- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

“La speranza è che la nostra bambina possa avere le terapie di cui ha bisogno. A soli 7 anni ha già sofferto tanto, il nostro sogno è che il suo futuro possa essere pieno di sorrisi”. Così Alessandra Buzzo, mamma della piccola Julia, spiega la situazione che l’ha portata, insieme assieme al marito Fabricio, a lanciare nei giorni scorsi un appello su Facebook e una raccolta fondi tramite il portale “Gofundme” per consentire alla bimba di svolgere le terapie di riabilitazione neuromotoria che le servono, ma che, spiegano in una nota, solo in minima parte sono garantite dal Servizio sanitario nazionale. La somma da raggiungere, 40.000 euro, garantirebbe alla famiglia – lei napoletana, lui brasiliano, da anni residenti a Milano – il sostegno necessario.

Soldi che più di ogni altra cosa servirebbero a garantire a Julia una prima visita e forse una presa in carico dall’Adeli Medical Center di Piešťany, in Slovacchia, struttura all’avanguardia per la riabilitazione di bambini e adulti. “Non conoscevo quella realtà, me ne hanno parlato alcuni genitori di bimbi ricoverati nella struttura dove Julia fa riabilitazione. Riuscire a portarla lì sarebbe un sogno”, dice Buzzo dall’ospedale di Lecco dove si trova con la piccola Julia. Nata nel 2015, Julia è stata colpita a soli 3 anni da un’encefalite autoimmune (encefalite di Rasmussen). Le sue condizioni sono peggiorate velocemente fino a quando nel maggio 2018 Julia viene trattata chirurgicamente con emisferectomia sinistra. Da allora la piccola viene sottoposta a costanti ricoveri riabilitativi.

“Ogni vostro contributo, anche il più piccolo, è per noi fondamentale e può significare molto per il suo recupero fisico e cognitivo”, si legge nell’appello lanciato via social. Un sogno costoso, visto che altre famiglie hanno dovuto spendere più di 10.000 euro per 10 giorni di degenza. Al di là di quella che sarebbe la presa in carico presso questo centro d’eccellenza, Alessandra e Fabricio devono poi sostenere le spese di riabilitazione grazie alle quali Julia punta a non perdere i progressi fatti. “Ogni mese – prosegue la mamma – spendiamo circa 320 euro per le terapie, soldi che purtroppo non riusciamo più a trovare”. Per poter restare al fianco della sua bimba, Buzzo ha da subito rinunciato al suo impiego e per anni non ha potuto lavorare. Impossibile districarsi tra lavoro, ospedali e cliniche. Il papà Fabricio ha fatto di tutto per guadagnare quanto più possibile da artigiano ma le spese sono ora insostenibili. “Io sono riuscita a trovare nuovamente un impiego – dice con un sorriso che le illumina il volto Alessandra – non è stato facile, ora faccio la cassiera. Sono felicissima di poter contribuire nuovamente alle spese, potendo dedicare il tempo necessario ad entrambi i miei figli”.

Negli anni la piccola Julia è riuscita a riacquistare la mobilità della gamba destra, ma non della mano. Grazie alla logopedia e alle altre terapie, con tutto l’amore di mamma Alessandra e papà Fabricio, sta lottando per buttarsi alle spalle il difficile intervento e tutta la sofferenza della malattia. Attorno a Julia e alla sua famiglia si è già creato un enorme movimento di solidarietà, la speranza è di poter raggiungere presto i 40.000 euro necessari per le terapie.