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Ha fatto tappa anche al Profagri di Salerno la campagna nazionale promossa da Asnacodi Italia e Condifesa Campania, nell’ambito del Programma di azione e comunicazione sugli strumenti di Gestione del Rischio in Campania, Cinque eventi  in tutta la regione Campania per promuovere l’utilizzo degli strumenti per la prevenzione dei danni e la gestione dei rischi da avversità atmosferiche attraverso una serie di incontri fra gli imprenditori agricoli e i principali protagonisti del sistema della gestione dei rischi in Italia per favorire conoscenza, informazione e comunicazione sui cambiamenti climatici e gli strumenti a disposizione, con il contributo della PAC, per aumentare la resilienza e sostenere il reddito. Gli incontri, come è stato ribadito anche questa mattina  nell’istituto guidato da Carmela Santarcangelo,  si svolgono in una Regione dove i volumi assicurati sono scarsi rispetto alle superfici ed alle colture praticate, spesso di grande pregio in termini di valore aggiunto e distintività.  In Campania (dati SISTAN SISTEMA STATISTICO NAZIONALE) le imprese che svolgono attività principale nel settore agricolo nel 2018 sono 24.806, rappresentando il 20% di unità economiche dell’Italia meridionale e il 6% del dato nazionale. L’incidenza del valore aggiunto agricolo su quello totale regionale (2,5%) è leggermente superiore alla media Italia (2,1%), con valori maggiori nelle province di Benevento (5,8%) e di Salerno (4,1%).

Il rapporto ISMEA sulla gestione del rischio in agricoltura 2023 (dati 2021-2022) evidenzia che il rapporto fra valori assicurati delle produzioni vegetali e PPB (produzione ai prezzi di base) è in Campania al 2,2%, fra i più bassi, a fronte di una media nazionale del 21% e il rapporto fra superfici assicurate e SAU totale è dell’1,4% (leggermente diminuita nel 2021 rispetto al 2020) con un valore nazionale del 9,9%). Il ridotto uso degli strumenti per gestire i rischi potrebbe far pensare che in Campania siano minori di altre regioni, mentre dai dati di Radarmeteo (citati da ISMEA) risulta che il territorio è molto esposto a situazioni di siccità estrema e, più che in passato, a ondate di gelo, vento forte e grandine. Il quadro brevemente rappresentato dimostra come sia importante mettere gli agricoltori in condizione di avere una più attenta percezione dei rischi suscettibili di danneggiare pesantemente il loro reddito, acquisendo maggiore conoscenza dei sistemi di prevenzione, degli strumenti e delle notevoli agevolazioni contributive di cui è possibile disporre. È utile altresì diffondere la conoscenza del funzionamento dei fondi di mutualità, anche per stabilizzare il reddito in caso di variazioni dei prezzi di mercato, e l’informazione sulle offerte del mercato assicurativo.

A tale riguardo l’applicazione delle nuove tecnologie, dei rilevamenti satellitari e delle modellizzazioni per calcolare le rese produttive e le perdite, l’agricoltura di precisione, come avviene nei nostri 18 ettari – ha fatto notare la dirigente scolastica – possono essere di supporto alla diffusione di polizze più adeguate alle esigenze ed agli andamenti produttivi e meteorologici”.

A rappresentare il Ministero anche Mauro Serra Bellini che ha illustrato le novità del Piano Strategico Nazionale 2023, come il Fondo AGRICAT che si caratterizza per la universalità e in pratica automaticità. È applicato a tutte le imprese che percepiscono gli aiuti al reddito della PAC e consente un risarcimento dei danni da alluvione, siccità e gelo, con meccanismi di tipo “assicurativo” e metodologie di calcolo dei danni semplificate.