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Salerno – Significativa lettera di fine anno di Roberto Barbieri, amministratore delegato Gesac – la società di gestione del sistema aeroportuale campano (scali di Napoli-Capodichino e Salerno-Costa d’Amalfi) – integralmente pubblicata dalla testata la Repubblica.  

Barbieri scrive: “Si sta chiudendo un anno assai complesso per tutti. Per cittadini, per aziende, per istituzioni, per tutti i soggetti umanamente e socialmente rilevanti. Un’incertezza che sfiora la paura e che sembra mettere in discussione, prima ancora della tenuta economico sociale, il tessuto connettivo che rende una società qualcosa in più di una somma di singoli individui.
L’aeroporto di Napoli e la sua società di gestione Gesac è pienamente dentro questo vortice di incertezza.

Ciò è tanto più rilevante se si pensa allo straordinario ruolo che essa ha svolto come motore dello sviluppo di un’intera regione. I quasi 11 milioni di passeggeri del 2019, circa due terzi visitatori dall’Italia e soprattutto dall’Estero dei nostri splendidi territori, le 106 destinazioni e la straordinaria connettività di Napoli con tutto il mondo, hanno fatto sì che l’aeroporto diventasse rilevante per lo sviluppo dell’intera regione.

Questo è dimostrabile con svariati algoritmi tecnici (turismo 15% circa del Pil; impatto occupazionale dell’aeroporto, diretto, indiretto ed indotto stimato in circa 20 mila unità). Ed è dimostrabile soprattutto con i circa 2 milioni ed ottocentomila passeggeri con cui si chiuderà l’anno 2020. La vera desertificazione della città è la totale assenza di turisti che alimentavano l’economia ed il vivere civile dei nostri territori.

Due immediate e serie riflessioni.
La prima toccherebbe a quei soggetti che chiedevano con affrettata superficialità il controllo dei turisti in ingresso e soprattutto a chi, in preda ad un luddismo fuori tempo, chiedeva la chiusura dell’aeroporto per eccesso di inquinamento acustico ed ambientale. La seconda è la responsabilizzazione della Gesac per creare tutte le condizioni tecniche per un rilancio immediato. Mi pare utile sviluppare accuratamente quest’ultima. C’è una prima responsabilità di tutti noi lavoratori della Gesac. Una responsabilità fondativa. Gestire ed operare, anche in tempi di profonda crisi, con efficienza ed equità.

Efficienza nei confronti degli azionisti, investitori istituzionali, affinché l’investimento in azienda resti stabile anche in un momento di così grave crisi. Gli investitori istituzionali (in questo caso il fondo italiano F2i ed il fondo francese Ardian) attraverso i rendimenti che l’azienda produce remunerano a loro volta in maniera equa e stabile i soggetti che investono su di loro. In genere soggetti prudenti dal punto di vista del rischio (fondi pensione, fondi professionali, assicurazioni).
Gestire in modo efficiente anche in periodo di crisi significa non mettere in discussione la virtuosa catena del valore che trasforma la finanza in economia reale.

Gestire con equità significa anche in tempi durissimi non mettere in discussione la stabilità dell’assetto occupazionale.
Tutto questo Gesac ha provato a farlo e lo ha fatto. Impresa molto complessa in un’azienda che gestendo un’infrastruttura, ha una preponderanza di costi fissi. Una flessione di circa l’80% del fatturato impone un rigore quasi maniacale.
L’aiuto previsto nella ‘Legge finanziaria’ per gli aeroporti, ottenuto dopo un lungo lavoro con le istituzioni, è condizione necessaria ma non sufficiente.

La seconda grande responsabilità è operare per il rilancio pieno dell’azienda, a partire dal progetto ‘sistema aeroportuale campano’. Creare cioè immediatamente tutte le condizioni di base per essere pronti a ripartire appena le variabili esogene della pandemia lo consentiranno.

Tutto questo Gesac ha fatto e lo sta facendo. In particolare:
• sanificazione dell’aerostazione con le più avanzate tecnologie.
Sanificazione dell’aria, degli oggetti, delle persone (le stesse cabine usate al Cotugno). A breve vi sarà anche un laboratorio per svolgere test rapidi (sierologici e tamponi) per i passeggeri che lo scelgano.
• Accordi con le principali compagnie low cost per il 2021 ed oltre (Easyjet, Ryanair, Volotea). La conseguenza è un significativo aumento dei posti offerti che consentirà, con l’attenuarsi progressivo della pandemia, di riprendere lo sviluppo verso gli 11 milioni di passeggeri.
• Continuità negli investimenti ambientali per migliorare sempre di più le forme di contenimento del rumore e delle emissioni, già oggi riconosciute dalle più importanti certificazioni internazionali.
Ed infine la ripresa del progetto che consentirà ai nostri territori di avvicinarsi nel prossimo decennio ai 18/20 milioni di passeggeri: l’aeroporto di Salerno. Una società di gestione Gesac, due piste: Napoli e Salerno. Napoli attestata verso i 12 milioni di passeggeri con uno sviluppo tutto concentrato sul miglioramento dei servizi al passeggero attraverso le più avanzate tecnologie (biometrie).

Salerno pronta ad accogliere nell’aeroporto più moderno ed ambientalmente avanzato in Italia la crescita dei passeggeri previsti in Campania nei prossimi anni.
Resta viva quindi l’ambizione di Gesac di gestire il sistema aeroportuale campano con la consueta efficienza e qualità, ribadendo il suo ruolo di motore di sviluppo dell’intera regione.
Alle istituzioni infine tocca il lavoro per il contenimento ed il superamento della pandemia, prima di tutto attraverso una rapida ed efficiente campagna di vaccinazione. Solo così i programmi di Gesac troveranno effettiva attuazione. Ricordando che la mobilità sui territori non è solo uno stimolo all’economia, ma un diritto democratico inalienabile”.