- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Vallo della Lucania (Sa) – Diagnostica, assistenza, trattamenti chirurgici e terapeutici e… intelligenza artificiale. In termini di innovazione nelle tecniche di prevenzione e trattamento delle noplasie la Casa di cura Cobellis investe in dotazioni strumentali di avanzata tecnologia.

Non solo macchine, però: nel segmento del tumore del pancreas ha affidato al professor Cristiano Huscher – professionista di riconosciuto valore – la responsabilità della chirurgia oncologica e robotica e delle nuove tecnologie.

Con il suo prezioso bagaglio di esperienze il prof. Huscher continua la battaglia contro il tumore del pancreas che nel 2030, secondo l’OMS, sarà la prima causa di morte in Italia e in Europa.

Sottolineando i notevoli passi avanti nella genetica con lo studio degli oncogeni e degli oncosoppressori, ma anche nell’oncologia medica e nella chirurgia con tutta una serie di nuove metodologie, Huscher dichiara: “Il tumore del pancreas dal punto di vista numerico è un problema importante, con 75mila nuovi casi ogni anno; non possiamo farci trovare impreparati di fronte all’ aumento di incidenza di questa neoplasia che va affrontata in maniera multidisciplinare”.

Huscher ha introdotto alla Clinica Cobellis “una tecnica altamente innovativa, legata alla possibilità di percorrere e studiare dall’interno con un endoscopio il dotto pancreatico dopo il prelievo del segmento malato dell’organo”.

Spiega: “Le immagini sono poi consegnate a una intelligenza artificiale che è in grado di ricostruire la forma e il decorso di questo dotto, dicendo già prima quali saranno i pazienti che avranno complicanze nel post operatorio rispetto a quelli che avranno un decorso buono. Questo è il primo passo avanti. Il secondo, che è stato pubblicato nel mese di novembre dalla rivista specialistica più prestigiosa ‘Annals of Surgery’,  è una metodologia per unire il pancreas all’intestino: una volta si faceva con dei punti di sutura, oggi si fa con uno stent come quello delle coronarie, che viene immesso nel dotto di Wirsung, il principale dotto escretore pancreatico e nell’ansa intestinale che deve essere suturata, tenendoli ben uniti e facilitando il passaggio del succo pancreatico all’interno dello stent nell’ansa intestinale. Questo nuovo device ha ridotto il tasso di complicanze dal 38% circa all’ 8 /9%.

“I vantaggi di questa tecnica sono la sua estrema facilità di applicazione ma anche di apprendimento da parte dei chirurghi ampliando così la platea di coloro che la utilizzano” sottolinea  Huscher annunciando l’obiettivo di effettuare  100 resezioni pancreatiche all’anno.

Un obiettivo raggiungibile, perchè qui alla Cobellis si sta investendo in nuove tecnologie: oltre a queste di cui abbiamo parlato, sono disponibili altri strumenti per studiare e curare questa neoplasia e tutti i tumori,  il più importante è un endoscopio ultrasottile.

Si tratta di un ecografo più piccolo di un millimetro che, introdotto nel dotto di Wirsung, fa un’ ecografia  mostrandoci quanto sia spessa la parete e ci fa capire, quindi, quanto può essere valida la sutura che noi facciamo fra pancreas e intestino, che è il problema di questa chirurgia. Ci sono tutta una serie di nuove metodologie che ci consentiranno in futuro di prevedere che cosa succederà al nostro malato, per così quindi poterci preparare per eventuali drawbacks, ovvero complicanze”.