Home Blog Pagina 8739

Benevento, vaccini tra freddo e file infinite: Civico22 ‘interroga’ Mastella

Tempo di lettura: 3 minuti

Di seguito una nota stampa di Civico22 relativa alla situazione degli Hub vaccinali e alla richiesta di istituzione di un Tavolo permanente e di un monitoraggio sanitario.

“Ieri, mentre il nostro Sindaco era “amabilmente impegnato” a Roma a cantare ed esibirsi in RAI, i suoi concittadini attendevano molte ore, al freddo e al gelo, per sottoporsi ai tamponi Covid.

Le lunghe file di bambini e genitori davanti al Centro vaccinale facevano da contraltare allo spettacolo televisivo familiare del loro Sindaco.

Veniva da vergognarsi di essere abitanti di una città che mortifica chi mostra senso civico monitorandosi e vaccinandosi.

Perché è stato possibile un simile gravissimo disservizio? Perché il Comune non interviene prioritariamente a sostenere un Servizio Sanitario Nazionale in evidente affanno e difficoltà? Cosa si intende fare, di concerto con l’Azienda Sanitaria Locale, per affrontare la probabile crisi epidemica delle prossime settimane?

Tranne il triste primato di chiudere le scuole quando nessun altro in Italia lo ha fatto, nessuna altra iniziativa seria appare essere stata oggi intrapresa dal nostro “Campione”.

Nel mezzo del caos più totale Benevento, com’era in realtà prevedibile, si ritrova un Sindaco lontano dalla realtà concreta, intento ad un karaoke nazionale.

Come Consiglieri comunali di Civico22, siamo già intervenuti su questo argomento denunciando, con una interrogazione scritta del 6 dicembre 2021, che con l’entrata in vigore del cosiddetto “Super Green Pass” la situazione degli Hub vaccinali era ulteriormente peggiorata e che poteva ulteriormente peggiorare con l’imminente apertura delle vaccinazioni a soggetti in età pediatrica minori di dodici anni.

Al Sindaco ribadiamo dunque l’esigenza di avere risposte alle seguenti domande:

1) Cosa il Comune ha in programma di fare per supportare e rendere efficienti i servizi sulla emergenza sanitaria collegati alla nuova epidemia?

2) Quali strategie per EVITARE la chiusura delle scuole e garantirne la frequenza, nel rispetto di quanto indicato dal Ministero della Pubblica Istruzione come priorità assoluta?

3) Quali iniziative di supporto alle fragilità (abbandono scolastico, famiglie fragili, assistenza a chi deve essere in quarantena o assistenza domiciliare per malattia, ecc..) sono in cantiere?

Chiediamo inoltre:

a) Che sia implementato e messo a disposizione di tutti il monitoraggio capillare del territorio dal punto di vista sanitario e sociale, i cui dati siano resi pubblici e trasparenti.

b) Che sia attivato un Comitato permanente di rappresentanti delle Istituzioni e dei Cittadini, con funzioni consultive obbligatorie per qualsiasi decisione di emergenza (vedi chiusura scuole, iniziative di servizi, ecc..) riguardanti l’attuale crisi; più in generale, per promuovere iniziative sociali a sostegno della salute e prevenzione di disuguaglianze e/o necessità di implementazione servizi socio-sanitari.

Chiediamo all’amministrazione comunale tutta, a partire dal primo cittadino, di inserire, nelle agende istituzionali e personali, tutto questo come primo punto delle cose da fare con urgenza irrinviabile”.

Violenza sulla moglie: in Parlamento ‘il caso’ che ha coinvolto la Procura di Benevento

Tempo di lettura: 4 minuti

Un caso che fa ancora discutere. Risale allo scorso dicembre la richiesta di archiviazione adottata dalla Procura della Repubblica di Benevento nei confronti di un uomo accusato di violenza sessuale e maltrattamenti alla moglie.

Se ne parlò in tutta Italia. Giornali, social, radio e tv dedicarono ampio spazio alla vicenda. Ad attirare l’attenzione pubblica e a sollecitarne l’indignazione, in particolare, una considerazione espressa dal Pm Flavia Felaco nella scrittura del dispositivo: “… è comune negli uomini dover vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane, tende a esercitare quando un marito tenta un approccio sessuale”.

Una espressione a dir poco infelice. Roba da ottocento. Unanime il coro di critiche e disapprovazione. “La opposizione presentata dalla persona offesa è all’esame dell’ufficio, come sempre accade dopo la sua presentazione, che dovrà determinarsi all’esito in ordine al prosieguo del procedimento” – la precisazione del procuratore capo Aldo Policastro che poi aggiunse: “E’ assolutamente estraneo alla prassi e agli orientamenti di tutto l’ufficio ogni e qualsiasi sottovalutazione del seppur minimo approccio costrittivo nei rapporti interpersonali tra uomo e donna”.  

Come fermare il vento con le mani. La bufera non si attenuò e la protesta divenne la fisiologica conseguenza dello sdegno. A mobilitarsi, con un sit-in dinanzi al Tribunale del capoluogo sannita, il movimento ‘Exit Strategy’: “La violenza non si archivia” – la scritta sullo striscione srotolato in via De Caro.

Trascorso qualche giorno, dalla piazza (prima virtuale, poi fisica) si è passati al Parlamento. Negli ultimi giorni del 2021 la questione è stata sottoposta al Ministro della Giustizia attraverso una interpellanza. A presentarla, però, non è stato uno dei sei eletti sanniti ma un senatore di Frascati, Emanuele Dessì, ex grillino ora iscritto al gruppo misto di palazzo Madama per la componente ‘Partito Comunista’, partito che fa capo a Marco Rizzo.

Di seguito il testo della sua interpellanza:

Al Ministro della giustizia. – Premesso che:

il 19 dicembre 2021 è stata oggetto di notizie di stampa la richiesta di archiviazione adottata dalla Procura della Repubblica di Benevento in merito ad un procedimento per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti di una donna da parte del marito;

il giorno successivo, 20 dicembre, la stessa donna oggetto del provvedimento, concedeva un’intervista apparsa su un importante organo di stampa, “la Repubblica”;

considerato che appare grave a giudizio dell’interpellante la motivazione per l’archiviazione, con la quale si giustificherebbero le azioni contestate, statuendo che non ci sarebbe stato nessuno stupro e che l’uomo avrebbe adottato i suoi comportamenti solo per “vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane, tende a esercitare quando un marito tenta un approccio sessuale”;

considerato che le dichiarazioni di seguito virgolettate della moglie mettono di fronte ad uno spaccato familiare lontanissimo da quanto esposto dal decreto di archiviazione: “io non potevo dire di no alle sue richieste, si faceva aggressivo, decideva lui come e dove e mi costringeva”…”so quel che dico. Se parlo di violenza è perché la mia volontà non contava. Ero un oggetto nelle sue mani”…”Mi svegliava nel cuore della notte, levandomi gli indumenti intimi e mi costringeva ad avere rapporti, anche se con noi dormiva il piccolo. Dicevo NO e NO”;

ritenuto che detta vicenda sembra riportare indietro di almeno cinquant’anni, in contesti sociali lontanissimi dall’Italia del terzo millennio e, culturalmente, le parole usate nella parte motiva mandano un messaggio devastante che rischia di vanificare anni di battaglie contro la violenza sulle donne, per la libertà di scelta e per la parità di genere riportando con la memoria ai tempi del “delitto d’onore”,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo ritenga opportuno nel più breve tempo possibile fornire elementi conoscitivi in merito alla vicenda descritta e se eventualmente intenda porre in essere, nell’esercizio delle sue funzioni e nel pieno rispetto dell’autonomia della Magistratura, iniziative volte ad evitare in futuro il ripetersi di vicende simili”.

Il Tar conferma lo scioglimento comune di Pratola Serra

Pratola Serra
Tempo di lettura: 2 minuti

Pratola Serra (Av) –  Il provvedimento di scioglimento per forme d’ingerenza della criminalità organizzata del Comune di Pratola Serra, centro di meno di 4 mila abitanti alle porte di Avellino indicato come la città dei motori, “deve ritenersi pienamente legittimo“. Con questa motivazione il Tar del Lazio ha respinto il ricorso proposto dall’ex amministrazione, con in testa l’ex sindaco Emanuele Aufiero, così confermando il decreto
di scioglimento emesso dal Presidente della Repubblica il 26 ottobre 2020.

Secondo i giudici amministrativi “i numerosi elementi riportati nelle relazioni a sostegno dell’esistenza di un condizionamento dell’apparato amministrativo del Comune da parte di soggetti collegati alla criminalità locale, la cui sussistenza non è stata efficacemente contestata con le doglianze proposte, evidenziano un quadro probatorio ampiamente idoneo a supportare le determinazioni impugnate“.

Premettendo che “il provvedimento di scioglimento non ha natura sanzionatoria, ma preventiva, con la conseguenza che, ai fini della sua adozione, è sufficiente la presenza di elementi che consentano di individuare la sussistenza di un rapporto tra l’organizzazione mafiosa e gli amministratori dell’ente considerato infiltrato” e che l’Amministrazione gode di un’ampia sfera di discrezionalità nel valutare gli elementi raccolti, il Tar ha ritenuto che “la relazione prefettizia, poi recepita dal provvedimento di scioglimento, ha riportato una serie di vicende significative di una notevole interferenza nella gestione della cosa pubblica da parte di soggetti collegati alla locale criminalità organizzata”.

E sul  quadro  emerso le contestazioni contenute nel ricorso si palesano inidonee a confutare le valutazioni operate dall’Amministrazione, poiché non elidono gli elementi sostanziali che emergono da quanto riportato, incentrandosi sull’ipotetico diverso significato o l’irrilevanza di alcune circostanze che però non possono essere riguardate singolarmente, ma devono essere apprezzate con riferimento al contesto delineato”.

In aggiunta, «nelle relazioni poste a fondamento del provvedimento di scioglimento non sono stati solo gli aspetti di rilevanza penale ad essere stati stigmatizzati, ma anche la tendenza dell’attività degli organi politici a non porre in essere ciò che era loro compito nel dare luogo ad un’opera di vigilanza e controllo dell’apparato burocratico, al fine di evitare ingerenze da parte della criminalità organizzata». Alla luce di tutti gli elementi raccolti, quindi, «il provvedimento di scioglimento in esame deve ritenersi pienamente legittimo».

Il Monza si rinforza, ufficiale l’ingaggio di Salvatore Molina

Tempo di lettura: < 1 minuto

Il Monza, prossimo avversario del Benevento, ha ufficializzato  l’ingaggio dell’esterno Salvatore Molina, centrocampista proveniente dal Crotone. Il giocatore ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2023. Di seguito il comunicato del club brianzolo:

“Il primo acquisto del 2022 del Monza è Salvatore Molina, duttile centrocampista proveniente dal Crotone, che ha firmato un contratto col club biancorosso fino al 30 giugno 2023. Nato il 1 gennaio 1992 a Garbagnate Milanese (Mi), vanta 33 presenze con un gol in Serie A e 196 con 9 reti in Serie B. Cresce nel settore giovanile dell’Atalanta, che dopo i prestiti a Foggia, Barletta e Modena, lo fa debuttare in Serie A nella prima parte della stagione 2014-15, in cui colleziona quattro presenze in campionato. Nel gennaio 2015 approda in prestito al Carpi con cui vince subito il campionato di Serie B, centrando da protagonista la storica prima Promozione in Serie A del club emiliano. Dopo le nuove esperienze in Serie B con Cesena, Perugia e Avellino, nell’estate 2018 approda a Crotone, dove alla seconda stagione conquista un’altra Promozione in Serie A. L’allenatore di quel Crotone era Giovanni Stroppa. Giovanni Stroppa e Salvatore Molina si ritrovano ora a Monza, per vivere insieme una nuova stimolante avventura biancorossa”.

Il sindaco di Apice: “Disponibili a riaprire subito il nostro Hub vaccinale”

Tempo di lettura: 2 minuti

Apice (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del sindaco di Apice, Angelo Pepe, sulla disponibilità a riaprire subito l’hub vaccinale del suo paese in considerazione dell’aumento dei contagi: 

“In queste ultime due settimane abbiamo registrato un sensibile aumento di cittadini residenti risultati positivi al Coronavirus. La modifica della normativa vigente e le nuove disposizioni dell’ASL non prevedono più la comunicazione in tempo reale al Comune dei casi di positività che invece vengono direttamente comunicati al cittadino con la conseguente attivazione del protocollo (isolamento, quarantena, tampone di controllo).

Grazie al grande senso di responsabilità dei nostri concittadini riusciamo a garantire alla popolazione la corretta informazione del dato di diffusione del contagio sul nostro territorio, attraverso il bollettino che viene messo in rete ogni sera. Guardando al dato della Provincia, voglio ringraziare tutti i cittadini di Apice per la grande responsabilità che stanno dimostrando in questi mesi difficili nel rispetto delle norme e delle disposizioni sul distanziamento sociale e sull’uso dei dispositivi di sicurezza. Un grazie speciale va anche a tutte le attività economiche e commerciali che garantiscono meticolosamente nei loro esercizi il rispetto delle regole e alle forze dell’ordine.

Abbiamo cercato in questi mesi di contemperare le esigenze di vita e di lavoro con la lotta al virus. Nessuna misura, però, è efficace quanto il vaccino. Vaccinarci è l’unico strumento che abbiamo per vivere più sereni, ridurre la circolazione del virus e, soprattutto, i suoi effetti peggiori come dimostrano i dati degli ultimi mesi. Per queste ragioni e per favorire la massima copertura sul nostro territorio, farò presente al Direttore dell’Asl, Gennaro Volpe, la disponibilità alla riapertura dell’Hub Vaccinale ad Apice, già nella prima fase sostenuto a nostre spese e grazie al lavoro del COC, e che ha rappresentato un presidio fondamentale per l’intera provincia sannita, sia in termini di organizzazione che di gestione. Disponibilità che si estende anche per le inoculazioni del vaccino ai più piccoli, fascia 5-12 anni.

Inoltre, ribadiamo a tutti i cittadini che stanno vivendo la difficoltà dell’isolamento e della quarantena che è stato riattivato il servizio di consegna a domicilio dei farmaci e dei beni di prima necessità che sarà svolto dal gruppo comunale di Protezione Civile – P.A. LARABA.”

Castelvenere, domani torna l’open day vaccinale

Tempo di lettura: < 1 minuto

Castelvenere (Bn) – A Castelvenere raddoppia l’open day vaccinale. Dopo l’esperienza di domenica scorsa, che ha portato alla vaccinazione di oltre 500 persone, tra cui anche no vax, domani, 6 gennaio, l’amministrazione comunale del sindaco Alessandro Di Santo, in collaborazione con la Asl del capoluogo sannita, retta dal dg Gennaro Volpe, ed i medici di medicina generale del posto, organizza una nuova giornata per le vaccinazioni, a partire dalle ore 9 e fino alle ore 13.

In particolare verranno somministrate le prime dosi a tutti i cittadini di età superiore ai 12 anni; le seconde dosi, secondo il calendario prestabilito; le terze dosi, a condizione che siano trascorsi 5 mesi dalla seconda dose e che abbiano più di 16 anni.

Per l’occasione, è previsto l’uso del vaccino Moderna per le terze dosi, e del vaccino Pfizer (12-18 anni) e per le seconde dosi programmate.

“Continuiamo – commenta il sindaco Di Santo, che è anche medico di medicina generale – nella nostra attività di lotta al Covid perché solo vaccinandoci tutti sarà possibile uscire definitivamente dal tunnel della pandemia”.

 

Covid-19, sono 65 i ricoveri al San Pio: nessun decesso nell’ultimo giorno

Tempo di lettura: < 1 minuto

Benevento – Cinque pazienti sono stati dimessi dal reparto Covid dell’ospedale San Pio nelle ultime ventiquattro ore. Due di loro, prima degenti nel reparto Malattie Infettive, sono tornati a casa e si trovano attualmente in isolamento fiduciario presso le rispettive abitazioni. Due bambini ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale Covid, invece, sono stati trasferiti in reparto di degenza ordinaria andando ad azzerare il numero di casi accertati e ad incrementare conseguentemente di due unità i casi sospetti. 

Sono dunque 65 i pazienti attualmente ricoverati, di cui 28 residenti nel Sannio e 37 provenienti da altre province. Fortunatamente nell’ultima giornata non è stato registrato alcun decesso. 

 

Covid, anche al Policlinico di Napoli il reparto pediatrico è pieno di bimbi

Tempo di lettura: 2 minuti

Napoli – “Siamo pieni ormai come ci accade da alcune settimane. Abbiamo otto posti letto sempre tutti occupati, facciamo un turn over di ricovero molto veloce, mandando a casa i bimbi che sono migliorati”. Così Alfredo Guarino, professore ordinario di pediatria all’università Federico II di Napoli espone all’ANSA la situazione del reparto al Policlinico Federico II di Napoli nella quarta ondata del Covid, che colpisce molto i bimbi.

“La situazione è molto difficile – spiega Guarinosoprattutto con il cluster di bambini dai 2 ai 12 anni che sono cronici oncologici e prendono il Covid, che non è una malattia terribile sui bimbi sani ma in questo momento molto grave per chi ha già delle proprie malattie. Penso appunto agli oncologici ma anche a chi ha la bronchiolite. Da noi medici pediatri arriva un messaggio molto forte per i bimbi malati cronici che vanno vaccinati. Poi abbiamo bimbi senza malattie di base che sono più piccoli. Noi lavoriamo per loro con grande impegno, ognuno ha la propria stanza con la mamma che per noi deve restare sempre con i figli in una condizione di biocontenimento, non si separano ma i bimbi soffrono”.

Il virus tra i bambini continua intanto a crescere: “lo fa maledettamente – spiega Guarino – sia dalla grande contagiosità della variante Omicron che dalle feste di Natale. Mesi fa avevo parlato di una tempesta perfetta di covid in arrivo ed è quello che succede oggi, abbiamo patogeni con virus respiratori che si mischia con il covid, è un caos, mischiare patologie e sovraffollare il biocontenimento. Ora abbiamo otto posti letto occupati tutti, non facciamo in tempo a dimetterne qualcuno che ne arrivano altri, il nostro telefono è una red line. Il reparto in questo momento è nelle massime dimensioni possibili, poi se sarà necessario allargare bisogna trovare soluzioni. Noi intanto lavoriamo a pieno regime sono saltate le vacanze e ci impegniamo anche con gli specializzandi del quarto e quinto anno, ragazzi del ’99 con cui gestiamo il reparto e devo dire che sono veramente bravi”.

LEGGI ANCHE – https://www.anteprima24.it/napoli/covid-napoli-reparto-santobono-pieno-bambini-ricoverati/

Via libera dell’Asl, il Napoli parte per Torino

Tempo di lettura: 2 minuti

Nonostante un numero molto alto di contagiati, il Napoli parte regolarmente alla volta di Torino. La ASL Napoli 1 ha deciso di non intervenire e  non ha disposto alcun tipo di divieto per il club partenopeo che dunque stasera arriverà in Piemonte, dove domani scenderà in campo contro la Juventus di Massimiliano Allegri. In totale sono 7 i contagi accertati, tra cui 6 calciatori. Il Napoli può scendere in campo, perché ha comunque a disposizione, al netto anche di diversi infortuni, più di 13 elementi in rosa.

Il comunicato ufficiale dell’Asl: “In merito all’accertato focolaio di positività al Covid-19 relativo alla SSC Napoli, l’ASL Napoli 1 Centro rende noto che alla conclusione dell’indagine epidemiologica è stata confermata la presenza di diverse positività, anche nell’ambito del gruppo squadra, e che per tutti i soggetti risultati positivi è stato disposto l’isolamento. Per i contatti stretti individuati è invece stato disposto il rispetto di quanto previsto al punto 1 della Circolare del Ministero della Salute n° 60136 del 30.12.2021.

È stato inoltre ribadito alla Società Calcio Napoli che il gruppo squadra, alla luce dell’acclarato focolaio di positività che tra l’altro presenta un continuo trend di casi positivi, dovrà attenersi scrupolosamente al massimo rispetto delle norme di contenimento e riduzione del rischio. La Società Calcio Napoli, alla luce del sopracitato focolaio e nel principio della massima cautela, provvederà a valutare ogni altra misura preventiva/restrittiva utile ad impedire la diffusione del contagio”.

 

I precari del San Pio: “Trattati come lavoratori di serie B, usciamo sconfitti”

Tempo di lettura: 2 minuti
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma dei quindici precari impiegati dall’ A.O. San Pio per l’emergenza COVID-19 che sono stati tagliati dall’organico il 31 dicembre scorso. La nota fa seguito all’incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Mosti
 
“Con profondo rammarico usciamo sconfitti e avviliti da questo incontro. Non abbiamo ricevuto le risposte in cui confidavamo. Il confronto non ha portato ad alcuna soluzione utile per nessuna delle parti. Ci hanno congedato con le parole “ci dispiace, ma abbiamo le mani legate”, scaricando le responsabilità sui “sacri” vincoli regionali. Ci sentiamo trattati come cittadini e lavoratori di serie b. Non è ammissibile che, in quanto interinali, non possiamo essere equiparati a tutti i colleghi che hanno avuto il privilegio di godere della proroga di De Luca, pur presidiando ambulatori. Noi, invece, che eravamo a difesa dell’azienda ospedaliera ‘San Pio’, veniamo scaricati senza troppe lusinghe. Non è concepibile che a chi vuole difendere il proprio territorio e la salute del prossimo venga suggerito dal primo cittadino: “dirigetevi altrove, dove il lavoro c’è, il percorso è più breve”. Se questa è la condizione del nostro territorio, della nostra regione, forse non vale la pena neanche di lottare. Ma noi non ci arrendiamo, abbiamo fiducia nelle nostre capacità. La nostra voce non si spegnerà e continuerà a far rumore anche nella tempesta più violenta. Ringraziamo il Sindaco, il direttore sanitario e il direttore amministrativo per l’incontro. Ci dispiace per la mancata partecipazione del direttore generale”. 
 
- Pubblicità -


ARTICOLI IN PRIMO PIANO

Rissa in centro tra nigeriani: 29enne ferito con cocci di bottiglia

0
Questa notte i carabinieri della compagnia Napoli centro sono intervenuti nell’ospedale Pellegrini per una persona ferita. Poco prima e per cause ancora in corso...

ULTIMI VIDEO-ARTICOLI