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A conclusione di questo 2019 la redazione di Salerno di Anteprima24 ha provato a stilare una speciale classifica sui personaggi che hanno segnato, attraverso il loro ruolo e le loro attività, la storia di questi 365 giorni. 

A pochi giorni dal suo arrivo è riuscito a mettere pace tra la Chiesa,  i fedeli ed il Comune di Salerno e a restituire al suo giusto compromesso, tra sacralità e folklore, la processione di San Matteo.

Il personaggio dell’anno 2019 in provincia di Salerno è certamente il nuovo vescovo, monsignor Andrea Bellandi. Un sorriso ed un carattere che hanno conquistato tutti in pochi giorni: dalla stampa al mondo della politica, dalla città ai fedeli, Bellandi ha cancellato rancori che avevano turbato il rapporto tra la curia ed il resto di Salerno.

Al secondo posto i due carabinieri-eroi, il maresciallo Michele Sabetta ed il vicebrigadiere Diego Chavez che, a Buccino, grazie ad intervento tempestivo, hanno salvato un’anziana in fin di vita, dopo un tentativo di strangolamento da parte del marito.

Al terzo posto il Prefetto di Salerno, Francesco Russo: dal primo giorno del suo insediamento, avvenuto nel palazzo di Governo, proprio nel 2019 non ha mai fatto venir meno la sua presenza ed ha un pallino fisso: salvare dal dissesto idrogeologico la costiera amalfitana per la quale, da tempo, si è messo al lavoro al fine di trovare una soluzione anche per la viabilità. 

 

Pari merito al quarto posto troviamo sia il presidente del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano,  Tommaso Pellegrino che è riuscito finalmente a smuovere la palude burocratica in cui l’area protetta era in qual modo ingarbugliata ed il direttore del Parco archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, che è riuscito a convogliare tutte le forze operanti sul territorio, finanche le imprese, per sviluppare sinergie utili a restituire i tesori della storia antica dell’area. 

Al quinto posto i lavoratori della Treofan di Battipaglia che, ad un anno dalla chiusura della fabbrica, non demordono e continuano a credere ad un futuro di speranza e di reindustrializzazione per lo stabilimento chiuso dopo l’acquisizione della multinazionale indiana Jindal. E, a pari merito, come segnale di speranza per loro,  i colleghi della Italcementi che, una piccola battaglia, con la proroga della cassintegrazione l’hanno tenuta. A seguire, gli abitanti di Battipaglia, costretti dapprima a sfollare per consentire il disinnesco di un ordigno bellico, poi a soffrire – per diversi giorni – a causa dei roghi tossici sprigionatisi dagli incendi agli impianti di raccolta rifiuti.