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Napoli – Si è tolto la vita con una pistola che non deteneva a suo nome ma risultava regolarmente denunciata da un parente. Indagini in corso per capire come Vincenzo Auricchio sia entrato in possesso dell’arma con la quale si è ucciso nella cantina della sua abitazione di Quarto, a Napoli. 

Intanto, su disposizione del magistrato di turno, è prevista nei prossimi giorni l’autopsia sul corpo del docente di matematica del Liceo Vico di Napoli che si è ucciso quattro giorni dopo essere finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver compiuto atti sessuali su una studentessa minorenne che ha poi denunciato tutto per “gelosia” dopo aver letto alcune conversazioni tra il docente e una compagna di classe.

Il 53enne, prima di togliersi la vita, ha lasciato un biglietto a moglie e figli dove faceva riferimento alla drammatica vicenda personale e giudiziaria che lo ha travolto, lasciando altre disposizione in favore dei suoi familiari più cari.

Intanto nelle scorse ore studenti e professori si sono radunati per una veglia di preghiera all’esterno del liceo napoletano e una sua ex allieva ha pubblicato una lettera commovente. Lettera di Valeria Famà (una tua alunna, una tua collega come avevi predetto e redattrice di Professionisti Scuola Network)