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Salerno – “Come stabilito è stata discussa la nostra richiesta di confronto afferente “Bandi di progressione verticale dipendenti del Comune di Salerno” – ha spiegato Angelo Rispoli, segretario provinciale Csa. Abbiamo ribadito che i servizio alla cittadinanza reggano ancora per l’impegno dei lavoratori, che operano con un carico maggiore di lavoro, per l’emorragia dei pensionamenti, e utilizzati con profili non corrispondenti alle mansioni contrattuali. Oggi all’interno dell’Ente ci sono tanti lavoratori storici, che sono un riferimento per tante attività, che non possono ora essere premiati per l’insufficienza di posti messi a concorso per la progressione verticale. La genesi di questa procedura nasce nel 2020, dove, per una precedente norma, la capienza massima dei posti da mettere a concorso era il 30% dei posti disponibili, a cui il bando di concorso si attiene. Mentre, secondo noi, una recente norma più favorevole, edita dal ministro Brunetta, prevede ora il 50% dei posti disponibili”.

Il segretario quindi prosegue: “Noi ribadiamo che la determina e gli atti allegati con cui si è dato via nel 2022 la procedura concorsuale interna delle progressioni verticali non è stata oggetto di confronto e quindi in contrasto con quanto previsto dall’articolo 4 e 5 del vigente Ccnl 2018. In questa battaglia, che noi riteniamo a favore dei lavoratori storici, è affrontata solo dalla scrivente organizzazione sindacale in quanti gli altri ritengono corretta la procedura attivata dalla parte pubblica e, pertanto, non sono a nostro fianco”. Infine il monito: “Ora è il momento che i lavoratori del Comune di Salerno facciano sentire la loro voce a sostegno in questa battaglia di dignità. Uniti si vince”.