- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Avellino – E’ trascorsa quasi una settimana dall’avvicendamento in panchina per l’Avellino. La società biancoverde, dopo l’esonero di Walter Novellino, ha affidato lo scranno al tecnico Claudio Foscarini. Il Ferguson del Piave è stato chiamato per portare la barca irpina nel porto della salvezza. Il primo ostacolo da superare si chiama Perugia. I grifoni non perdono da dodici turni, ma l’Avellino ha l’obbligo di provarci per ricominciare la scalata alla salvezza. “E’ stata una settimana positiva – spiega – Volevo conoscere la realtà di Avellino. Ho speso questi tre giorni per conoscerci al meglio, ma il primo impatto è stato più che positivo“.

Il prossimo impegno – “Andiamo ad affrontare la squadra giusta da non affrontare. Da quando è arrivato Breda ha dato organizzazione e sicurezza. E’ la squadra più in forma, gioca un buon calcio. Sa punirti centralmente. In questi tre giorni ci siamo conosciuti, ma soprattutto scaricare mentalmente. Da oggi curiamo l’aspetto tattico contro questo avversario. Sicuramente la partita di lunedì mi darà dei dati su cui lavorare”.

Continuità tattica e infortunati – “Ieri sono usciti acciaccati Vajushi, Cabezas e Morero ma non preoccupano saranno recuperati. Io penso che ci vorranno circa una decina di giorni per fare il punto. Dal punto di vista della continuità partirà dalla linea a quattro, ma cerco delle alternative”.

Il ritiro anticipato – “L’iniziativa è partita dalla società. Ho la necessità di parlare e capire i miei ragazzi. Devo lavorare sulla testa per capire se c’è qualcosa che non va. Gli applausi non vanno a me, ma bensì alla squadra. Abbiamo un grande obiettivo in comune con i tifosi. Se andiamo dritti verso la stessa strada comune sarà più facile. Dobbiamo disputare delle prestazioni toniche. Ci possono dare una mano nei momenti difficili”.

Il momento buio – “I giocatori quando parlano sto attendo. Non sempre si dice ciò che si pensa realmente. Io ho cercato di analizzare i dati, ma anche nel guardarmi tante partite. Io cerco di farmi la mia idea. Ascolto tutti, ma porto avanti la mia opinione. Subiamo tanto, soprattutto, su calcio piazzato. Lì dove manca la concentrazione. Qualcosa abbiamo intravisto. Da lì ci dobbiamo ricominciare”

Ardemagni e attacco – “Morosini è leggermente indietro. E’ un giocatore che può dare davvero tanto, vede bene anche la porta. Con Matteo abbiamo avuto modo di parlare, nella mente, ho l’immagine di Cittadella. Mi deve dare degli spunti importanti per poter dare il suo apporto”.

Morale – “Ci sono due componenti fondamentali: mentali e fisicamente. Il lavoro più grande che io devo fare riguarda il primo aspetto. Entrambi vanno a concatenarsi tra di loro”.

Difesa – “Conosco gran parte della rosa. Ci sono tutti i presupposti per conquistare la salvezza. Abbiamo del materiale buono. Ogni allenatore, però, ha il suo metodo di lavoro. Il 4-4-2 sarà il mio modulo, ma ogni credo è diverso da allenatore in allenatore. Ho dei concetti ben precisi, non solo tattici ma anche comportamentali. Prima dobbiamo creare un gruppo che ha fame”.

Migliorini finito nel dimenticatoio – “E’ un giocatore importante. Sinceramente mi aspettavo grande motivazione da parte di tutti. Oggi sono tutti concentrati verso l’obiettivo”.

L’ultimo precedente contro i grifoni – “Al di là della fortuna, ma ora affrontiamo una squadra in salute. Io sono curioso di vedere come reagirà la mia squadra. I miei ragazzi devono avere la giusta identità quando vinciamo o perdiamo. Cercheremo di vincere contro il Perugia”.

Il pubblico – “Mi aspetto un Partenio pieno, probabilmente, ci sarà la curiosità di conoscere il nuovo allenatore. Ci teniamo a fare bene, ma soprattutto uscire tra gli applausi. Solo questo pensiero può essere una grande motivazione per la squadra”.