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Le regole delle visite fiscali statali subiranno dei cambiamenti.

Le fasce orarie per i dipendenti pubblici in malattia verranno ridotte da 7 a 4 ore al giorno.

La sentenza del TAR del Lazio ha parzialmente annullato il Decreto Madia del 2015, ritenendo la divisione delle fasce orarie inadeguata a garantire l’armonizzazione tra settore pubblico e privato.

In questo articolo vi spieghiamo in che modo, questa sentenza, cambierà le visite fiscali statali.

NOVITÀ SULLE VISITE FISCALI STATALI

Grandi novità in arrivo sugli orari delle visite fiscali statali. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, in risposta a una petizione della UIL Pubblica Amministrazione Polizia Penitenziaria, ha emesso una sentenza significativa che annulla in parte il Decreto Madia sulle fasce orarie delle visite fiscali per i dipendenti pubblici, equiparandole a quelle del settore privato.

Questo comporterà una riduzione delle fasce orarie per le visite fiscali anche per i docenti di tutte le scuole e il personale ATA, nonché per tutti i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni (es. persone che lavorano per Comuni, Regioni, Province, Università, Enti locali e centrali).

Vediamo nel dettaglio cosa prevede la sentenza, spiegando prima come funzionano le visite fiscali oggi.

COME FUNZIONANO LE VISITE FISCALI STATALI

L’esame tramite visita fiscale INPS avviene quando un dipendente pubblico è in congedo per malattia e non è presente sul posto di lavoro.

A oggi, con le regole previste dal Decreto Madia, un dipendente statale che è in malattia può uscire di casa dalle 14:00 alle 15:00 o dalle 18:00 in poi e fino alle 9:00 del giorno seguente. Nelle restanti fasce orarie è obbligato a farsi trovare presso il proprio domicilio, in caso di visita di controllo.

Chi manda la visita fiscale per i dipendenti pubblici? La visita fiscale viene richiesta dal datore di lavoro. Ricordiamo infatti, ai fini di una migliore comprensione su come funzionano le visite fiscali statali, che la visita fiscale sia nel settore pubblico che in quello privato, può essere richiesta dal datore di lavoro tramite il portale telematico dell’INPS per controllare l’effettivo stato di salute del dipendente in caso di assenza per malattia.

Chi paga le visite fiscali? Le spese relative alla visita fiscale sono a carico del datore di lavoro, che è tenuto a presentare apposita istanza tramite il portale INPS, poiché si tratta di una visita svolta esclusivamente da personale medico incaricato dall’Istituto.

COSA PREVEDE LA SENTENZA VISITE FISCALI STATALI

La sentenza n.16305 del 3 novembre 2023 del TAR del Lazio, dopo aver sottolineato un’evidente disparità di trattamento tra i dipendenti pubblici e quelli del settore privato, ha modificato le fasce orarie delle visite fiscali in caso di malattia equiparandole.

Ovvero, secondo quanto previsto dal Decreto Madia, le regole sono le seguenti:

  • nel settore privato il lavoratore in malattia è richiesto di rimanere a casa per le visite solo durante due fasce orarie (10-12 e 17-19), senza obblighi nei giorni festivi e non lavorativi;

  • nella Pubblica Amministrazione, incluso il personale scolastico, le fasce orarie sono molto più estese (9-13 e 15-18), con l’obbligo di reperibilità anche in giorni non lavorativi e festivi.

Il TAR ha sostenuto che trattare in modo diverso la malattia in base al tipo di lavoro (pubblico o privato) vìola il principio di uguaglianza dell’articolo 3 della Costituzione. Dunque, in attesa di un intervento normativo in tal senso, il giudice ha dato ragione al lavoratore.

A breve quindi la disciplina verrà rinnovata, per allinearsi alle novità circa gli orari delle visite fiscali statali

Dopo la sentenza n.16305 del 3 novembre 2023 del TAR del Lazio si prevede che la nuova normativa dovrà rispecchiare le disposizioni sugli orari delle visite fiscali. Il Decreto Madia, che regolamenta le fasce orarie, verrà di fatto superato nei prossimi giorni. Pertanto, le nuove regole da formulare devono essere in linea e conformi al principio di uguaglianza con il settore privato.

Il legislatore dovrà quindi stabilire quando è obbligatoria la visita fiscale per i dipendenti PA e quando si può uscire in malattia, sempre nel caso di dipendenti pubblici.

Vi faremo sapere nel dettaglio come cambieranno gli orari delle visite fiscali statali dopo la sentenza n.16305 del 3 novembre 2023 del TAR del Lazio.

 

Ricordiamo però, che anche con la normativa vigente, vi sono alcune categorie di lavoratori (del privato e del pubblico) che sono escluse dall’obbligo della visita fiscale.

La normativa, delineata nella Circolare INPS n. 95 del 7 giugno 2016, infatti, prevede alcune situazioni in cui i lavoratori sono esonerati dall’obbligo di reperibilità per le visite INPS in caso di malattia.

Questi casi includono:

  • patologie gravi richiedenti cure salvavita;

  • malattie riconosciute come cause di servizio;

  • condizioni connesse a invalidità riconosciuta almeno al 67%.

La Circolare INPS specifica un elenco dettagliato di malattie che esentano i lavoratori dall’obbligo di essere reperibili durante le fasce orarie.

Ad esempio, l’esenzione vale per alcune condizioni che comprendono sindromi vascolari acute, insufficienza renale acuta, situazioni di scompenso acuto in malattie psichiatriche, trapianti di organi vitali, malattie dismetaboliche in fase acuta, cirrosi epatica in fasi di scompenso e molte altro. 

Per maggiori dettagli vi invitiamo a leggere la Circolare INPS n. 95 del 7 giugno 2016.