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Benevento – Sopralluogo su un importante sito archeologico da parte dell’assessore comunale di Benevento Rossella Del Prete. In località Masseria Grasso, al confine tra Benevento e Apice, sta tornando alla luce un tronco della leggendaria via Appia, quella vera e propria autostrada di epoca romana sulla direttrice Roma – Puglia, sulla quale sono transitati per secoli eserciti e pellegrini segnando profondamente la storia europea e non solo quella locale o italiana.

Questo tronco alle porte del capoluogo della più celebre e celebrata tra le vie di comunicazione della “Caput mundi” venne alla luce nel 2007 grazie ad una campagna di scavi della Soprintendenza archeologica, ma è dal 2011 che l’Università di Salerno, grazie al lavoro di un gruppo di 20 archeologi e del docente Alfonso Santoriello e grazie anche alla cordiale accoglienza dalla famiglia proprietaria dell’area, sta riportando alla luce, dopo secoli di oblio, quel lastricato.
Il tronco è lungo 14 metri e largo 5,60 e, secondo la datazione fatta dagli esperti è del 50 d.C. Accanto e proprio in relazione alla presenza dell’arteria sono state riscoperte delle fornaci per la produzione di terracotta in argilla, segni evidenti di una forte attività umana lungo quella via di comunicazione che innervava il territorio.
L’iniziativa della Del Prete si inserisce nel contesto degli sforzi per l’inserimento dell’Appia nel Patrimonio Unesco. Da tempo si sta combattendo per riportare alla luce e restituire dignità a questa straordinaria via di comunicazione, celebrata tra gli altri da Quinto Orazio Flacco.
A sollecitare la riscoperta dell’Appia è stato in particolare il viaggio a piedi di Paolo Rumiz, nota”firma” del quotidiano “La Repubblica”, che con il suo reportage, apparso a puntate sul giornale romano, e con le successive Conferenze in giro per l’Italia ed anche a Benevento, ha smosso le coscienze e le pigrizie.
“Stiamo lavorando oggi su un quartiere artigianale dedicato alla produzione di ceramica. Questa era un’area di servizio per viandanti e funzionari di Stato. L’obiettivo è quello di ricreare gli assetti agrari”.