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Prende forma il piano estate per le scuole, dal ministero però chiariscono che non si tratterà di recupero, ma bensì di rafforzamento. Dopo che i sindacati di categoria sono stati convocati dal Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, si inizia a delineare il piano che vedrà l’impiego di mezzo miliardo di euro, dato direttamente alle scuole, al fine che possano realizzare interventi di supporto per potenziamento e rinforzo delle competenze degli studenti. 

I finanziamenti elargiti, secondo alcune indiscrezioni, verranno suddivisi così:

  • 151 milioni direttamente – senza richiesta – alle istituzioni scolastiche (in base alla popolazione studentesca), più o meno 18 mila euro a scuola;
  • 320 milioni di Pon finalizzati al recupero delle povertà educative;
  • Altri 40 milioni dalla legge 440 che il Ministero attribuirà alle scuole che aderiranno a un avviso emanato dal Ministero.  

Le risorse saranno destinate in prevalenza alle zone del paese in maggior difficoltà:

  • 70% Regioni Sud
  • 10% Regioni Intermedie
  • 20% Regioni Nord

Parte delle risorse sarà destinata all’organico Covid, per il quale potrebbero essere sottoscritti nuovi contratti

Sul sito del Ministero dell’Istruzione verrà predisposta un’area dedicata al piano estate, mentre Indire metterà a disposizione il materiale su metodologia didattica innovativa e fornirà il supporto necessario alle scuole.

Si tratta di un’iniziativa volta dunque ad arricchire l’offerta formativa in un periodo particolare quale l’anno che stiamo affrontando, fanno sapere dal ministero. L’adesione da parte delle scuole sarà libera e il personale scolastico non avrà obblighi, anche se la scuola dovesse aderire al piano. Nei prossimi giorni arriverà una nota ministeriale.

I corsi estivi previsti dal Ministero, prevedono il coinvolgimento dei docenti volontari, pagati extra, e di esperti esterni. Il Ministro Bianchi per tale progetto ha istituito una mini task force avvalendosi di esperti del settore.

Come dice anche il sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, non si tratterebbe, di scuola vera e propria, ma bensì di una apertura utile alla scuola per impostare un piano di attività educative, da svolgere da giugno a settembre, che vadano a risanare e rinsaldare ciò che è andato perduto nel corso dell’anno scolastico: accoglienza, socializzazione e aspetti ricreativi, come ad esempio attività di laboratorio, musicali, teatrali, sportive, di (ri)scoperta di musei e opere d’arte.