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Acerno (Sa) – C’è tensione in queste ore ad Acerno, importante Comune montano salernitano di 2.700 abitanti, al confine con l’Irpinia. La gestione dell’ultimo accadimento luttoso ha, di fatto, contrapposto la locale stazione dei Carabinieri ad una sostanziosa parte di comunità. Vicenda che, varcati i confini del paese, ha spinto il Comune – a metà mattinata di venerdì – a pubblicare il seguente post: “Rassicuriamo la cittadinanza che a seguito di un increscioso episodio che ha coinvolto un appartenente alle forze dell’ordine, immediatamente sono stati interessati gli organi preposti. Gli appartenenti alla locale stazione dei Carabinieri si sono dissociati da quanto scritto dal proprio collega e hanno espresso il proprio rammarico e le sentite scuse a tutta la cittadinanza, rassicurando che l’Arma interverrà adottando i provvedimenti del caso”.

I FATTI – Andrea Giannattasio, 58enne del posto benvoluto da tutti, faceva il boscaiolo. Il 4 maggio, al termine del lungo lockdown aveva ripreso l’attività, portandosi in montagna. Fino al giorno dopo, però, al suo cellulare non ha risposto nessuno. Partite le ricerche, l’uomo è stato ritrovato senza vita. La salma è quindi stata trasportata in ospedale laddove l’autopsia ha attribuito ad un inesorabile infarto la causa del decesso. Restituita la salma ai familiari, in un paese sotto choc sono stati organizzati i funerali.

IL CORTO CIRCUITO – La funzione è stata fissata per il pomeriggio di sabato 9 maggio presso la centrale chiesa di Santa Maria degli Angeli (foto). In piena fase-2, DPCM e Ordinanze regionali disciplinano in maniera chiara ogni funzione religiosa, i funerali in particolare. Succede però che un corposo corteo abbia accompagnato la salma in chiesa sui cui banchi il parroco officiante Don Antonio Caroppoli, in ossequio delle norme, aveva fatto affiggere dei segnaposti – visibili ancora il lunedì – per un totale di quindici persone ammesse. Invece, la chiesa si sarebbe gremita con il resto della gente fuori, in attesa. Esaurita la funzione, bara e corteo funebre al seguito sono ripartiti alla volta del cimitero. Qui e solo ora, lungo viale San Donato, i Carabinieri sono intervenuti sciogliendo l’evidente assembramento.

IL POST – A far scoppiare la polemica nelle ore successive sarebbe stato però il post sui social di un Carabiniere contenente frasi al vetriolo nei confronti della comunità acernese accusata, in buona sostanza, di non rispettare le regole. Post poi rimosso ma non prima, come spesso accade in questi casi, di essere stato immortalato in alcuni screenshots. Oramai il danno era fatto: in paese sono subito montate vibranti proteste dalle quali sono scaturite le reazioni dei Carabinieri e del Comune (allorquando l’eco della vicenda ha varcato i confini municipali). L’Arma ha deciso per il pungo duro: nei confronti del militare (sarà valutata, probabilmente, l’adozione di un provvedimento a suo carico) ma anche degli acernesi: acquisite le immagini dalle telecamere di sorveglianza, molti acernesi in corteo sono stati identificati e multati. I verbali – che ancora in queste ore stanno partendo – vanno dai 250 ai 400 euro (se la posizione è aggravata da recidiva). Provvedimenti che hanno contribuito ad inasprire i rapporti tra la locale stazione dei Carabinieri ed il popolo di Acerno.             

Foto tratta dalla pagina facebook del Comune di Acerno