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Parte male per non dire malissimo l’avventura in Campania e a Napoli in particolare della nuova casa politica di Matteo Renzi. La notte appena trascorsa ha fatto registrare decine di riunioni e febbrili contatti telefonici, con gli esponenti del Pd regionale alle prese con la domanda delle domande: “E adesso che facciamo?”. Nelle ultime ore il quadro si va definendo, e stando alle indiscrezioni raccolte da anteprima24.it non è roseo per l’ex rottamatore: le punte di diamante della sua nuova creatura politica a Napoli sono il deputato Gennaro Migliore e il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto. Piero De Luca ha convocato una riunione del Pd salernitano, nel pomeriggio conosceremo la sua decisione, ma è estremamente improbabile che il figlio del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, possa lasciare il partito alla vigilia delle elezioni regionali che vedono il babbo ricandidato alla guida della Campania. Nessun consigliere regionale, al momento, seguirà Renzi. L’ex deputato di Scelta Civica e Pd, Giovanni Palladino, farà invece parte della squadra dell’ex premier.
 
Nomi di terza e quarta fila, con tutto il rispetto per Migliore, che non attraggono, non uniscono, anzi restituiscono ai dirigenti e agli eletti del Pd in Campania l’immagine di una operazione tutta politicista, centrata sui numeri di Renzi nell’attuale parlamento e non proiettata sui territori. Come se non bastasse, i tre big che dovranno coordinare il nuovo partito di Renzi, vale a dire Maria Elena Boschi, Ettore Rosato e Francesco Bonifazi, sono tutti del nord, privi di riferimenti sul territorio campano, eccezion fatta per Migliore e Buonajuto.
 
Carlo Tarallo