di un logo che identifichi i prodotti a chilometro zero e a filiera corta si viene definitivamente incontro alla necessità di evidenziare le caratteristiche di salubrità di siffatte produzioni nell’ottica di una adeguata promozione e di una corretta informazione.
 
La sua esposizione in tutti i luoghi di vendita o di somministrazione di tali prodotti, senza porre alcun tipo di limitazione rispetto alla tipologia di locale (commerciale, agricolo, artigiano, etc.), va a tutto vantaggio sia degli operatori che dei consumatori.
 
Rendere immediatamente riconoscibile il prodotto se è sempre una priorità, in questo caso, diventa necessario.
 
La promozione delle produzioni a chilometro zero e a filiera corta può altresì contribuire a centrare l’obiettivo del GreanDeal, raccogliendo la sfida lanciata dall’Europa e divenendo a tutti gli effetti il Paese leader dell’agro-ecologia, del biologico e del chilometro zero. 
 
Ma sono queste produzioni che possono ben rappresentare una risposta alla crisi in atto del modello “globale” nell’ottica di promozione dell’autosufficienza alimentare.
 
Queste produzioni rappresentano la buona agricoltura, quella capace di diminuire l’utilizzo di acqua, di contrastare la diminuzione di fertilità del suolo, di rispettare i cicli naturali, la biodiversità, il benessere animale e di ridurre i carichi emissivi, assicurando cibo sano, nostro compito è stato ed è quello di accompagnare il processo di promozione, nell’interesse sia dei produttori che dei consumatori riducendo al minimo ogni tipo di discriminazione o svantaggio competitivo.
 
Questo disegno di legge persegue l’obiettivo di spingere l’avanzamento di un settore che sta contribuendo a cambiare volto all’agricoltura e all’agroalimentare italiano e globale.  
       
I tempi che stiamo attraversando ci stanno mostrando quanto fragile possa rivelarsi la “distanza” anche nel comparto agroalimentare e potrebbero cambiare in modo radicale le abitudini dei consumatori “costretti” da una crisi globale a ridurre le distanze nella selezione del cibo da portare a tavola. 
 
Con questa consapevolezza emergente, il ddl in discussione oggi appare ancora più urgente e necessario.
 
Per tutti questi motivi, dichiaro il voto favorevole di LEU-Ecosolidali, del Gruppo misto, della componente Cambiamo-Coraggio Italia, Noi di Centro”.

Rifugiati, il Comune di Puglianello accoglie un’altra famiglia ucraina

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Puglianello (Bn) – Il Comune di Puglianello continua a donare solidarietà e vicinanza alla popolazione Ucraina.

Un’altra famiglia in fuga dal conflitto bellico in corso è giunta nella nostra comunità. Una concittadina, Valeria Grande, ha dato prova di grande coraggio, non solo accogliendo con assoluta disponibilità la famiglia in difficoltà, ma andando di sua spontanea iniziativa – nonostante le mille difficoltà – fino al confine dell’Ucraina, con l’intento di dare loro soccorso e accompagnarli in un luogo sicuro. La signora Grande, dal racconto suggestionante che ho raccolto nel corso dell’incontro, rappresenta un esempio per le future generazioni”. – È quanto ha dichiarato il Sindaco, Francesco Maria Rubano.

Il Sindaco rinnova inoltre l’invito a donare ospitalità ai rifugiati politici Ucraini, segnalando a chiunque sia disponibile, di contattare con urgenza il numero +39 328 802 0887.

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