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Confermato lo sciopero dei benzinai: i gestori dei distributori di carburante italiani resteranno chiusi per 48 ore, a partire dalle 19 del 24 gennaio. Lo sciopero dei distributori di carburanti del 24-26 gennaio riguarderà anche anche gli impianti self-service, ma assicurerà i servizi minimi essenziali, come hanno comunicato le organizzazioni dei gestori, Faib, Fegica, Figisc-Anisa in conferenza stampa al termine dell’incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. I servizi minimi essenziali saranno garantiti. “Sono profondamente deluso, ci aspettavamo ben altro per revocare lo sciopero”, ha affermato il presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi. “C’è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma rimane l’obbligo del cartello per il prezzo medio”, sottolinea Bearzi, così “il messaggio che rimane è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo. Lo sciopero è confermato” aggiunge, ma “fino all’ultimo momento siamo disponibili a vedere se troviamo margini di manovra”

Le proposte di Urso, che non hanno convinto i gestori, sono queste, a quanto riferisce l’Ansa: L’obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina, sarà settimanale (e non giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo. La chiusura per omessa comunicazione avverrà solo dopo 4 omissioni nell’arco di 60 giorni (e non più dopo tre senza limiti temporali anche non consecutivi). L’eventuale chiusura potrà essere decisa da 1 a 30 giorni (prima la previsione era da 7 a 90 giorni). Le sanzioni per omessa comunicazione saranno da un minimo di 200 a un massimo di 800 a seconda del fatturato dell’impianto (prima raggiungevano i 6000 euro).