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Nocera Superiore (Sa) – Pd nella bufera a Nocera Superiore, Comune di circa 25mila abitanti chiamato il 26 maggio a rinnovare il Consiglio comunale. Tre dirigenti del partito e componenti il direttivo cittadino non accettano la decisione della segreteria provinciale di appoggiare la candidatura a sindaco di Giovanni Maria Cuofano, sfiduciano il segretario cittadino Andrea Ferrentino, creano un polo interno di dissenso con “numerose adesioni tra iscritti e simpatizzanti” e delegittimano, di fatto, la scelta di Enzo Luciano gettando un’ombra anche sulla gestione della vicenda da parte del deputato Piero De Luca.   

La storia è complessa e va ricostruita. Lo fa Rosario Danisi che, a nome anche di Carlo D’Ambrosio e Antonio Sessa (sono tre degli otto componenti il direttivo cittadino), mette su carta l’intera vicenda. “Quindici giorni fa il PD stava per convergere sulla candidatura di Bartolo Pagano, spiega Danisi. “Da allora con noi non c’è stato alcun ulteriore contatto, nessuna riunione, nessun approfondimento né da parte del segretario cittadino che dalla segreteria provinciale. Qualche ora fa, con nostro stupore, abbiamo appreso da un post sui social (pagina facebook del PD salernitano, ndr) la notizia del sostegno del PD alla candidatura di Giovanni Maria Cuofano a sindaco. Nello stesso post è scritto che la decisione ‘è stata assunta all’esito di un incontro a cui hanno partecipato lo steso Cuofano, il segretario provinciale Enzo Luciano e quello cittadino Andrea Ferrentino, i consiglieri comunali del gruppo PD Roberto Ciancio, Roberto Viziola, Bartolo Pagano alla presenza anche dell’On. Piero De Luca’ e che ‘la decisione è maturata all’indomani di una serie di consultazioni con iscritti e simpatizzanti del partito locale, essendo stata raggiunta una piena condivisione delle linee politiche e programmatiche generali…’. 
Noi non ci stiamo: la virata su Cuofano ci lascia amareggiati sia per la forma che nella sostanza. A differenza di quanto viene affermato via web, noi del direttivo non siamo mai stati interpellati dal segretario cittadino su questo tema. Questo accordo, dal quale prendiamo le distanze, produce in noi perplessità ed imbarazzo. Questa virata, fatta a nostra insaputa, ci coglie di sorpresa; non la condividiamo. Chiediamo che vengano rispettati il PD, gli iscritti, gli elettori, i simpatizzanti ed i componenti del direttivo. Almeno quelli che, degli otto iniziali, oggi sono rimasti sotto questa bandiera e che oggi si sentono mortificati e scavalcati da una scelta calata dall’alto. Siamo tutti professionisti nei nostri rispettivi campi lavorativi: crediamo nella politica come servizio al cittadino, nei rapporti umani e ci sentiamo offesi per non essere stati tutelati dal partito – in questa fase – così come un padre dovrebbe sempre fare con i propri figli. Il nostro è il disagio vissuto anche da altri membri del direttivo e da numerosi iscritti, elettori e simpatizzanti  decisi – ci hanno confidato – a prendere le distanze da questa scelta. Auspichiamo che Cuofano, quanto meno, permetta di utilizzare nella lista a supporto il simbolo del PD…”.